Si è svolto stamane a Roma un incontro fra l’Agenzia delle entrate-ramo territorio e il Coordinamento nazionale interassociativo Catasto, costituito da Abi, Ance, Ania, Casartigiani, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confedilizia, Confesercenti, Confindustria e Fiaip.
Le linee guida dell’attuazione della riforma sono state illustrate dalla dott.ssa Gabriella Alemanno, Vicedirettore dell’Agenzia delle entrate, mentre gli aspetti tecnici dell’operazione sono stati trattati dal dott. Gianni Guerrieri, presente insieme a numerosi dirigenti dell’Amministrazione.
Nel corso dell’incontro, l’Agenzia del territorio ha confermato che gli anni che saranno presi a riferimento ai fini della determinazione di valori e rendite degli immobili saranno il 2012, il 2013 e il 2014 e che le aste giudiziarie saranno considerate ai fini della determinazione del valore degli immobili, così come del resto fa già l’Osservatorio del mercato immobiliare (OMI) dell’Agenzia. E’ stato confermato, anche, che l’orizzonte temporale della riforma è quinquennale.
Un acceso confronto si è avuto tra Agenzia e Coordinamento in merito alla norma in tema di invarianza di gettito, che la prima considera da valutarsi negli effetti su scala nazionale e non su scala comunale, rendendola quindi controllabile, come la Confedilizia interpreta invece il disposto della legge delega. Altrettanto, opinioni radicalmente diverse sul fatto che si vogliano modificare gli ambiti territoriali dell’OMI, peraltro sulla base di imprecisi criteri.
Per gli immobili storico-artistici gli esponenti dell’Agenzia del territorio hanno riferito che i castelli saranno inquadrati in uno speciale Gruppo catastale mentre la posizione dei palazzi storici sarà singolarmente esaminata per inquadrare gli stessi, in ragione della prevalenza dell’aspetto abitativo o monumentale, nell’anzidetto Gruppo o in quello degli immobili ordinari.
All’uscita dall’incontro, il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato: “L’incontro è stato abbastanza deludente e particolarmente preoccupante in ispecie relativamente al trattamento degli immobili storico-artistici. Comunque, speriamo in miglioramenti anche con il concorso dell’Ufficio legislativo del Ministero delle finanze, che ha attualmente all’esame il provvedimento, per il quale contiamo su una approfondita valutazione anche da parte del Consiglio dei ministri, che lo esaminerà nella seconda metà di febbraio e, comunque, delle Commissioni Finanze di Senato e Camera. Nel fissare valori e rendite non si può infatti prescindere dall’attuale smodata pressione fiscale”.