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Lunedì, 13 Maggio 2024

Minacce a Salvini

“Se dovessi uccidere qualcuno, ucciderei Salvini”. Queste sono le agghiaccianti parole di uno straniero intervistato da una giornalista per il programma Quarta Repubblica. Il servizio, questa volta, si incentra sull’immigrazione.

In particolare l’inviata è incaricata di scoprire come la pensano alcuni immigrati sulla questione del senegalese che ha sequestrato il bus e cercato di uccidere 51 ragazzini a San Donato Milanese. La giornalista si reca in periferia di Torino e intervista alcuni stranieri. Le risposte di alcuni degli immigrati sono davvero inquietanti.

Dopo il servizio, Vauro, ospite in studio, commenta: "Cosa c'è di strano?", scatenando l'inferno. Matteo Salvini ha rilanciato sul suo profilo twitter il filmato e ha commentato: "Questo signore non è normale...". Difficile dargli torto.

Il servizio andato in onda su Quarta Repubblica mette in luce uno spaccato per certi versi da brividi. C'è chi vorrebbe uccidere Salvini e lo dice chiaramente, anche se a telecamere nascoste.

"Io non potrei mai sequestrare bambini che non hanno colpe. Se dovessi uccidere qualcuno, sarebbe Salvini o qualcuno con responsabilità per i migranti…". L'inviata del programma di Porro ha fatto un giro nelle zone a più alta densità di africani a Torino e a Milano e ha cercato di capire cosa pensano davvero delle frasi del senegalese. "Se dovessi uccidere qualcuno, ucciderei Salvini", dice uno straniero. "Salvini è meglio se se ne va via, vuole rovinare gli stranieri e gli italiani", dice un immigrato. "Tantissimi la pensano come lui l'autista del bus, ndr, perché lui pensa questa cosa? Perché Salvini parla sempre di migranti, però alcune parole creano problemi". Un altro ancora poi lancia un avvertimento: "Quello che è successo ha dato una via agli altri, perché adesso gli africani soprattuto quelli che vengono dal mare vogliono vendicarsi".

Frasi choc che hanno scatenato la rabbia del conduttore che in diretta ha scatenato la sua furia per commentare l'accaduto e che ha criticato anche il giustificazionismo del vignettista Vauro Senesi il quale ha detto: "Cosa c'è di strano?". " Io devo capire perché". Il vignettista giustifica il senegalese che ha tentato di uccidere 51 ragazzini sull'autobus suscitando la veemente reazione del conduttore. "Io lo trovo agghiacciante. Non si spara a Salvini, non si pensa. E se c'è un caz***e che prende in ostaggio 51 persone, caro Vauro, io lo metto in galera. E se qualcuno lo difende mi fa schifo. È un delinquente. Non c'è una giustificazione", tuona Porro. Matteo Salvini ha rilanciato sul suo profilo twitter il filmato e ha commentato: "Questo signore non è normale...". Difficile dargli torto...L'idea che ci possano essere anche solo 6, 7 persone in Italia che possano pensare quello che io ho sentito in queste frasi io lo trovo agghiacciante", tuona Porro

Intanto c'è in corso un'ipotesi di dirottamento di un mercantile che stava arrivando in Libia dopo aver soccorso migranti e che invece ora sta dirigendosi a nord, verso Malta o Lampedusa. Non siamo più ai soccorsi, sarebbe il primo atto di pirateria in alto mare, con migranti che hanno dirottato il mercantile che era arrivato a 6 miglia dalla costa libica. Sappiano che l'Italia la vedranno col cannocchiale». Lo ha detto il ministro dell'interno Matteo Salvini.

È un primo atto di pirateria, di delinquenza in alto mare», continua Salvini commenta «il dirottamento a poche miglia da Tripoli di una imbarcazione verso nord con destinazione Malta o Lampedusa». In ogni caso, tiene a sottolineare il titolare del Viminale, «le acque territoriali italiane le vedranno con il cannocchiale».

Nella vicenda della nave Sea Watch, che ha dovuto attendere 12 giorni davanti al porto di Siracusa prima di avere l'ok allo sbarco a Catania il 31 gennaio scorso, ci sono elementi per contestare il reato di sequestro di persona. E' quanto sostengono i magistrati della Procura di Roma che hanno inviato il fascicolo, al momento contro ignoti, ai colleghi di Siracusa che ora dovranno valutare se esistono profili di competenza del tribunale dei ministri di Catania.

Il procedimento, coordinato dal sostituto procuratore Sergio Colaiocco, era stato avviato alla luce di un esposto presentato il primo febbraio in cui si ipotizzava il reato di omissioni di atti di ufficio. I magistrati di piazzale Clodio hanno, quindi, effettuato una serie di accertamenti delegati alla Guardia Costiera da cui risulta che la vicenda della SeaWatch, una ong tedesca, è sovrapponibile a quella della nave Diciotti e che quindi il reato più grave è quello di sequestro di persona e ciò radica il procedimento nel luogo in cui sarebbe avvenuta la limitazione della libertà personale. La nave aveva a bordo 47 migranti di cui alcuni minori.

 

 

 

 

 

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