A nostro modesto avviso, il pericolo di un’Italia spaccata, con il “regionalismo differenziato”, non è stato, ancora, risolto. Vediamo perché. Ad, oggi, manca una strategia ben studiata, da parte del Governo nazionale, con una forte accelerazione del processo, in vista, di una sua rapida conclusione. In tal senso, si è espresso, anche, il Procuratore generale della Corte dei Conti della Campania, Michele Oricchio, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2019: “Il regionalismo differenziato è un pericolo per la complessiva tenuta delle finanze della Repubblica e per la garanzia di analoghi livelli di servizi per tutti i cittadini di questo Paese” (Cfr. “Il Messaggero” dell’1 marzo 2019, pag.2). A questo punto, noi diciamo che per uscire da questa impasse, ed evitare che lo scontro prenda una piega esplosiva, c’è una soluzione: il Governo nazionale convochi, intorno ad un tavolo, tutte le regioni del Sud, del Centro, del Nord, d’Italia. In conclusione, diciamo, senza mezzi termini, che l’unità nazionale è un valore indiscutibile del nostro Stato repubblicano e un bene, da salvaguardare, in assoluto.