Digitalizzazione delle imprese e rilancio dell'economia partendo dalle Pmi: saranno queste alcune delle parole chiave del prossimo B20, il business forum collegato al G20. L’obiettivo del B20 è quello di creare un canale privilegiato del settore privato, capace di veicolare il punto di vista delle imprese ai Governi impegnati nel rafforzamento delle misure per la ripresa economica. Il primo degli incontri del B10 si terrà domani e venerdì a Berlino e sarà aperto dall'intervento del Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble. A questo meeting ne seguiranno altri due: il primo è previsto per il 17 e 18 marzo a Francoforte, in concomitanza con il meeting dei "G20 Finance Ministers and Central Bank Governors"; il successivo il 2 maggio del 2017, in occasione dell'evento plenario a cui parteciperanno capi di stato e di governo dei paesi membri del G20, insieme ai presidenti delle "Confindustrie" degli stessi.
Tra i partecipanti selezionati dall'organizzazione del B20, spiccano personaggi come il fondatore di Alibaba Jack Ma, oltre che i presidenti e gli amministratori delegati delle più grandi multinazionali. La presidente di Business for Europe (la Confindustria europea) Emma Marcegaglia, il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Marco Gay saranno alcuni degli Italiani presenti; tra i pochi rappresentanti delle Pmi, il fondatore di Protom Fabio De Felice.
De Felice è anche uno dei principali esperti italiani di digitalizzazione delle imprese e Industria 4.0 e prorettore all'Università di Cassino, dove insegna ingegneria degli impianti industriali e la sua Protom è una realtà leader a livello europeo nei servizi avanzati di ingegneria e consulenza per lo sviluppo di progetti e soluzioni ad alto grado di innovazione.
B20 e G20 sono due “community”: la prima raccoglie le imprese, la seconda i governi. La collaborazione tra le due organizzazioni è un tassello fondamentale per accelerare una ripresa economica troppo lenta ed uscire da una crisi durata troppo a lungo. Quello tra B20 e G20 è un tandem istituzionale fatto di confronti, raccomandazioni, proposte concrete e piani d’azione capaci di coinvolgere alcune centinaia di delegati in rappresentanza delle economie dei 20 paesi rappresentati. Tali rappresentanze sono state suddivise all’interno del forum in Task Force, ciascuna con focus ed obiettivi specifici: Trade-and-Investment, Energy-Climate-and-Resource-Efficiency, Financing, Growth and Infrastructure, Digitalization, Employment-and-Education, SMEs development e Responsible-Business-Conduct-and-Anti-Corruption.
L’importanza della funzione del G20 quale principale e indiscusso Forum decisionale di cooperazione economica e regolamentazione finanziaria è nota a tutti.
Dalla creazione nel 1975 del G7 che riuniva i Capi di Stato e di Governo dei sette maggiori Paesi industrializzati (Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Italia, Regno Unito e Canada), allargato alla Russia dal 1998, il Forum si è sempre più ampliato al fine di includere, nel dialogo sulle questioni di maggior rilievo a livello globale per la stabilità economica e finanziaria, a partire dal 1999, anche i nuovi Paesi emergenti quali Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Cina, Corea del Sud, India, Indonesia, Messico, Sudafrica e Turchia, oltre all’Unione Europea.
Il Forum è stato formalizzato ufficialmente in G20 a partire dal 2008. Di pari passo con l’allargamento del Gruppo ai nuovi protagonisti della scena economica attuale, in considerazione del loro crescente contributo al PIL mondiale, il G20 ha mostrato anche una maggiore apertura nei confronti del settore privato dell’economia, quale riconoscimento del suo ruolo di motore per la crescita economica, fonte di risorse per gli investimenti e stimolo per l’occupazione. Gli stessi leader del G20, nelle loro dichiarazioni conclusive, hanno ribadito negli ultimi anni la necessità di una maggiore cooperazione dei Governi col settore privato attraverso partnership pubblico-private e misure volte a rafforzare il ruolo di tale settore a beneficio delle economie di tutto il mondo.
La sinergia della business community con il G20 è nata nel 2010 nel corso del Summit ospitato dal Canada, quando questa fu invitata per la prima volta a far sentire la sua voce. Il Business 20 (B20), il Forum attraverso cui le imprese e loro associazioni, tra cui la ICC, producono raccomandazioni di indirizzo per l’incontro annuale del G20, rappresenta oggi oltre 6,5 milioni di imprese di tutti i settori e tutte le dimensioni.
Da allora, il B20 è divenuto un appuntamento fisso annuale quale canale privilegiato del settore privato per veicolare il punto di vista delle imprese ai Governi impegnati nel rafforzamento delle misure per la ripresa economica.
Gruppo di global consulting e system integration, leader a livello europeo nel project management e nell’impiego di tecniche di total quality applicate a processi complessi. Fondato da Fabio De Felice nel 1995. Il core business inizialmente era nella formazione e nella consulenza direzionale. Con il tempo le attività si sono diversificate. Attualmente l’azienda opera su numerosi mercati, attraverso quattro Business Unit: IT, Advanced Engineering, PA Consulting e Training. L’integrazione delle diverse divisioni permette di progettare soluzioni altamente innovative, senza perdere l’approccio tailor-made per una realizzazione ottimale di ciascun progetto.
Training e PA hanno oggi acquisito una posizione di leadership riconosciuta a livello nazionale. La prima si è imposta sia sul mercato corporate che su quello delle scuole, specializzandosi nella formazione legata ai settori It e Aerospace, potendo sfruttare il know-how maturato all’interno del Gruppo. La seconda si è dedicata allo sviluppo di programmi fortemente innovativi, nell’ambito della gestione dei fondi europei erogati alle pubbliche amministrazioni.
L’Advanced Engineering, potenziata nel 2013 in seguito all’acquisizione di un ramo d’azienda della Piaggio Aero Industries, opera nei settori Aerospace, Railway ed Automotive con approccio Integrated & Make it work, che punta sulla capacità di team-working di tecnici e ingegneri con know-how ed esperienze differenti. Punto di forza riconosciuto a livello internazionale alla business Unit è la capacità di coprire l’intero ciclo di progettazione di un aereo.
L'area It, nata nel 2012, ha ottenuto in pochi anni riconoscimenti a livello internazionale nei mercati della PA, delle imprese e delle telecomunicazioni, connotandosi per lo sviluppo di soluzioni ad alto grado di innovazione in ambito di sistemi di realtà virtuale e immersiva, sia con ambiziosi progetti in partnership con player mondiali del settore, sia con il rilascio di innovativi prodotti elaborati internamente.
L’organico conta circa 120 unità, a cui si aggiunge un altro centinaio di collaboratori; per l’80% sotto i 40 anni, per il 90% laureati. Numerosa la presenza femminile, con picchi del 70% in alcune divisioni.
Protom ha il suo quartier generale a Napoli, uffici operativi in Italia (Lombardia, Lazio, Puglia) e in Francia (Tolosa), uffici commerciali in Inghilterra (Londra). La sede direzionale a Napoli è un valore aggiunto: la città si candida a diventare una delle capitali italiane dell’Ict, grazie alla presenza di competenze di alta qualità formate dagli atenei del Mezzogiorno, che oggi attraggono anche colossi come Ibm, Microsoft, Cisco e, ultima in ordine di tempo, Apple.
Il bilancio 2015 presentato evidenzia ricavi per più di 14 milioni di euro, con un incremento di oltre il 20% rispetto all’anno precedente. L'Ebitda si attesta a 3,5 milioni di euro, pari al 25% dei ricavi e più che raddoppiato rispetto al 2014. In miglioramento anche il rapporto debito/equity, passato da 1,4 a 0,9.