Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) ha iniziato a distribuire cibo di cui si ha urgente bisogno agli sfollati dalla recente ondata di violenza nel nord di Aleppo.Il cibo è stato trasportato con convogli che hanno attraversato il confine dalla Turchia fino alla cittadina di A’zaz, nel nord-ovest della Siria, 30 chilometri a nord-ovest della città di Aleppo e vicino al confine turco-siriano. Nei prossimi giorni, le distribuzioni raggiungeranno 21.000 persone con più cibo per far fronte ai bisogni urgenti del nuovo flusso di sfollati.
Si tratta di riso, lenticchie, bulghur, pasta, fagioli bianchi, ceci, olio vegetale, zucchero e farina in pacchi sufficienti a una famiglia per un mese. Il WFP sta anche mandando razioni pronte all’uso, come cibo in scatola, a chi non ha la possibilità di cucinare.“La situazione è abbastanza instabile e fluida nel nord di Aleppo, con famiglie che si spostano in cerca di sicurezza,” ha detto Jakob Kern, Direttore del WFP in Siria. “Siamo estremamente preoccupati perché le vie dei rifornimenti e gli accessi dalla parte settentrionale a quella orientale di Aleppo e aree circostanti sono ora interrotti. Stiamo però facendo tutto il possibile per far arrivare cibo sufficiente a quanti ne hanno bisogno, trasportandolo attraverso l’ultimo passaggio ancora aperto nella frontiera con la Turchia.”
Migliaia di sfollati si sono fermati ad A’zaz in cerca di rifugio, vicino al passaggio di frontiera di Bab Al Salam e si prevede che altri migliaia arriveranno se i combattimenti dovessero continuare. I rapporti indicano in oltre 30.000 le persone che si stanno spostando, molti di essi verso il confine turco e verso le città di A’zaz e Afrin.Prima dell’escalation dei combattimenti ad Aleppo nord, il WFP consegnava regolarmente cibo attraverso il confine turco fino ai governatorati di Aleppo e di Idleb attraverso i punti di frontiera di Bab al-Hawa e Bab al-Salam.“Il WFP sollecita tutte le parti in conflitto ad agevolare l’accesso senza impedimenti a queste comunità per fornire soccorso immediato alle famiglie che hanno già sofferto per troppo tempo”, ha aggiunto Kern.
Il terzo anno consecutivo di siccità a Haiti, aggravato dal quadro meteorologico di El Niño, ha peggiorato lo stato di povertà e fame della popolazione, raddoppiando il numero di quanti soffrono di grave insicurezza alimentare, ha detto il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) oggi.
Circa 3,6 milioni di haitiani vivono nell’ insicurezza alimentare e tra loro sono oltre 1,5 milioni quanti si trovano in una situazione di grave insicurezza alimentare. È quanto è emerso dall’Emergency Security Assessment (EFSA) condotto da WFP, dalla FAO e dal Coordinamento Nazionale per la Sicurezza Alimentare.
Il raccolto principale del 2015 è stato al di sotto della media con perdite fino al 70 per cento in alcune zone. Si tratta di un grave colpo alla sicurezza alimentare ad Haiti, dove l’agricoltura dà lavoro a metà della popolazione attiva e il 75 per cento delle persone vive con meno di due dollari al giorno.
“Senza la pioggia, nella primavera del 2016, gli agricoltori perderanno il loro quarto raccolto consecutivo. Il raccolto è ciò su cui normalmente dipendono per sfamare la proprie famiglie,” ha detto Wendy Bigham, Vice direttrice del WFP a Haiti. “Dobbiamo aiutarli a rispondere ai loro bisogni e a costruire la loro resilienza.”
L’attuale fenomeno di El Niño, iniziato nei primi mesi del 2015, è uno dei più forti mai registrati e sta colpendo la sicurezza alimentare delle persone vulnerabili in tutto il mondo.
In alcune aree di Haiti, fino al 70 per cento della popolazione è affamata; un recente studio condotto dall’UNICEF e dal governo ha rivelato che, in vari comuni, i tassi di malnutrizione sono oltre i livelli di emergenza.
Sulla base dei risultati di questi nuovi studi, il WFP prevede di aumentare i suoi programmi di assistenza alimentare per andare incontro ai bisogni più critici e immediati di un milione di persone colpite dalla siccità, attraverso la distribuzione di contante e di razioni alimentari.
Il WFP complementerà le distribuzioni con i programmi di ‘Contante in cambio di beni strumentali’ attraverso i quali 200.000 haitiani sono pagati in contante in cambio di lavoro su progetti di gestione degli invasi d’acqua e conservazione del suolo, al fine di migliorare le infrastrutture locali per uno sviluppo a lungo termine. Il WFP ha già implementato progetti di ‘Contante in cambio di beni strumentali’ per 30.000 haitiani nelle zone maggiormente colpite dalla siccità.
In coordinazione con il governo, da novembre il WFP distribuisce cibo a circa 120.000 haitiani nelle aree più colpite dalla siccità. Una razione alimentare di due mesi sfama una famiglia di cinque persone e include prodotti alimentari di base come riso, legumi, olio, zucchero e sale.
L’assistenza del WFP alle famiglie è fondamentale almeno fino al prossimo raccolto, stimato per luglio 2016. Per andare incontro ai bisogni di base di un milione di haitiani, il WFP, che è finanziato interamente da contributi volontari, ha bisogno di 84 milioni di dollari.