Il calcio e il Covid fanno salire di nuovo la tensione tra Grecia e Turchia. Il governo di Ankara ha convocato l'ambasciatore greco per protestare "fermamente" contro la decisione delle autorità greche di negare ai giocatori del Galatasaray l'ingresso nel Paese nonostante la presenza di tamponi negativi al Covid-19.
Il vice-ministro greco per la Protezione civile, Nikos Hardalias, si è assunto in prima persona la responsabilità per quanto accaduto. L'esponente del governo di Atene ha spiegato come l'amichevole, non riconosciuta come evento internazionale particolare, non fosse soggetta a un protocollo speciale d'entrata per gli ospiti.
Per questo motivo, come prescrive la legislazione greca, a tutti i giocatori e ai membri dello staff della squadra turca è stato richiesto un nuovo tampone rapido, non ritenendo adeguato quello presentato dalla società turca. Il rifiuto del Galatasaray di sottoporsi a questo ulteriore controllo ha portato Hardalias a prendere la decisione ("per mio ordine") di fermarne l'ingresso.
La squadra turca avrebbe dovuto giocare un'amichevole contro i campioni greci dell'Olympiakos ma ha preferito fare retromarcia di fronte alle nuove richieste di Atene.
I funzionari dell'aeroporto della Capitale greca hanno spiegato come il protocollo d'ingresso imposto dal governo, per chi arriva dalla Turchia, preveda un test molecolare fatto entro le 24 ore precedenti. La squadra di Istanbul, invece, avrebbe presentato dei test Pcr più vecchi, risalenti a 72 ore.
La squadra turca, in una nota, ha denunciato il comportamento "rude e provocatorio" da parte della polizia greca, che ha fatto attendere i calciatori per più di due ore, prima di chiedere il nuovo test. Un comportamento che ha indotto la società a rinunciare al match e a chiedere delle scuse ufficiali per il trattamento subito.
In difesa del club, uno dei più noti della Turchia, si sono schierati sia il ministro dello Sport, Mehmet Kasapoglu, che il ministro degli Esteri, Mevut Cavusoglu, che ha definito il comportamento della polizia Greca "malizioso, antisportivo e inaccettabile". Secondo il giornale greco Ekathimerini, Cavisoglu si è lamentato direttamente con il collega greco Nikos Dendias in una lunga telefonata.
Fonti Agi e varie agenzie