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Commercialisti: Iva, tutte le novità

Giarratana, Laterra, Portale, Cassisi

 

“Il 2014? E’ un anno di transizione. Perché nel 2013 è entrata in vigore la fattura europea, con la quale sono state uniformate le regole nei 28 Paesi della comunità per l’emissione delle fatture. Nel 2015, invece, si registrerà una modifica sostanziale per il commercio elettronico di beni virtuali, con una introduzione anche del nuovo sportello unico che, a livello comunitario, sarà rivoluzionario”. Parola di Renato Portale, dottore commercialista e revisore contabile, esperto tributario e pubblicista, una vera e propria autorità in materia di Iva, ospitato ieri pomeriggio a Ragusa nel corso di un incontro promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, con il sostegno dell’Associazione nazionale commercialisti di Ragusa e dell’Unione giovani dottori commercialisti ed esperti contabili di Ragusa e Modica. E’ stato il vicepresidente dell’Ordine, Sergio Cassisi, seguito dal presidente dell’Anc, Antonietta Laterra, e dal presidente dell’Ugdcec, Luigi Giarratana, ad aprire i lavori sottolineando la valenza dell’appuntamento e mettendo in luce quanto siano importanti, per i percorsi di crescita di ciascun professionista, i momenti di confronto con esperti di questo livello. Portale ha evidenziato che, per quanto riguarda l’Iva 2014, a livello nazionale sono intervenute le modifiche di adeguamento delle norme alla direttiva comunitaria che toccano gli immobili, il fotovoltaico, le cooperative socio-sanitarie e mettono in atto la possibilità di potere attivare il recupero dell’imposta anche successivamente ad un accertamento da parte dell’ufficio. “E questo è un punto essenziale e importante – ha aggiunto Portale – per non danneggiare le imposte e le società che verrebbero gravate se non possono recuperare l’Iva in caso di evasione”. Portale, che è arrivato a Ragusa con il collaboratore Sebastiano Passarello, che lo ha aiutato nella stesura degli ultimi testi specialistici, si è anche soffermato sulle decisioni assunte nei mesi scorsi relativamente all’incremento dell’aliquota Iva. “Si è trattato di una scelta politica – ha affermato – va detto, tuttavia, che l’Italia non è tra i Paesi che ha l’aliquota più alta. Al contrario dell’Ungheria dove è attestata, ad esempio, addirittura al 27%. Il nostro Paese è in una posizione intermedia. La stragrande maggioranza dei Paesi europei, fuorché Lussemburgo e Cipro che fanno registrare rispettivamente il 15 e il 18%, si aggira tra il 21 e il 26% con picchi del 27. E’ chiaro che il 22 per cento incide sui consumi. Però era una necessità. Purtroppo lo Stato non ha trovato delle altre entrate che potessero sopperire alle spese che i Governi precedenti avevano già sostenuto”. Ma si potrebbe tornare indietro? “Se c’è una scelta politica, forse – dice ancora Portale – ma bisogna avere a portata di mano un disegno finanziario ben strutturato e con le adeguate coperture. Cosa che, in realtà, non ho mai visto. Dal ‘73 ad oggi, l’Iva è sempre aumentata, fuorché un anno in cui è diminuita di un punto per poi aumentare di tre punti l’anno successivo. Una manovra di questo genere, cioè l’eventuale diminuzione dell’Iva, crea dei buchi che vanno riempiti. Ecco perché penso che sarà difficile che si riuscirà ad effettuare un abbassamento dell’aliquota. Perché se non c’è una copertura adeguata, è improbabile che si possa procedere in questa direzione”.

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