L’agricoltura del Mezzogiorno, puntando ad una fase di crescita, sta cambiando organizzazione: cioè, sta passando da un modello legato alle società individuali a quello delle società cooperative o, delle società a responsabilità limitata. Ma c’è di più. E’ nato il “Polo distrettuale del pomodoro da industria del Centro e Sud Italia”. Esso abbraccia la quasi totalità delle aziende di trasformazione del pomodoro e delle organizzazioni di produttori di Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Abruzzo, Sardegna, Lazio e Toscana. Ebbene, secondo i dati Anicav del 2013, le 10 Regioni interessate dalla costituzione del Polo industriale, possiedono complessivamente 26.500 ettari destinati alla coltivazione del pomodoro industriale. Ancora, sarà compito di questo Polo distrettuale, attraverso il coordinamento e l’integrazione tra i diversi soggetti della filiera, rilanciare non solo l’immagine del settore del pomodoro da industria del Centro Sud Italia ma, soprattutto il prodotto che nel mondo ci contraddistingue, il pomodoro pelato. Per quanto riguarda il turismo la domanda turistica internazionale è in costante e rapida evoluzione e si annuncia molto positiva anche, per il futuro del nostro Paese. Di fronte a questa evoluzione della domanda e dell’offerta turistica come si posiziona il nostro Sud? Il Mezzogiorno ha una presenza significativa, ma ancora, non soddisfacente, dovuta ad un’offerta incentrata su un turismo prevalentemente “balneare” e “domestico”, che determina una forte stagionalità di cui soffrono le strutture ricettive. Ma come si può migliorare il posizionamento competitivo del Meridione? La risposta la stiamo rilevando nel nuovo modello di turismo che si sta delineando: ovvero, si stanno generando delle sinergie tra l’offerta turistica e alcuni ambiti rilevanti della nostra economia: come, cultura, enogastronomia, ambiente.E dulcis in fundo, noi diciamo che solo attraverso un comportamento innovativo e proattivo, da parte degli imprenditori, affiancato anche, dal sostegno dalla governance pubblica, sarà possibile, nel Mezzogiorno, in particolare, un rilancio concreto del settore turistico, generando un “valore economico” sui nostri territori.