A nostro modesto, avviso si sta registrando un lancio dello sviluppo del Mezzogiorno, dall’Agroindustria (Cfr. l’Ismea- l’Istituto di servizi che fa capo al Ministero dell’Agricoltura). Vediamo come. Il fatturato delle imprese meridionali cresce del 5,4%, al Nord ferme a 4,4%: 18,5 miliardi di euro è il valore aggiunto agroalimentare del Mezzogiorno; 660mila gli occupati, il 9,8% degli occupati totali; 344mila sono le imprese agricole; 34mila sono le imprese alimentari; 7,3 miliardi di euro l’export agroalimentare del Mezzogiorno, di cui 27% prodotti agricoli e 73% prodotti alimentari. Ancora, nel Sud, la maggiore accelerazione del fatturato si è registrata nelle imprese definite giovanili, cioè con meno di 25 anni di attività, che si sono dimostrate, particolarmente dinamiche. Nello specifico, hanno avuto risultati record le aziende del caffè, cioccolato e confetteria, i prodotti da forno e dell’olio d’oliva. Poi, nel Mezzogiorno c’è la maggioranza dei comparti più dinamici: quello delle conserve vegetali, con buone performance a livello nazionale, quali: lattiero-caseario, vino, salumi e carni. In conclusione, noi diciamo che, per un futuro migliore del Sud, la politica nazionale deve investire, senza mezzi termini, sulle nuove proposte di progetti del settore dell’Agroindustria.