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Giovedì, 02 Maggio 2024

Allarme dei dermatologi: aumento dell’incidenza del melanoma nei bambini nati durante i mesi primaverili, tra Marzo e Maggio. I primi mesi di vita sembrano, infatti, rappresentare un periodo critico di suscettibilità all’esposizione solare per lo sviluppo del melanoma.

È quanto emerge da uno studio scientifico (Crump et al. Int J Epidemiol 2014) diffuso in occasione dell’Euromelanoma Day 2014, la campagna europea di informazione sul melanoma e sui tumori della pelle, dedicata interamente alla prevenzione e alla consulenza di specialisti dermatologi, promossa e realizzata nel nostro Paese dalla SIDeMaST - Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse.

In considerazione del successo ottenuto lo scorso anno, anche questa edizione si svolgerà con l’iniziativa “l’esperto risponde”: lunedì 26 maggio dalle ore 9 alle ore 18, si potrà chiamare da tutta Italia il numero verde 800591309 al quale uno specialista del centro dermatologico più vicino fornirà le informazioni necessarie per una corretta prevenzione e una diagnosi precoce del melanoma e degli altri tumori della pelle non melanoma.

“Proteggere i più piccoli risulta quanto mai importante - afferma Ketty Peris, Direttore della Clinica Dermatologica Università Cattolica del Sacro Cuore Policlinico A. Gemelli di Roma – perché chi si è ustionato al sole da bambino ha un maggior rischio di sviluppare un tumore della pelle da adulto; inoltre, lo studio scientifico appena pubblicato esorta ad una maggiore protezione dai raggi solari per i bambini nati durante il periodo primaverile; questi bambini, infatti, vengono esposti al sole precocemente e più a lungo rispetto a quelli nati nei mesi invernali”.

I tumori della pelle purtroppo possono interessare tutti pur in assenza di un fattore di rischio come l’esposizione al sole per lunghi periodi, i capelli rossi o la carnagione molto chiara, l’utilizzo di lampade solari o la presenza di più di 50 nevi. Risulta, quindi, fondamentale controllare costantemente la propria pelle e rivolgersi ad un dermatologo qualora si osservi la comparsa di nuovi nei o il cambiamento di quelli già presenti.

Il melanoma è un tumore maligno, quello più aggressivo tra tutti i tumori della pelle in termini di mortalità, e colpisce principalmente la popolazione caucasica  tra i 40 e i 60 anni: in Italia ogni anno si registrano circa 14 nuovi casi di melanoma ogni 100.000 uomini,  oltre 13 casi ogni 100.000 donne (Fonte: Rapporto AIRTUM 2009 (Registro Italiano Tumori).

Il tasso di sopravvivenza a 5 anni è pari all’81% (Fonte: Rapporto AIRTUM 2011) ed è fortemente influenzato dallo stadio di avanzamento del melanoma; per questa ragione è fondamentale la diagnosi precoce che prevede, per le persone a rischio, una visita di controllo dal dermatologo almeno una volta l’anno e ogni qualvolta si noti nel nevo un cambiamento di colore, forma, dimensione oppure ne compaia uno nuovo.

E possibile prevenire i tumori della pelle attraverso il rispetto di poche regole: l’utilizzo regolare di schermi solari ad alta protezione (30-50 SBF), l’applicazione della crema ogni 2 ore, la protezione di pelle e occhi con cappelli, magliette e occhiali da sole; mai esporsi al sole durante le ore più calde (11.00-14.00). Bisogna, inoltre, evitare lampade e lettini solari.

L’aspirina ridurrebbe del 50% il rischio di cancro del colon-retto alle persone portatrici di un gene che produce un livello elevato dell'enzima 15-PDGH. È quanto emerso da uno studio pubblicato sulla rivista statunitense “Science Translational Medicine”.

Altre ricerche avevano già messo in evidenza il legame fra l’antidolorifico e la riduzione del rischio di cancro e di malattie cardiovascolari; il nuovo studio ha però permesso di individuare le persone che possono effettivamente beneficiare dell’aspirina per prevenire il tumore al colon-retto.

I ricercatori hanno constatato che le persone con un profilo genetico che non permette loro di produrre un alto tasso di enzima 15-PGDH non beneficiano delle virtù dell’aspirina contro il cancro.

Sono le conclusioni a cui è giunto il dr. Sanford Markowitz, professore di genetica del cancro alla facoltà di medicina dell’Università Case Western Reserve a Cleveland (Ohio).

Tra possibili benefici ed effetti collaterali, l'aspirina continua a far porre ai profani sempre alcuni interrogativi che solo studi più compiuti e approfonditi potrebbero risolvere, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”.

Aggiungere una manciata di fagioli, ceci o lenticchie alla vostra dieta di ogni giorno può ridurre il colesterolo 'cattivo' e diminuire il rischio di malattie cardiache. Ricercatori canadesi hanno scoperto che mangiare una piccola quantità di questi legumi quotidianamente, aiuta a tagliare il colesterolo delle lipoproteine a bassa densità del 5 %.Questo si tradurrebbe in una riduzione del cinque-sei % del rischio di malattie cardiovascolari, la principale causa di morte anche in Italia.Ne basterebbe una modesta porzione di legumi, l'equivalente del peso di una piccola mela.

I legumi hanno un basso indice glicemico, il che significa che sono alimenti che abbattono lentamente e tendono a ridurre o spostare le proteine animali, nonché i grassi "cattivi".

Il dottor John Sievenpiper, del centro di modificazione clinica di nutrizione e fattori di rischio all'ospedale di St Michael a Toronto, in Canada, che ha guidato la ricerca ha detto: "abbiamo un sacco di spazio nelle nostre diete per aumentare la nostra assunzione di legumi".

"I legumi svolgono già un ruolo in molte cucine tradizionali, tra cui quella mediterranea e asiatica del sud. E sono poco costosi."

Sulla base di una revisione di 26 studi, che includevano 1.037 persone, i risultati, sono stati pubblicati sul Canadian Medical Association Journal.

Essi hanno dimostrato che gli uomini avevano una maggiore riduzione nei loro livelli di colesterolo cattivo rispetto alle donne.

Ma i ricercatori hanno sottolineato che gli uomini tendono a beneficiare maggiormente delle essere  diete più povere in termini di livelli di colesterolo, e questo sarebbe il motivo per cui essi ne hanno beneficiato più marcatamente.La maggior parte delle persone coinvolte aveva provato già diete a basso contenuto di grassi, che producono anche una riduzione di 5-10 per cento del colesterolo delle lipoproteine a bassa densità, hanno sottolineato i ricercatori.

I legumi, sono alimenti nutrienti e poco costoso, a basso contenuto di grassi e ci forniscono proteine, vitamine, minerali e fibre. Per Victoria Taylor, della British Heart Foundation: "questo studio sostiene che cosa già sappiamo circa i benefici di salute del cuore della dieta mediterranea ricca di fagioli, piselli e lenticchie.

Gli esperti anche dei paesi anglosassoni, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, da tempo hanno riconosciuto i benefici per la salute della dieta "Mediterraneanstyle" a base di olio d'oliva, pesce azzurro, fagioli, piselli, lenticchie e verdure.

La chiave del successo di questa dieta è che è a basso contenuto di grassi e ad alto contenuto di minerali e vitamine vitali.

L'olio di oliva ha un elevato contenuto di grassi monoinsaturi e costituisce una buona fonte di antiossidanti e fenoli che aiutano a combattere il cancro ed aiuta anche a proteggere contro le malattie cardiache.

Nel 2012, un altro studio presso l'Università di Toronto effettuato dal dottor David Jenkins, anch'egli dell'ospedale di St Michael, aveva rivelato che i legumi possono controllare i livelli di zucchero nel sangue, riducendo anche il rischio di malattie cardiache.

Una nuova ricerca ha rivelato che i potenti composti che si trovano nel cioccolato – così come il vino rosso, tè e frutti di bosco – potrebbero servire a scongiurare alcune malattie.

In particolare, mangiare "supercibi" che sono ricchi in flavonoidi offrirebbe protezione dal diabete di tipo 2, che è causa della rovina della vita di milioni di persone.

Gli scienziati hanno scoperto che un'alta assunzione di flavonoidi è associata con la bassa resistenza all'insulina e al miglioramento della regolamentazione del glucosio nel sangue. Il residuo è stato scoperto negli alimenti di origine vegetale – come cipolle, mele, bacche, cavoli e broccoli che possono avere concentrazioni più alte.

Il ricercatore professor Aedin Cassidy, della University of East Anglia della Norwich Medical School, ha detto che: "la nostra ricerca ha esaminato i vantaggi del mangiare determinati sottogruppi di flavonoidi”. Ed ha continuato: "Ci siamo concentrati su flavoni, che si trovano in erbe e verdure quali prezzemolo, timo, sedano e antociani, e in bacche, uva rossa, vino e altri tipi di frutta e verdura colorata rosso o blu".

Lo studio che ha coinvolto quasi 2.000 persone, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha dimostrato che questi composti bioattivi abbassano il rischio di diabete, obesità, malattie cardiovascolari e cancro.

Sappiamo che la popolazione italiana sta invecchiando, i dati ISTAT 2011 indicano che gli over 65 sono aumentati di circa due milioni di unità negli ultimi 10 anni, il 20,8% degli individui, tra i quali, in aumento, anche gli over 85. Quello che non sappiamo è se la popolazione sta invecchiando precocemente, cioè se l’età biologica è superiore a quella anagrafica, e di conseguenza gli organi e i sistemi dell’organismo siano più o meno efficienti di quanto dovrebbero. Molti studi dimostrano che lo stile di vita nei paesi industrializzati logora: inquinamento, stress, alimentazione, tanti sono i fattori che ai giorni nostri inducono all’invecchiamento precoce.

L’indagine dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano dimostra che i fattori modificabili che possono contrastare l’invecchiamento precoce sono poco o solo parzialmente considerati dagli italiani, soprattutto mette in evidenza la scarsa pratica dell’attività fisica e abitudini alimentari che, soprattutto nei giovani, non contrastano l’invecchiamento precoce. Se si paragona lo stile di vita medio dichiarato dagli intervistati con quello consigliato dagli esperti, si comprende quanto si sia distanti dal contrastare l’invecchiamento precoce. Specie i giovani dovrebbero prendere in seria considerazione lo stile di vita che segue perché questo diminuirà il rischio di ammalarsi a tutte le età, ma li aiuterà ad essere degli anziani con minori problemi di salute, ed anche ad avere un aspetto più giovane della loro età anagrafica.

Il team di esperti dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano ha esaminato quanto un individuo adotti uno stile di vita che possa contrastare l’invecchiamento precoce. La gerontologia sostiene che aumentare la durata della vita in sé è sicuramente positivo, ma l’obiettivo vero della società dovrebbe essere la riduzione della disabilità e della perdita di autonomia dell’età avanzata e quindi vivere a lungo e bene.

In particolare, la ricerca ha verificato quanto lo stile di vita delle persone aiuti a evitare o contrastare l’invecchiamento precoce, quindi diminuire il rischio di contrarre malattie nel corso della vita (non solo in età avanzata), ma anche avere un aspetto ed una efficienza migliori. Si tratta di fattori detti modificabili, cioè dipendenti dal nostro atteggiamento.

Un campione di 1453 persone (77% femmine 23% maschi) ha compilato un questionario che attraverso 15 domande traccia il profilo del soggetto: età, sesso, peso, altezza, attività fisica, fumo e abitudini alimentari. Il campione è stato diviso in tre fasce d’età (18-30, 31-60, over 60) e i dati emersi dal questionario sono stati confrontati con i più importanti fattori modificabili per valutare il grado di contrasto all’invecchiamento precoce della persona: il peso e relativo indice di massa corporea (BMI), l’assunzione regolare e bilanciata di alimenti con nutrienti protettivi, l’attività fisica, il fumo.

Dai dati antropometrici emerge che il 60% del campione è normopeso (BMI compreso tra 18,5-24,9), il 26% sovrappeso e il 9% obeso (BMI superiore a 30). Il BMI aumenta con l'età. Si passa da una prevalenza di normopeso dell’80% tra i 18-30 anni, al 37,4% dopo i 60 anni, mentre i sovrappeso o obesi sono l’8,3% i più giovani e il 46% i più anziani.

Da tempo la letteratura scientifica segnala che all’aumentare dell’età aumenta il BMI, ma l’entità dell’aumento evidenziato dall’indagine è davvero elevata. Paradossalmente, valutando le abitudini alimentari, emerge che mangiano meglio le persone sopra i 60 anni (più frutta, più verdura, più pesce) rispetto ai giovani.  

“Possiamo pensare che le persone più anziane siano quelle con le migliori abitudini alimentari da sempre: mangiare correttamente è un fattore importante sull’aspettativa di vita - spiega la Dott.ssa Michela Barichella responsabile medico della SS di Dietetica e Nutrizione Clinica ICP di Milano - In particolare, dai dati dell’Osservatorio nutrizionale Grana Padano, risulta che gli anziani, rispetto ai giovani, assumono più alimenti ricchi di antiossidanti e nutrienti protettivi come alcune vitamine e minerali e i grassi omega 3”.

Dai dati emersi dai questionari, infatti, emerge che il 18 % degli intervistati tra i 18-30 anni non assume pesce (rispetto al 9% degli individui sopra i 60 anni). Il 97 e 98% degli over 60 assume giornalmente verdura e frutta (rispetto al 93 e 80,5% dei ragazzi). In particolare, la frutta è più gradita dagli anziani e il 47% di essi ne introduce da due a tre porzioni al giorno. I legumi non sono molto graditi ai ragazzi; il 16% non li consuma (rispetto al 10 % dei sessantenni). L’olio d’oliva è il condimento preferito dopo i 60 anni.

Sebbene la maggior parte delle abitudini emerse siano migliori negli ultra sessantenni, abbiamo una controtendenza per quanto riguarda il consumo dell’acqua. Il 22% degli intervistati sopra i 60 anni assume meno di 0,5 litri di acqua al giorno e solo il 33% introduce più di 1,5 litri al giorno.

“Molte persone bevono poco - commenta la Dott.ssa Barichella - soprattutto quelle che ne hanno più bisogno. Infatti, secondo i LARN (livelli di assunzione dei nutrienti raccomandati per la nostra popolazione), gli anziani dovrebbero assumere 2-2,5 litri di acqua al giorno, quantità davvero lontana da quella che realmente viene utilizzata”.

Nelle 3 fasce di età i non fumatori sono 88,6% di femmine contro 89% dei maschi, si nota anche come con l’avanzare dell’età i fumatori diminuiscano, infatti tra i 18 e 30 sono il 12,2% mentre gli over 60 che ancora fumano sono il 9,7%, un campione sicuramente virtuoso rispetto alla media. Per l’attività fisica però le cose purtroppo cambiano, le femmine che la praticano sono il 44,3% contro il 63,6% dei maschi. I giovani non si muovono molto di più dei meno giovani; solo il 50,3% ha tra 18 e 30 anni mentre gli over 65 seguono a ruota con il 45,9%.

I CONSIGLI DEGLI ESPERTI DELL’OSSERVATORIO NUTRIZIONALE GRANA PADANO

5 buone regole alimentari che aiutano a contrastare l’invecchiamento :

 

  1. Frutta introdurre tre porzioni di frutta al giorno, variare i colori e preferire la frutta di stagione. La frutta può essere utilizzata anche per la prima colazione, insieme allo yogurt, oppure proposta sotto forma di macedonia o frappé. Le formulazioni frullate, spremute o in mousse possono essere proposte anche agli anziani che hanno problemi di deglutizione ed anche per i ragazzi che non mangiano volentieri la frutta. La frutta e la verdura possono essere utilizzate anche nelle preparazioni di piatti insoliti come il risotto alle fragole o per preparare gustosi condimenti per la pasta a base di verdura e frutta. Il famoso formaggio con le pere, fichi o altri frutti è un ottimo piatto anti-age, soprattutto se si tratta di un formaggio stagionato come il Grana Padano DOP, ricco di nutrienti del latte e antiossidanti come la vitamina A, lo zinco, il selenio e minerali importanti come il calcio.

 

  1. Verdura assumere almeno due - tre porzioni al giorno. Può essere utilizzata come contorno, cotta o cruda, variando i colori e le qualità oppure come piatto unico creando fantasiose “insalatone”. Inoltre, si può usare la verdura per guarnire piatti, condire i primi, farcire gli antipasti. Più se ne mangia e meglio è. Può essere centrifugata per essere assunta come minestrone passato oppure tritata cruda, con aggiunta di limone e olio a formare una tartare. Sotto forma di flan può essere una nuova variante gradita anche dai più anziani o da chi fa fatica a masticare o deglutire. Per farla assaggiare ai bambini che rifiutano di mangiarla, si può utilizzare per farcire pizze o torte salate.

 

  1. Cereali e alimenti integrali assumere cereali ad ogni pasto, alternando i prodotti raffinati con quelli integrali. Per la colazione preferire fette biscottate, pane e marmellata, biscotti secchi e cereali croccanti; a pranzo e a cena  pasta, riso (ma anche orzo, farro, kamut…) e pane. Agli spuntini, un pacchetto di crackers o grissini. Per gli anziani che fanno fatica a deglutire preferire semolino o crema di riso, ma anche polenta oppure purè di patate, che non sono cereali ma forniscono una buona fonte di amido. Una volta alla settimana si può cenare con una pizza, anche integrale. Al posto del sale si può utilizzare il Grana Padano grattugiato per insaporire i piatti.

  1. Pesce Consumare tutti i tipi di pesce, almeno due volte alla settimana, variandone la qualità. Anche il pesce crudo è consigliato, se ne viene verificata la sicurezza igienica. Tra le cotture preferire quelle al vapore, al forno, al cartoccio, alla griglia, alla piastra o in padella antiaderente. Limitare la frittura. Il pesce può essere utilizzato anche per preparare sughi e condire i primi piatti, realizzando così un piatto unico. Anche il pesce in scatola (al naturale) e quello surgelato presentano una buona alternativa per chi non ha tempo di cucinare. Ai bambini si possono proporre i bastoncini di pesce impanato, mente per gli anziani vanno preferite le cotture in umido che rendono la carne più morbida.

 

  1. Acqua E’ fondamentale soddisfare i propri fabbisogni d’idratazione. Chi non beve volentieri acqua naturale può utilizzare anche quella frizzante, se non soffre di gastrite o meteorismo. Inoltre, l’acqua può essere sostituita da altre bevande fresche che possono essere preparate anche a casa, come caffè d’orzo, tisane alla frutta o tè deteinato, senza zuccheri aggiunti. Per i bambini, durante l’estate si può proporre anche il ghiacciolo come alternativa idratante per gli spuntini. Per gli anziani, si può aggiungere un goccio di vino, di limone o occasionalmente di sciroppo (ad esempio alla menta) per rendere più gradevole il sapore dell’acqua.

  1. 5 regole per allenare la Mente:

 

  1. Settimana enigmistica o Sudoku e altri giochi di abilità o di memoria.

 

  1. Giocare alle carte e altri giochi di abilità o di memoria.

 

  1. Leggere tutti i giorni (quotidiano, libro, ecc. anche con computer o tablet).

 

  1. Ascoltare musica, la radio, seguire il telegiornale e i programmi culturali.

 

  1. Studiare e non smettere mai di aver voglia d’imparare, scegliere un Hobby come il collezionismo, iscriversi all’Università della terza età.

  1. 5 regole per allenare il corpo:

  1. camminare tutti i giorni, almeno 30 minuti continui (fare passeggiare il cane, andare a piedi o in bicicletta in ogni occasione, prendere il giornale e\o il pane, fare le scale, ecc.)

 

  1. iscriversi ad un corso di yoga, piscina, palestra, o in alternativa andare in bicicletta, giocare a tennis o alle bocce ecc..

 

  1. iscriversi ad una scuola di ballo o andare a ballare.

 

  1. scegliere un’attività come il giardinaggio, il bricolage la pittura ecc.

 

  1. Per chi ha difficoltà ad uscire di casa o è impossibilitato, si consiglia di scegliere una attrezzatura da palestra come la cyclette, tapis roulant o semplicemente un tappetino con piccoli pesi ed anche camminare sul posto.
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