Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Lunedì, 29 Aprile 2024

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:307 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:770 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:812 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:953 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1512 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1618 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:1435 Crotone

Si firmerà a Crotone il M…

Feb 14, 2024 Hits:1603 Crotone

Castiglione Teverina museo del vino

«L’approccio a questa manifestazione è stato quello di concentrarsi sulla definizione “cuore della vacanza”, ossia l’integrità ambientale, la coerenza paesaggistica, la ricchezza del patrimonio storico e artistico, senza tralasciare la qualità dei servizi. »

È quanto ha dichiarato Vincenzo Peparello, Vice Presidente del GAL in Teverina, a chiusura del workshop tenutosi nei giorni scorsi presso il MUVIS - Museo del Vino e delle Scienze Agroalimentari di Castiglione in Teverina. L’evento promosso in occasione di “Visit Teverina”, nell’ambito del progetto europeo di animazione territoriale del GAL, ha inteso puntare alla creazione di una rete di sinergie tra gli attori dello sviluppo locale, capace di confrontarsi in modo propositivo sullo sviluppo di un processo di riqualificazione integrata e sostenibile dell’offerta agroalimentare del territorio, che per varietà e qualità dell’offerta si candida a divenire un “laboratorio per lo sviluppo sostenibile”. Un progetto e un obiettivo che il GAL in Teverina intende proporre e sperimentare per lo sviluppo di un modello di crescita alternativo a quello delle grandi città.

Il risultato è stato ampiamente raggiunto come ha dimostrato il grado di soddisfazione espresso al termine dei lavori dai 14 buyers, quasi tutti esteri, provenienti in maggior parte dai paesi dell’Europa dell’Est, i quali nei due giorni di permanenza nel viterbese hanno potuto apprezzare quanto di buono la regione può offrire dal punto di vista paesaggistico e agroalimentare. A cominciare dall’olio e dal vino, che rappresentano i prodotti di punta, per finire alle altre eccellenze come i prodotti da forno, i salumi e i formaggi grazie al fiorente allevamento ovino della zona. Alla manifestazione hanno preso parte oltre 25 aziende, i cui rappresentati hanno poi potuto far degustare le specialità proposte.

«Il workshop e l’educational - ha detto il vicepresidente del Gal - hanno visto protagonisti la natura, i paesaggi, le colture e le tradizioni più autentiche di queste terre, dando luogo a esperienze create per rispondere alle diverse esigenze dei segmenti di prodotto e dei rispettivi mercati di riferimento. »

Il Gruppo di Azione Locale in Teverina raggruppa sei Comuni (Bagnoregio, Castiglione in Teverina, Celleno, Civitella d’Agliano, Graffignano e Lubriano) le cui caratteristiche a livello di produzioni agroalimentare sono sostanzialmente omogenee perché dovute principalmente alla qualità del suolo, argilloso e vulcanico, alla conformazione orografica, al contesto ambientale e al terreno prevalentemente collinare. Specificità queste che favoriscono in modo particolare la coltivazione della vite, storicamente attestata in epoca etrusca e romana e poi ancora durante il Medioevo fino all’età moderna. È in questo contesto che si snoda la Strada del Vino della Teverina, un itinerario turistico di grande fascino e bellezza.

«Questa iniziativa - ha dichiarato Stefano Landi, presidente di SL&A, società coordinatrice dell’intera manifestazione - è stata realizzata nell’ambito di una profonda attività di animazione territoriale che già da qualche tempo abbiamo intrapreso, attraverso il coinvolgimento partecipativo di diverse realtà presenti sul territorio. Siamo, infatti, profondamente convinti che il raggiungimento di certi obiettivi sia possibile solo attraverso un’operazione sinergica che coinvolga tutti gli operatori.» Non a caso è stato costituito RTR – Rete Turistica Rurale: un gruppo di lavoro che mette insieme gli attori del GAL, i GAC e gli esperti del turismo uniti in vista della nuova programmazione comunitaria.

 

Forte di Bard

Quando si dice Val d’0Aosta si pensa sempre ad una regione nota per gli sports invernali, per le sue bellezze naturali e paesaggistiche e magari anche per la sua fontina, ma difficilmente si pensa che possa essere un’area rinomata per la produzione vinicola.

Invece, è sbagliato: anche la Val d’Aosta, come tante sue consorelle italiane, produce vino. Certo, nelle proporzioni adatte una regione piccola e montuosa e tuttavia ha una produzione vitivinicola di grande qualità, registrando almeno una dozzina di vini doc e cosidetti ‘estremi’ ovvero prodotti in zone di montagna e con proprie specifiche difficoltà climatiche e gestionali.

E proprio una manifestazione internazionale dedicata al meglio dei vini d’alta quota, cosiddetti ‘estremi’, è stata recentemente presentata a Roma presso l’Associazione della Stampa Estera in Italia. La manifestazione Vins Extrèmes 2015 si svolgerà tra sabato 21 e domenica 22 novembre 2015 nella maestosa cornice del Forte di Bard in Valle d’Aosta e sarà una grande esposizione di vini provenienti dalla cosiddetta “viticoltura eroica”, viticoltura praticata in contesti estremi, dove vengono coltivati vitigni autoctoni, allevati in ambienti incontaminati su terreni in forte pendenza, a quote elevate e in particolari condizioni climatiche, che danno origine a vini dalle caratteristiche uniche.

Esempi di vini estremi, foto G. Nitti

Ne hanno parlato ai giornalisti esteri Renzo Testolin Assessore all'agricoltura della Regione Valle d’Aosta, Stefano Celi, Presidente Vival Viticoltori Valdostani e Roberto Gaudio, Presidente del Cervim, Centro di Ricerche, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura Montana .

A questa importante due giorni vitivinicola saranno presenti numerosi produttori provenienti dalle regioni europee dell’arco alpino e qualche invitato speciale da altre zone rappresentative della viticoltura eroica.

Molte le iniziative in programma: degustazioni dei vini estremi e dei vini vincitori del 23° concorso internazionale dei vini di montagna, laboratori del gusto, tavole rotonde e convegni.

Promotori principali dell’evento sono la Vival (Associazione viticoltori valdotani), l’Assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali della Regione Autonoma Valle d’Aosta, il Cervim (Centro internazionale della viticoltura di montagna) e l’Associazione Forte di Bard. Tra i molti partner figurano, a vario titolo, ONAV, FISAR, AIS, Associazione Città del Vino, Slow Food, Movimento Turismo del Vino e, sul territorio regionale, Institut Agricole Régional, Camera di commercio, Assessorato del Turismo, Pro loco, Associazione albergatori e Istituto professionale regionale alberghiero.

Durante la presentazione alla stampa estera,  in piedi da sine Roberto Gaudio,Steafano Celi, Renzo Testolin,foto G. Nitti

 

La Fortezza ed il Borgo di Bard

Data la sua posizione strategica per il controllo dei transiti, la rocca di Bard dovette essere fortificata fin dai tempi più antichi, benché le prime testimonianze documentarie a questo proposito risalgano all’Alto Medioevo. Alla metà del XIII secolo il castello, che allora apparteneva ai potenti signori di Bard, passò direttamente sotto il dominio sabaudo. Nel 1661 il duca Carlo Emanuele II fece smantellare le piazzeforti di Verrès e Montjovet e concentrò a Bard il presidio del Ducato di Savoia in Valle d’Aosta. Nel corso del XVII e del XVIII secolo sono documentati vari interventi per ampliare e potenziare le strutture difensive della fortezza. L’episodio militare più noto di cui il forte fu teatro è l’assedio del 1800. All’alba del 14 maggio di quell’anno i 40.000 uomini dell’Armée de réserve di Napoleone varcarono il Gran San Bernardo per sorprendere l’esercito austro-piemontese che occupava la pianura padana. La calata proseguì speditamente fino a Bard, dove fu arrestata dalla guarnigione austriaca a difesa della fortezza, al comando del capitano Von Bernkopf. Dopo 14 giorni di eroica resistenza, il 1° giugno Von Bernkopf firmò la resa, ottenendo l’onore delle armi.

Il complesso del Forte e del Borgo di Bard è ora il nuovo polo culturale delle Alpi Occidentali. Grazie al recupero dell’imponente fortezza sabauda e di alcune aree ad essa connesse, è stato realizzato un progetto che fonde all’interno di un’unica struttura, spazi e servizi innovativi per la cultura a strutture ricettive di alta qualità. Gli spazi museali sono stati progettati per integrare la tradizione storica del museo, con la finalità educativa che ne contraddistingue la missione, la vocazione innovativa del centro d’interpretazione, luogo di comunicazione e di decodificazione del territorio che rappresenta, e la forza comunicativa del parco tematico, con la sua capacità di proporre un’esperienza coinvolgente.

vigneti,Val d'Aopsta

La maggioranza degli italiani, per una percentuale del 55 per cento,da un' analisi della Coldiretti sulla base dei dati Eurobarometro, mangia gli alimenti oltre il limite di tempo indicato nelle confezione se la stessa non è danneggiata e se il prodotto sembra comunque in buono stato. .

A guidare i comportamenti degli italiani - sostiene la Coldiretti - è la scarsa conoscenza delle informazioni fornite in etichetta, in particolare in merito al diverso significato tra "da consumarsi preferibilmente entro il..." e "da consumarsi entro". La dicitura "da consumarsi entro..." - osserva Coldiretti - è la data entro cui il prodotto deve essere consumato ed anche il termine oltre il quale un alimento non può più essere posto in commercio. Tale data - precisa Coldiretti - non deve essere superata, altrimenti ci si può esporre a rischi importanti per la salute. Si applica ai prodotti preconfezionati, rapidamente deperibili come il latte fresco (7 giorni) e le uova (28 giorni). Discorso diverso - continua la Coldiretti - merita invece il Termine Minimo di Conservazione (TMC) riportato con la dicitura "Da consumarsi preferibilmente entro" che indica la data fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue proprietà organolettiche e gustative, o nutrizionali specifiche in adeguate condizioni di conservazione, senza con questo comportare rischi per la salute in caso di superamento seppur limitato della stessa.

Secondo l'indagine dai quali emerge che, invece, il 32 per cento li getta via e il'13 per cento decide in base al tipo di alimento. In particolare nel caso degli spaghetti, il piatto più tradizionale degli italiani, la stragrande maggioranza (70 per cento) li porta in tavola dopo averne verificato le condizioni.

E' compito di ogni singola azienda effettuare prove di laboratorio sui propri prodotti - osserva Coldiretti -, per misurare la crescita microbica e valutare dopo quanti giorni i valori organolettici e nutrizionali cominciano a modificarsi in modo sostanziale. Il risultato - conclude Coldiretti - è ad esempio che per l'olio d'oliva extra vergine alcune aziende consigliano il consumo entro 12 mesi, altre superano i 18, con il rischio di perdere le caratteristiche nutrizionali e di gusto. Gli effetti del mancato rispetto dei tempi di scadenza variano da prodotto a prodotto: per lo yogurt, che dura 1 mese, il prolungamento di 10-20 giorni non altera l'alimento, ma riduce il numero dei microrganismi vivi, mentre al contrario per i pomodori pelati quasi tutte le confezioni riportano scadenze di 2 anni, anche se la qualità sensoriale è certamente migliore se si consumano prima.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI