Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Giovedì, 02 Maggio 2024

Le opere di Bach: gli eff…

Mag 02, 2024 Hits:103 Crotone

In città l'ultima tappa d…

Apr 30, 2024 Hits:190 Crotone

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:400 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:849 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:888 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:1111 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1561 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1665 Crotone

Torna l'incubo terrorismo sui cieli del Mediterraneo

Torna l'incubo terrorismo sui cieli del Mediterraneo dopo il disastro del volo Egyptair partito mercoledì sera dallo scalo parigino di Roissy Charles de Gaulle e atteso quattro ore dopo al Cairo, ma poi scomparso dai radar sopra il mare Egeo. A bordo c'erano 66 persone. Al momento non vi sono rivendicazioni nè certezze. Intanto sono stati individuati i primi resti umani e i rottami del velivolo. Secondo quanto annuncia la stessa Esa, uno dei satelliti dell'Agenzia spaziale europea (Esa) ha avvistato una macchia di carburante nel mar Mediterraneo proprio nel punto in cui è caduto l'aereo dell'Egyptair. 

"Credo che il governo italiano non possa andare al di là di quello che è evidente a tutti e che il governo francese ha ripetuto in questi giorni. Cioè che al momento è difficile dare risposte certe sulle origini, ma certamente non si può escludere che si sia trattato di un attentato terroristico". Così il ministro degli esteri, Paolo Gentiloni, risponde - a margine della ministeriale Nato - sulla sparizione del volo Egyptair.

Pezzi di rottami dell’aereo e oggetti di passeggeri sono stati individuati 290 km a nord di Alessandria", ha detto l'esercito, "Le forze armate proseguono la ricerca dei resti dei rottami dell’aereo". Tra sedili, valigie e alcuni oggetti personali dei passeggeri sono affiorati anche dei resti umani. Inoltre uno dei satelliti dell'Agenzia spaziale europea (Esa) ha avvistato una macchia di carburante nel mar Mediterraneo. Si cerca ancora, in particolare, la scatola nera, l'unico elemento in grado di fare luce sulle cause del disastro.

Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime: "La presidenza con massima tristezza e rimpianto piange le vittime del volo Egyptair morte quando l'aereo si è schiantato nel Mediterraneo sulla via del ritorno da Parigi al Cairo", ha fatto sapere l'ufficio di al Sisi.

Intanto sul fronte delle indagini emerga un "buco" di 50 minuti tra l'ultima comunicazione del volo con la torre di controllo greca e la sua scomparsa dal radar alle 03:39 ora locale, come riferisce il reporter della Bbc Richard Westcott, spiegando che i controllori del traffico aereo di Atene hanno avuto una normale comunicazione con il pilota alle 02:48. Quaranta minuti dopo, alle 03:27, hanno provato più volte a ristabilire il contatto con il velivolo, ma le chiamate sono rimaste senza risposta e il segnale radar è stato perso 10 minuti dopo, alle 03:39.

Un problema che si ripete a due soli mesi di distanza dall'attentato all'aeroporto Zaventem di Bruxelles dove, ha denunciato la polizia, almeno 50 persone sono andate e tornate dalla Siria e ora lavorano nelle pulizie e ai duty free e potrebbero essere potenziali 'spie' dell'Isis. E proprio in seguito agli attentati nella capitale belga, l'Europa ha cominciato a valutare l'ipotesi di introdurre anche nei suoi scali un modello 'stile Tel Aviv'. Da decenni negli aeroporti israeliani si accede solo dopo rigidissimi controlli che prevedono i metal detector all'entrata degli scali per bagagli e persone più il controllo del biglietto e del passaporto.

All'interno,migliaia di telecamere e una presenza costante dei servizi di sicurezza consente un controllo praticamente totale su chi entra e chi esce dagli scali. Anche negli Stati Uniti, dopo l'11 settembre, sono stati adottati controlli molto rigidi, che da allora hanno provocato code di ore ai varchi e ai check in. L'attacco all'America ha fatto sì che venissero prese ulteriori misure dalle compagnie: porte blindate per le cabine di pilotaggio, apribili solo dall'interno, controlli o addirittura divieti per tubetti del dentifricio, deodoranti, gel, scatole del trucco, bottigliette di profumo e d'acqua. Lo scorso 21 aprile, inoltre, i ministri dell'Ue hanno formalmente adottato il Pnr, il registro dei passeggeri ritenuto fondamentale per la lotta al terrorismo e l'individuazione dei foreign fighters.

Metal detector anche all'esterno, controlli lungo le strade d'accesso e ai varchi merci effettuati anche da militari, bonifiche ripetute dell'intero perimetro degli scali. In attesa di conoscere quel che è accaduto al volo Egypt air Parigi-Cairo, la sicurezza degli e negli aeroporti torna al centro delle discussioni degli apparati d'intelligence di mezzo mondo poiché, se verrà confermata l'ipotesi che si è trattato di un attentato, è evidente che c'è stata un'ennesima falla della sicurezza proprio in uno dei luoghi più sensibili tra quelli ritenuti a rischio.

Ma ora è necessario accelerare le procedure per l'attuazione. Il punto è che, fanno notare tutti gli esperti di sicurezza, il rischio zero non esiste. E che le dimensioni molto variegate degli aeroporti europei, dove a decine di scali regionali si sommano hub con milioni di passeggeri l'anno come Londra e Parigi, non consentono un'unica strategia operativa. In Italia, ad esempio - dove il livello d'allerta è 2, vale a dire l'ultimo prima di quello che scatta in caso di attentato - nei principali aeroporti sono stati schierati anche i militari, che pattugliano sia l'esterno che l'interno dello scalo. E' inoltre stata rafforzata la vigilanza alle biglietterie, nelle zone esterne e lungo il perimetro e si sta incrementando la videosorveglianza: solo negli scali romani sono a disposizione duemila telecamere all'interno, 45 a circuito chiuso lungo il perimetro ed è stata avviata la sperimentazione di un sistema antintrusione avanzato, con 7 telecamere lungo un tratto particolarmente esposto.

Ma c'è un ulteriore problema, che ha ribadito anche oggi il ministro dell'Interno Angelino Alfano e che non vale certo solo per l'Italia. Negli aeroporti può anche esserci un "controllo molto efficiente ed efficace come avviene in Italia" ma, "purtroppo, non sono gli unici ad essere attaccati, come hanno dimostrato le stragi di Parigi o l'attentato alla maratona di Boston". "La verità - ha sottolineato Alfano - è che la guerra asimmetrica che si sta combattendo non contempla regole d'ingaggio. L'attacco dei terroristi è fuori da ogni regola e colpisce tutti indistintamente".

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI