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L'UE attacca le banche

Nel caso di Banca Marche, Carife, Cari Chieti, e Banca Etruria, "c’è chiaramente una conseguenza per dei cittadini che si sono ritrovati con della banche che stavano vendendo prodotti non idonei", ad ogni modo le misure adottate dal governo italiano per far fronte alla crisi di liquidità dei quattro istituti di credito "sono state ritenute compatibili con la legislazione europea".
Il Codacons ha deciso di presentare oggi stesso un esposto in Procura per il grave reato di istigazione al suicidio. "Chiediamo alla Procura di Civitavecchia di aprire un'indagine sulla base dell'art. 580 del Codice Penale, volta ad accertare eventuali responsabilità di terzi nel suicidio del pensionato - afferma il Presidente Carlo Rienzi - In particolare vogliamo sapere se eventuali comportamenti di organi pubblici o soggetti privati abbiano potuto in quale modo contribuire al tragico gesto, spingendo l'uomo alla disperazione e quindi al suicidio". "Si tratta di un episodio gravissimo, e il rischio maggiore è quello dell'emulazione - prosegue Rienzi - Per tale motivo è importante ricordare a chi in questi giorni ha perso tutti i risparmi a causa del salvataggio delle 4 banche, che non tutto è perduto, e che esistono azioni legali come quella avviata dal Codacons che mirano al recupero integrale degli investimenti".

Sulla tragica vicenda è intervenuta anche la Cei: "Speriamo che questo faccia riflettere un po' tutti quanti noi a non misurare la vita e il progresso della civiltà soltanto col Pil", commenta il segretario generale della conferenza episcopale italiana Nunzio Galantino.

"Andrò avanti? Se ce la farò sì". Sono le parole della moglie del pensionato rilasciate ai giornalisti assiepati all'esterno del loro villino. Le ultime parole dell'uomo prima di togliersi la vita le ha lasciate scritte su un bigliettino, in cui chiamerebbe in causa il crac del proprio istituto di credito, ritrovato proprio dalla moglie accanto al corpo senza vita del marito. Lui, Luigino D'Angelo, un 68 enne di Civitavecchia che ha visto andare in fumo i risparmi di una vita, non ha retto ed ha deciso di farla finita impiccandosi alla scala della sua villetta dopo aver scoperto di aver perso tutti i suoi risparmi nel fallimento della banca.

La Ue attacca le banche italiane dopo la vicenda del suicidio di un pensionato che aveva perso tutti i risparmi nel crac di una delle 4 banche salvate a novembre (Cari Chieti, Cari Ferrara, Cassa Marche e Banca Etruria).  "Vendevano alla gente prodotti inadatti" e questo ha avuto "conseguenze personali per alcune persone in Italia". Così il commissario Ue ai servizi finanziari Jonathan Hill. "E' il governo italiano a essere alla guida" del processo di salvataggio "ed ha la responsabilità per questo", ha aggiunto Hill, sottolineando che il governo "ha discusso a lungo con la Commissione, in particolare con la Direzione generale concorrenza" che ha "ritenuto che le misure prese erano compatibili con la legislazione Ue" sui salvataggi bancari.

Il commissario europeo per la Stabilità finanziaria e i servizi finanziari, in conferenza stampa a Bruxelles. Hill ha ricordato che il 22 novembre la Commissione europea ha dato il via libera al salvataggio delle quattro banche e sottolineato che i casi analoghi registrati in passato in altri Paesi "sono avvenuti prima della riforma delle regole del sistema bancario.

E all' U.E ha risposto il premier Matteo Renzi: "In Italia ci sono tante banche, la stragrande maggioranza è solida e ben governata. Il Governo ha cercato di favorire un processo in cui le banche piccole si mettono insieme. Questo vuol dire qualche poltrona in meno e un sistema piu solido. Negli ultimi 10 anni non è stato fatto. Lo stiamo facendo ora. Lo sforzo del Governo va in questa direzione".
"Ci stiamo lavorando". Matteo Renzi difende prova a far fronte all'assalto indignato del Paese. Dopo la tragica morto di Luigino D'Angelo, il pensionato che si è tolto la vita dopo aver perso 110 mila euro a causa del crac di Banca Etruria, il premier insiste a difendere a oltranza il decreto salva banche: "È impossibile per le regole dell'Unione salvare in modo definitivo gli azionisti e obbligazionisti subordinati ma stiamo cercando con grande impegno e tenacia di individuare una soluzione, nei limiti delle regole europee, di avere una forma di ristoro".
Alla luce delle informazioni rese note ieri dalla Banca d'Italia e dall' Abi, le vittime del salva banche hanno chiesto al governo l'immediata correzione del decreto e la riammissione di tutti i titoli coinvolti alla libera negoziazione sui mercati. Ma Renzi non ci sta rivendica la bontà del decreto salva banche, che ha evitato il fallimento di Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Cari Chieti. "Meno male che abbiamo fatto quel decreto per salvare quattro banche, perché la situazione sarebbe stata molto peggiore - dice il presidente del Consiglio - sono molto lieto della misura del governo perchè ha permesso di salvare i conti correnti dei cittadini di quattro banche e migliaia di posti di lavoro".

"Le regole delle banche adesso le decide l'Unione europea: fino a dieci anni fa non era così e molti Paesi hanno messo un sacco di denari pubblici nelle loro banche". Nella conferenza stampa Renzi difende anche il sistema bancario italiano ricordando che a differenza della Germania, che in passato ha salvato le sue banche iniettando 247 miliardi di euro, sarebbe molto più solido della media europea. "L’Italia non ha messo denaro pubblico, per scelta precedenti governi - spiega - oggi le regole sono cambiate e non possiamo fare più come in passato". Così, per evitare nuovi problemi in futuro il governo è al lavoro per aggregare le banche più piccole. "Dobbiamo favorire un processo in cui le banche piccoline si mettono insieme - annuncia - questo vuol dire qualche poltrona in meno, qualche potere territoriale in meno e un sistema un pochino più solido".

Secondo Matteo Salini e un "suicidio di Stato", ...intanto il leader della lega insieme la leader di Fratelli d'Italia hanno  ribadito la sua netta contrarietà alle sanzioni imposte alla potenza russa. E così la Meloni chiede al governo italiano di non rinnovare le sanzioni: "Siamo stati i primi a chiedere lo stop di questo folle provvedimento: abbiamo manifestato, presentato proposte, interrogato il governo in Parlamento ma non ci hanno ascoltato". Non è un caso che la richiesta venga fatta in questo momento: tant'è vero che la scadenza è vicina, e cioè il 31 dicembre.

Inoltre, la Meloni ha sottolineato come le sanzioni oltre ad essere inutili sono anche dannose per l'economia del Paese: "Questa presa di posizione inutile e senza senso, anche sul piano politico internazionale, è costata all’Italia miliardi di euro e centinaia di migliaia di posti di lavoro. Ora che i termini stanno scadendo torniamo a chiedere a Renzi un sussulto di dignità: il governo non confermi le sanzioni alla Russia e per una volta faccia gli interessi degli italiani”.

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