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Qualità della vita, Italia Viva: Ragusa nei bassifondi della classifica

“Abbiamo molto da lavorare. La qualità della vita nella nostra provincia, quella di Ragusa, è insufficiente. Lo rivela la classifica stilata dal quotidiano economico Italia Oggi in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma. Una classifica quella del 2020, che si riferisce al 2019, che ci ha visto precipitare al centesimo posto su 107 province. Con un salto all’indietro di sette posizioni rispetto allo scorso anno”.

E’ quanto affermano il componente del comitato nazionale di Italia Viva, Salvo Liuzzo, con la coordinatrice provinciale, Marianna Buscema, che esprimono le proprie perplessità per i numerosi passi indietro compiuti dai dodici comuni dell’area iblea. “L’obiettivo dell’indagine – sottolineano gli esponenti di Iv – è stimolare il dibattito sui percorsi da intraprendere per incrementare il benessere, non solo economico, delle comunità locali. Inoltre, ci serve per comprendere il gap dell’azione politica e amministrativa”.

Questo il dettaglio dell’indagine. Per quanto riguarda la classifica “Affari e lavoro”, la provincia di Ragusa si piazza all’86esimo posto, un gradino indietro rispetto allo scorso anno, comunque meglio delle altre aree territoriali siciliane, tutte in fondo alla classifica a parte Trapani. Nel particolare, Ragusa è all’83esimo posto (86esima nell’indagine 2019) per tasso di occupazione, al 93esimo (97esima nell’indagine 2019) per importo medio dei protesti per abitante, al 97esimo (94esimo nel 2019) per numero di start-up e pmi innovative per 100mila imprese registrate, all’89esimo (93esimo nel 2019) per tasso di disoccupazione, al 19esimo (21esimo nel 2019) per numero di imprese registrate per 1000 abitanti) e al 21esimo (secondo nel 2019) per imprese cessate ogni 100 imprese attive. L’altro macrosettore riguarda l’ambiente che fa retrocedere la provincia di Ragusa di due posizioni (85esima nel 2020 contro l’83esima del 2019). Questi i particolari: superamenti del limite orario per il biossido di azoto quinta posizione; superamenti del limite orario previsto per il Pm10 (materiale particolato con dimensione inferiore o uguale a 10 micrometri) 24esima posizione; superamenti del limite orario previsto per il Pm2,5 57esima posizione; consumi idrici pro capite sull’erogato 72esimo posto; raccolta di rifiuti urbani 37esima posizione (38esima nell’indagine 2019); veicoli circolanti per 2 km di superficie urbanizzata nei capoluoghi 45esima posizione (44esima l’anno precedente), veicoli circolanti per 2 km di superficie totale nei capoluoghi 7° posto contro il 76esimo dell’anno precedente; e, ancora, consumo annuo procapite di energia elettrica 36esima posizione; estensione panelli fotovoltaici installati sugli edifici pubblici nei capoluoghi 27esima posizione (25esima nel 2019); densità di piste ciclabile nei capoluoghi 98esima posizione (la stessa dell’anno prima); disponibilità di aree pedonali nei capoluoghi 38esima posizione (21esima l’anno prima); disponibilità di verde urbano nei capoluoghi 55esima posizione (53esima nel 2019); densità di verde urbano nei capoluoghi 96esima posizione (98esima nel 2019); autoveicoli elettrici e ibridi sul totale autoveicoli circolanti 55esima posizione; offerta di trasporto pubblico nei capoluoghi 105esima posizione (104esima nel 2019); raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani nei capoluoghi 85esima posizione (95esima un anno fa).

Con riferimento, poi, alla macroarea riguardante i reati e la sicurezza, la provincia di Ragusa fa un balzo indietro di sette posizioni, si trova al 78esimo posto rispetto al 71esimo di un anno fa. Nel particolare, per quanto riguarda la voce relativa agli omicidi volontari per 100mila abitanti ci troviamo al 69esimo posto (31esimo nel 2019) mentre per gli omicidi colposi e preterintenzionali per 100mila abitanti la posizione occupata è la 100esima (38esima rispetto allo scorso anno). Inoltre, per la voce tentati omicidi per 100mila abitanti la posizione è 59esima, contro la 96esima dell’anno scorso, per la voce lesioni dolose e percosse per 100mila abitanti l’area iblea è al 95esimo posto, contro l’86esimo dello scorso anno mentre la voce violenze sessuali per 100mila abitanti vede la provincia di Ragusa al 74esimo posto contro l’80esimo dello scorso anno. Nelle altre voci: reati connessi al traffico di stupefacenti per 100mila abitanti siamo al 64esimo posto (84esimo nel 2019), reati connessi allo sfruttamento della prostituzione per 100mila abitanti 86esima posizione (95esima nel 2019), scippi e borseggi 23esima Ragusa (13esima posizione nel 2019), furti d’auto 79esima (73esima un anno fa), furti in appartamento 50esima (71esima nel 2019). Infine, per quanto riguarda la macroarea della sicurezza sociale Ragusa, che si trovava all’88esima posizione, precipita nell’indagine 2020 al 98esimo posto e per la macroarea dell’istruzione e formazione si registra un leggero miglioramento, dalla 102esima alla 99esima posizione. Un’altra voce in macroarea da prendere in considerazione ha a che vedere con il sistema salute e in questo caso si registra un confortante miglioramento: dal 48esimo posto del 2019 al 37esimo del 2020. Tra le altre macroaree, poi, c’è la classifica riguardante reddito e ricchezza che ci ha visto migliorare di una sola posizione: 97esimo posto contro il 98esimo dell’anno scorso. “Il commento politico – affermano Liuzzo e Buscema di Italia Viva – va da sé. Sono numerose le problematiche che si registrano e che hanno a che vedere, soprattutto, con la questione ambientale e con quella attinente la sicurezza. E’ necessario che gli amministratori locali dei dodici comuni iblei, pur a fronte di un momento di emergenza molto complesso come quello che stiamo vivendo, pongano la necessaria attenzione sulle delicate problematiche che ci vedono indietro e si diano da fare per riuscire a migliorare una qualità della vita che, al momento, per quanto riguarda la nostra area territoriale, è assolutamente rivedibile. Sono necessari progetti di ampio respiro, è indispensabile una politica che riesca a guardare oltre, servono importanti confronti per risolvere le problematiche più stringenti che ci fanno precipitare in una situazione di deficit. Non possiamo sbagliare, non questa volta. Ne va del futuro nostro e dei nostri figli”.

 

 

 

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