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Colonia e l'intera Germania sono sotto shock per il capodanno da incubo

Colonia e l'intera Germania sono sotto shock per il capodanno da incubo in cui sono incappate decine di donne che hanno avuto la sventura di attraversare la piazza della stazione centrale di Colonia nella notte di San Silvestro. Circondate, molestate sessualmente, palpeggiate, derubate di soldi e telefonini da uomini ubriachi radunatisi nella piazza che si estende tra lo scalo ferroviario e il duomo.

Potevano esserci vittime nella notte di San Silvestro a Colonia. A rivelarlo è un rapporto shock della polizia di cui Bild pubblica alcuni stralci: il caos e il clima di violenza della notte di Capodanno avrebbero potuto "anche provocare dei morti". Nel dossier si descrivono fra l'altro gli attacchi con bottiglie molotov e oggetti contundenti contro la polizia, da parte di persone di origine straniera e viene registrata l' "impossibilità" di identificare gli aggressori delle violenze denunciate da donne in lacrime a fatti ormai avvenuti.
Secondo quanto riferito dalla polizia, erano un migliaio, imbottiti di alcool, senza più freni e controlli. Hanno sparato una "quantità inaudita" di petardi e fuochi d'artificio, anche ad altezza d'uomo, creando panico. Poi la massa si è frantumata in gruppi più piccoli, che hanno circondato le donne compiendo quello che il capo della polizia di Colonia, Wolfgang Albers, ha definito "pesanti delitti sessuali di una dimensione completamente nuova". Di certo finora sconosciuta in Germania. Le testimonianze sono sconvolgenti. "Non siamo di fronte a 1.000 colpevoli", ha precisato Albers in conferenza stampa ricostruendo la dinamica degli eventi, ma è impossibile e prematuro fornire una cifra precisa. Il numero delle denunce presentate aumenta di ora in ora.

Nel rapporto di polizia sulle molestie a decine di donne da parte di arabi e nordafricani nella notte di Capodanno a Colonia, ci sono anche le provocazioni di alcuni migranti.  Nel dossier pubblicato in esclusiva da Bild si legge ad esempio che un uomo ha detto: "Sono siriano, dovete trattarmi bene, mi ha invitato Frau Merkel". Un altro straniero, stracciato il permesso di soggiorno "con un ghigno", viene citato dalla polizia così: "Non puoi farmi niente, Ne prendo un altro domani".

E ancora: "ll caos e il clima di violenza della notte di S.Silvestro avrebbero potuto "anche provocare dei morti", si legge nel rapporto. "Quella notte persone di origine straniera hanno lanciato molotov e oggetti contundenti contro la polizia

Esperti fanno notare che da tempo si registra nelle grandi città tedesche una crescita della criminalità di bande giovanili e di furti e rapine con metodi che, in misura meno appariscente, ricalcano quelli di Colonia. "Quel che è accaduto è inaudito", ha commentato Reker, che oggi ha riunito un'unità di crisi con i responsabili delle forze dell'ordine cittadine e federali, finiti sotto accusa per essersi fatti sorprendere dagli eventi. Sono state adottate misure straordinarie per garantire la sicurezza delle donne in vista del Carnevale dal 4 al 10 febbraio, quando la città ospiterà un milione di visitatori.

Ci saranno poliziotti a ogni angolo, in uniforme e in abiti civili e videocamere mobili. Reker ha poi ha voluto ribadire: "Non c'è la minima indicazione che tra i colpevoli vi siano profughi attualmente ospitati nei centri della città, ogni supposizione in tal senso è assolutamente inattendibile". La vicenda di Colonia ha scatenato, soprattutto su Internet, un dibattito molto acceso, in cui non sono mancati toni razzisti. In serata c'è stata una manifestazione spontanea di cittadini di fronte al duomo di Colonia per protestare contro le aggressioni: 300 persone, secondo stime della polizia, si sono radunate dietro allo striscione "Nessuna violenza contro le donne".

Le indagini proseguono senza sosta e Angela Merkel non esclude la possibilità di espulsioni più veloci per gli stranieri che compiono reati. Lo ha detto nella conferenza stampa dopo l'incontro con il primo ministro rumeno Dacian Ciolos, commentando i fatti di Colonia. Per la cancelliera è necessario trarre le opportune conseguenze da quanto accaduto: ad esempio valutare se finora sia stato fatto abbastanza per le espulsioni di stranieri macchiatisi di reati. "Bisogna dare segnali chiari", ha concluso. Anche secondo il ministro della Giustiza tedesco possono essere espulsi i richiedenti asilo che hanno partecipato agli assalti e alle rapine alle decine di donne durante la notte del 31 dicembre. Il socialdemocratico Heiko Maas in un'intervista al quotidiano Funke ha detto che "le espulsioni sono ammesse per i richiedenti asilo se condannati a un anno o più di prigione, pena possibile nel caso di reati sessuali".

Ci sono anche le voci provocatorie di alcuni migranti, nel rapporto della polizia di Colonia. Nel dossier si legge ad esempio che un uomo ha detto: "Sono siriano, dovete trattarmi bene, mi ha invitato Frau Merkel". Un altro straniero, stracciato il permesso di soggiorno "con un ghigno", viene citato dalla polizia così: "Non puoi farmi niente, ne prendo un altro domani".

È salito a 16 il numero delle persone sospettate di aver aggredito sessualmente delle donne nei pressi della stazione ferroviaria principale di Colonia, mentre le denunce sono in tutto 121. Lo ha riferito un portavoce della polizia tedesca, spiegando solo tre uomini sono stati identificati, ma gli altri sarebbero chiaramente riconoscibili attraverso i video e le foto scattate durante la notte di San Silvestro. Il caso, reso noto solo alcuni giorni dopo gli avvenimenti, ha provocato numerose polemiche, facendo scattare attacchi contro la cancelliera Merkel e la sua politica di accoglienza ai rifugiati siriani.

"I fatti di Colonia sono molto gravi: quello che è accaduto è veramente inaccettabile e da parte nostra c'è la più ferma condanna": così la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha commentato i fatti di Colonia. "Io mi auguro che le autorità tedesche riescano quanto prima a fare chiarezza e le persone che si sono permesse questi atti di mancanza di rispetto, anche violenti - ha concluso - ne rispondano davanti alla giustizia".

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