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Renzi: porteremo a casa le riforme

Il premier a porta porta ha parlato di riforme, di Jobs Act, di crisi economica e di opposizione.

«Se c'è da discutere ci si mette in una stanza e si discute. Ma di cose concrete. Non delle correnti del Pd o di Ncd» ha detto il premier Matteo Renzi a Porta a Porta. 
Cominciando dai malumori in Ncd. «Questo - aggiunge Renzi - interessa anche i singoli piccoli partiti. Voglio dire con forza che è finito il potere di veto, in cui un singolo partito si metteva di traverso. Quella stagione è finita per tutti: partitini, partitoni e partitucci», ribadisce Renzi. 

«Trovo assurde queste continue polemiche con Ncd quando con il ministro dell'Interno che è anche il leader di Ncd lavoro bene - ha aggiunto - Anche nel nostro racconto dobbiamo essere capaci di dire che le cose le facciamo insieme».

«Una settimana fa ho cercato Mattarella, gli ho detto beviamo un caffè, e gli ho chiesto la disponibilità e la cortesia a mantenerla anche se il primo scrutinio non fosse andato bene. Ha funzionato: per la prima volta il Pd non si è diviso».

Matteo Renzi, come si puo ricordare nel giorno del giuramento del nuovo presidente della Repubblica, fa l'elogio dell'"arbitro" con cui è pronto a confrontarsi. Non è disposto invece a cedere al "potere di veto dei piccoli partiti" nè tanto meno del Pd il premier che esclude modifiche all'Italicum, ipotizza la fiducia sul dl banche e, pur augurando lunga vita al Patto del Nazareno, esclude di modificare la legge Severino. Per tutto il giorno Renzi ha accompagnato Sergio Mattarella nei vari passaggi della cerimonia di insediamento.

"E' l'espressione più alta che unisce rigore personale, solidità e autorevolezza istituzionale. Perchè avrei dovuto dire di no perchè Berlusconi non poteva?", spiega in serata, dopo aver scelto per tutto il giorno un rispettoso silenzio, il presidente del consiglio. Certo, ammette, "non sarebbe stato uno scandalo" se il Cav avesse condiviso l'elezione del nuovo Capo dello Stato ma davanti al niet, il premier non ha accettato diktat. Ed è andato avanti.

Intanto a porta porta questi sono i punti importanti sottolineati : "Dal primo marzo entrano in vigore i decreti attuativi del Jobs act", ha detto Renzi.

«In merito alle previsioni di crescita del Pil, nel Def abbiamo messo 0,5%. Ho visto che Confindustria scrive +2% ma mi sembra irrealistico. Ma se, tra 0,5% e 2%, fosse l'1%, avremmo 8 miliardi in più da spendere». Fino ad aprile, però, «testa bassa e pedalare».

«Non so se Berlusconi la voterà, spero di sì. Nel Pd si è discusso alle primarie, si è discusso in direzione, si è discusso alla Camera e al Senato, ora questa partita viene chiusa». 

«Sulle Popolari pronto alla fiducia». Sul decreto che porta le banche popolari più grandi a diventare spa, il premier afferma: «io sono pronto a mettere la fiducia». Bisogna togliere «le banche di mano ai signorotti locali. Ai soliti noti. E io non accetto nessun giochino su questa roba».

A guidarlo, a quanto ha fatto intendere ieri il presidente del consiglio a Porta a Porta, sarebbe un'altra donna dopo le dimissioni del ministro Maria Carmela Lanzetta, "Esce una entra una", ha detto Renzi

Porteremo a casa le riforme. Gli italiani con il referendum avranno l'ultima parola. E vedremo se sceglieranno noi o chi non vuole cambiare mai". Lo scrive oggi su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi, con riferimento alla riforma costituzionale del Senato e del titolo V

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