Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Lunedì, 29 Aprile 2024

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:307 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:770 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:812 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:953 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1512 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1618 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:1435 Crotone

Si firmerà a Crotone il M…

Feb 14, 2024 Hits:1603 Crotone

Un altro giornalista americano decapitato

Un altro video shock. Un altro giornalista americano decapitato dallo Stato Islamico, probabilmente dallo stesso boia responsabile dell'uccisione di James Foley. I jihadisti dell'Isis hanno diffuso stasera le immagini raccapriccianti della decapitazione di Steve Sotloff, il reporter rapito in Siria un anno fa.

Secondo la Bbc il video della decapitazione è autentico. Il boia, con una tuta nera e il volto coperto da un cappuccio, ha un coltello in mano, simile a quello usato per l'altro giornalista Usa, e sotto il braccio una pistola. Si rivolge direttamente alla telecamera e, con lo stesso accento inglese dell'assassino di Foley, dice: «Obama, sono tornato per la tua arrogante politica estera contro l'Isis». E ancora: «Come i tuoi missili continuano a colpire il nostro popolo, i nostri coltelli continuano ad abbattersi sul collo della tua gente». E ancora: «Vattene dall'Iraq». Poi è lo stesso Sotloff a parlare: «Sono certo che tu sappia chi io sia e perchè compaio in questo video. Obama, la tua politica estera di intervento in Iraq era mirata a proteggere gli interessi e le vite degli americani. E allora perché sono io che pago il prezzo della tua interferenza con la mia vita?», chiede Sotloff con voce calma. Quindi il boia copre la bocca del reporter con una mano e con l'altra lo uccide.

Neutralizzare l'Isis: è questo l'obiettivo degli Stati Uniti secondo il presidente Usa Barack Obama, che lo ha detto oggi a Talinn, in Estonia. Obama si consultera' con gli alleati della Nato su ulteriori azioni contro l'Isis e per lo sviluppo di una ampia coalizione internazionale per l'attuazione di una completa strategia nella lotta allo Stato Islamico. Nel frattempo la Casa Bianca ha affermato che il video della decapitazione del giornalista americano Steven Sotloff da parte di un militante jihadista dell'Isis è autentico.

Il segretario generale dell' Onu Ban Ki-moon si è detto "indignato"per l'apparente esecuzione per decapitazione di un secondo giornalista americano. "Siamo tutti indignati - ha detto dalla Nuova Zelanda - per le informazioni provenienti dall' Iraq concernenti terribili morti di civili da parte dello Stato islamico "inclusa la terribile decapitazione di un altro giornalista".

Il reporter Sotloff, 31 anni, è il giornalista comparso nel video dell'Isis sulla decapitazione di Foley, ammazzato due settimane fa in Siria. Nel filmato i jihadisti avevano minacciato il presidente Usa: «La vita di questo cittadino Usa, Obama, dipende dalle tue prossime decisioni». E non hanno avuto pietà. Nel macabro rituale del video - della durata di 2 minuti e 46 secondi, dal titolo «Secondo messaggio all'America» - Sotloff appare in ginocchio e indossa una tuta arancione, sullo sfondo il deserto siriano e il rumore del vento, molto forte. Voci non confermate trapelate dagli ambienti dell'intelligence indicano che sarebbe stato ucciso nello stesso giorno di Foley.

Il boia che avrebbe decapitato il reporter americano Steven Sotloff sarebbe lo stesso responsabile della morte di James Foley. Lo afferma la Cnn. ''Sono tornato Obama e sono tornato per la tua arrogante politica estera contro'' l'Isis. Queste le parole - riporta il New York Times - del combattente dell'Isis. "Come i tuoi missili continuano a colpire il nostro popolo, i nostri coltelli continuano ad abbattersi sul collo della tua gente", afferma nel video il boia dell'Isis rivolgendosi al presidente Obama.

Sotloff però potrebbe essere stato ucciso lo stesso giorno di James Foley. Lo affermano - secondo il New York Times - alcuni membri dell'intelligence Usa. Per la Cnn, invece, risalirebbe a qualche giorno fa. Pare infatti che il video sull'uccisione del reporter americano sia stato girato domenica e con una telecamera diversa da quella usata per James Foley. A confermarlo anche l'aspetto di Sotloff: nel video diffuso ha un po' di barba, mentre nel filmato dove compare dopo la decapitazione di Foley è completamente rasato. Probabilmente, riferisce la Cnn, è stato ucciso in un luogo diverso da quello di Foley.

Nello stesso video i jihadisti minacciano di uccidere l'ostaggio britannico nelle loro mani, David Cawthorne Haines. Il prigioniero viene mostrato nel filmato, in ginocchio, con la stessa tuta arancione di Sotloff e Foley. Riferendosi probabilmente alla Gran Bretagna, il boia avverte: «Ai governi alleati che entrano in questa alleanza malvagia con gli Usa dico, andatevene e lasciate in pace il nostro popolo».

«Le nostre preghiere e i nostri pensieri sono con la famiglia. Gli Usa hanno dedicato tempo e risorse al salvataggio di Sotloff», ha detto il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest. Mentre il Dipartimento di Stato Usa lo ha definito «un atto terrificante». Stessa reazione da parte del premier britannico, David Cameron: «È disgustoso e spregevole». «Esamineremo qualsiasi opzione possibile per proteggere» l'ostaggio britannico in mano all'Isis, ha detto il segretario al Foreign Office Philip Hammond aggiungendo: «Se reputiamo che i raid aerei siano utili allora li considereremo sicuramente».

Proprio una settimana fa, Shirley Sotloff, madre del reporter americano, aveva lanciato un appello ai suoi rapitori per chiederne la liberazione, rivolgendosi direttamente al leader dello Stato islamico. «Sto inviando questo messaggio a lei, Abu Bakr al-Baghdadi al-Quraishi al-Hussaini, il califfo dello stato islamico. Sono Shirley Sotloff. Mio figlio Steven è nelle sue mani», inizia il video. E ancora: «Lei, califfo, può garantirgli l'amnistia. Le chiedo di liberare mio figlio. Le chiedo di usare la sua autorità per risparmiare la sua vita, le chiedo di essere misericordioso e di non punire mio figlio per questioni di cui non ha il controllo». Ora un portavoce spiega mestamente: «La famiglia di Steven è a conoscenza del video ed è a lutto».

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI