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L'affair Telecom

J'accuse del presidente di Telecom, Franco Bernabè, all'indomani della notizia dell'accordo tra i soci italiani di Telco - holding di cui fa parte il gruppo di tlc - e la spagnola Telefonica durante un'audizione alle Commissioni Industria e Lavori Pubblici del Senato.Secondo l agenzia di stampa Ansa :

''Abbiamo avuto conoscenza ieri - ha detto - dalla lettura dei comunicati stampa della recente modifica dell'accordo parasociale tra gli azionisti di Telco. Telecom Italia ''conferma il proprio impegno a procedere nel confronto con l'Autorità e la Cdp'' sullo scorporo della rete, ''ma l'esito finale dell'operazione non è scontato e, in ogni caso, richiede tempi molto lunghi. Le domande sull'assetto azionario - ha osservato Bernabè parlando alle Commissioni riunite Lavori Pubblici e Industria - vanno poste agli azionisti: come ho già detto, i cambiamenti avvenuti nell'asseto azionario li abbiamo appresi dalla lettura dei comunicati stampa, anche se era evidente da dichiarazioni, rese da alcuni azionisti ancora una volta alla stampa, che c'era l'intenzione di procedere a un cambiamento''. A questo proposito, Bernabè ha citato ''Mediobanca, che aveva annunciato l'intenzione di uscire e di risolvere il patto Telco''.

"Questo straordinario interesse per Telecom non mi sembra il sentimento che ha ispirato finora il sistema Italia. Se si parla di sistema - ha aggiunto - sarebbe stato necessario un consenso più unanime e organico sugli obiettivi di Telecom''.

Per Bernabè, la vendita delle partecipazioni in America latina di Telecom Italia ''determinerebbe un forte ridimensionamento del profilo internazionale del gruppo e delle sue prospettive di crescita e comunque potrebbe non essere realizzabile in tempi brevi, compatibili con la necessità di evitare il rischio downgrade. Per evitare il rischio downgrade, Telecom potrebbe procedere a un aumento di capitale, aperto a soci attuali o nuovi. Questa opzione darebbe solidità finanziaria, valorizzando le potenzialità dei nuovi investimenti, contribuirebbe al rilancio dell'economia.

Il presidente di Telecom ha ricordato poi che il riassetto azionario ''porterà Telefonica ad avere il controllo di Telco e, quindi, a diventare l'azionista di riferimento di Telecom Italia, che resterà, tuttavia, una società quotata con circa l'85% del capitale sul mercato, incluse le azioni di risparmio''. Lo ha affermato il presidente Franco Bernabè nel corso di un'audizione . ''Pertanto - ha aggiunto - le prospettive della società non riguardano solo Telefonica, ma l'intera platea degli azionisti''.

Telefonica è in conflitto di interesse, ''è un concorrente diretto in Argentina e Brasile, che rischia di forzare Telecom Italia alla dismissione di asset preziosi per il rilancio della società''. Lo evidenzia in una nota il consigliere Luigi Zingales in qualità di rappresentante degli amministratori indipendenti. Gli amministratori indipendenti di Telecom Italia lamentano che ''ancora una volta, la partecipazione di maggioranza relativa di Telecom venga trasferita a sostanziale vantaggio di pochi, senza alcuna considerazione per la maggioranza degli azionisti''. ''E' con disappunto - sottolinea Luigi Zingales esprimendo il pensiero dei consiglieri indipendenti - che osservano come l'ordinamento italiano non contempli strumenti di tutela della maggioranza degli azionisti quando pacchetti in grado di conferire il controllo di fatto finiscono nelle mani di azionisti in conflitto coll' interesse sociale''.

Cgil, Cisl e Uil chiedono un incontro urgente al presidente del Consiglio, Enrico Letta sulla vicenda Telecom. Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, hanno inviato oggi una lettera al premier e al ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato.
"La modifica dell'azionariato di Telecom Italia - si legge nella lettera dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil - provoca conseguenze rilevantissime su tutto il comparto delle telecomunicazioni, settore strategico per il futuro del nostro Paese. Siamo a richiederle - conclude la lettera - un urgente incontro per un esame della situazione in vista dell'adozione delle misure necessarie".

''Il livello degli occupati in Telecom Italia deve essere mantenuto'': a dirlo è il premier Enrico Letta in un'intervista a Bloomberg Tv, aggiungendo che l'altro nodo essenziale è l'''interesse strategico'' della rete: ''saremo molto, molto attenti, non vogliamo perdere su questo aspetto strategico dell'operazione''. "Non ci sono problemi di barriere, nè altro come problemi di passaporto per quanto riguarda i capitali", ha spiegato. La rete Telecom e' "interesse strategico", per cui "saremo molto, molto attenti, non vogliamo perdere su questo aspetto strategico dell'operazione", ha conculso il premier.

''Gli spagnoli dovranno confrontarsi con noi, non è che comprano una società e impongono le loro leggi''. Lo ha detto il viceministro alle Comunicazioni, Antonio Catricalà, al Senato. ''Finora - ha aggiunto - i rapporti sono stati eccellenti e penso lo resteranno, bisogna trasformare quella che sembra una difficoltà in una opportunità''.
''Se per scorporo della rete si intende separazione societaria questa si può imporre con una legge: quello che non si può fare è un esproprio senza indennizzo''. Ha affermato Catricalà aggiungendo di sperare comunque che l'imposizione non sia necessaria.
''Il governo è stato avvertito a cose fatte'' in merito al riassetto Telco. Ha affermato il viceministro alle Comunicazioni

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