Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Giovedì, 02 Maggio 2024

In città l'ultima tappa d…

Apr 30, 2024 Hits:173 Crotone

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:387 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:836 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:878 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:1084 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1553 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1657 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:1476 Crotone

stefanosimone01

Non capita tutti i giorni di vedere il proprio nome e la descrizione della propria attività professionale in un libro, né è frequente che, oltre all’analisi all’interno della pubblicazione in questione, si venga menzionati già dalla prima di copertina. Questo è quanto successo ad un giovane concittadino, Stefano Simone, regista, che è stato inserito nel quinto ed ultimo volume dell’opera intitolata “Storia del cinema horror italiano”, di Gordiano Lupi con la collaborazione di Nico Parente, Luca Ruocco e Davide Longoni. L’occhiello è di quelli che farebbero venire i brividi a qualcuno, visto l’accostamento, ma non a Stefano che, invece, incassa con favore quel “Da Mario Bava a Stefano Simone”, utile per spiegare come l’opera tratti di giovani autori attualmente in attività.

A breve anche la Biblioteca comunale di Manfredonia sarà dotata del volume in questione, ma possiamo anticipare che sono ben ventidue le pagine che raccontano del regista “made in Manfredonia”, tra filmografia, trame, attori, (pochi) dati tecnici ed anche una breve intervista. Stefano, che ha trent’anni, è definito “di buona tecnica e di grande cultura cinematografica” e Gordiano Lupi, autore del racconto ‘Cappuccetto rosso’ che il Simone ha reso cortometraggio, scrive: “il regista ha saputo dare alla trama la direzione giusta”. Se lo dice lui, c’è da credergli sulla fiducia, visto che è anche autore ed editore dell’opera che analizza, dalla pubblicazione del suo primo volume, nel 2011, ad oggi, un genere che non riceve molta considerazione da parte dei produttori e dei distributori italiani, ma che raccoglie grandi consensi tra il pubblico.

Non si renderebbe giustizia a Stefano Simone se lo si considerasse ‘solo’ un regista horror, perché non è affatto così e, anzi, il giovane sipontino non si è autorelegato nella realizzazione di film di genere, ma ha saputo spaziare sin qui “raccontando storie – dice Stefano - che, in qualche modo, parlano sempre della condizione di un essere umano”. Non più tardi di qualche settimana fa, per esempio, è stato ricevuto in Municipio insieme agli studenti dell’I.I.S.S. “Rotundi – Fermi”, con i quali ha condiviso la riqualificazione di alcuni luoghi cittadini degradati; in tale occasione, ha realizzato il videoshort (cortometraggio a mò di videoclip) ‘Filo d’Arianna’ che racconta, in soli sette minuti, l’esperienza vissuta dai ragazzi.

Benaugurante il passaggio nel quale si dice che “Abbiamo l’impressione che sentiremo ancora parlare di questo giovane filmmaker pieno di speranze, talento e grande buona volontà. Se il suo maestro è Ingmar Bergman, può essere il giovane Lars von Trier del cinema italiano”!

“Cos’altro aggiungere, se non – chiosa il sindaco Angelo Riccardi - un sincero e partecipe ‘in bocca al lupo’ più che a Cappuccetto rosso!”. E chi non ha inteso a cosa si riferisce il primo cittadino sipontino può approfittare e guardarsi il mediometraggio omonimo, per gustarsi la versione della nota fiaba fornitaci da Stefano.

Erano ben 140 tra strumentisti e coro a gremire il palco del Teatro “Umberto Giordano” di Foggia, diretti dai Maestri Leonardo Marcantonio e Lorenza Bellino, coadiuvati dai docenti Carolina Ragone, Michele Pacilli e Saverio Lops e applauditissimi dal numeroso pubblico presente.

Gli alunni delle classi di scuola media dell’Istituto Comprensivo Foscolo - Gabelli di Foggia si sono esibiti la sera del 1° giugno nel prestigioso scenario, in occasione della Festa della Repubblica Italiana, in collaborazione con l’Assessorato alla Pubblica Istruzione diretto da Claudia Lioia, grazie al Comune di Foggia che ha patrocinato l’evento e all’Assessorato alla Cultura diretto da Anna Paola Giuliani.

Difficile descrivere le emozioni che ieri ci hanno regalato questi ragazzi, 140 cuccioli della nostra città che con le loro voci e i loro strumenti hanno inondato di vita il Teatro Giordano di Foggia - commentano i Maestri Marcantonio e Bellino - Il nostro grazie va a tutti i colleghi docenti, ai genitori, alla nostra Dirigente Maria Grazia Nassisi, allo staff tecnico della scuola e del teatro e soprattutto alle istituzioni che hanno reso possibile questo sogno per i ragazzi: il sindaco Franco Landella, Anna Paola Giuliani e Claudia Lioia”.

Ognuno degli alunni è stato valorizzato per le personali capacità, attitudini e motivazioni. Con l’Orchestra e il Coro “di Nota in Nota”, arricchita dall’esperienza di ex alunni, ora allievi del locale Conservatorio di Musica, hanno partecipato e vinto in diversi concorsi musicali nazionali, raccogliendo già diverse esperienze di confronto e di crescita culturale e umana, oltre che didattica.

Durante la serata, la dott.ssa Lucia Onorati dell’Ufficio Scolastico Territoriale ha premiato anche un altro talento: William Patruno, campione nazionale di Problem Solving, con una borsa di studio di 500 euro messa a disposizione dalla casa editrice informatica Pearson.

IMG-20160602-WA0015

marcone silvio 3

“Le emozioni che si provano ogni volta che ci sono questi successi sono indescrivibili anche dopo anni di esperienze fatte e di stesse emozioni vissute”. Parola di capitano Silvio Marcone. Valore aggiunto del Volley Capitanata dopo una prima parte di stagione in cui ha dovuto faticare per via di un infortunio che non lo ha lasciato a disposizione al 100% del coach. “Certo la sofferenza c’è stata, prosegue Marcone – soprattutto per il fatto di aver dovuto aspettare il risultato di Pomigliano, ma alla fine è andata bene così e il nostro risultato è stato meritato”.

Nonostante il finale di stagione difficile, per via del recupero di Pomigliano, con il sorpasso operato dai campani a poche gare dal termine, il capitano ha sempre sostenuto i compagni reggendo la pressione del momento e credendo nella conquista della B Unica. “Io ci ho sempre creduto – conferma Marcone - e non ho mai smesso di farlo in tutto il campionato, anche dopo le ultime vittorie ''anomale'' di Pomigliano. Forse sembrerò esagerato, ma se si è ottenuto questo risultato è principalmente per la forza del gruppo, come sempre il nostro si è rivelato uno spogliatoio sano e pieno di amici. Dato che ci ha permesso di raggiungere questi obiettivi”.

Infine Silvio Marcone si sofferma sul suo rapporto con il coach Pino Tauro. “Il mister? Mia moglie direbbe che ci amiamo e che lui è la mia amante (Sorride ndr). Ma a parte gli scherzi lui è un grande esempio per tutta la pallavolo. Una persona che non si lascia mai abbattere e che ti da tanta voglia di lottare sempre, anche quando magari non c'è più un motivo per farlo. Io e lui ci siamo incontrati che ero già grande d’età, ed è stato lui che mi ha schierato per la prima volta in campo da titolare per un campionato intero credendo in me, come in pochi, per non dire nessuno, aveva mai fatto. Posso tranquillamente affermare che se oggi sono arrivato a questi livelli, lo devo a lui”.

La chiusura con l’augurio personale e per il movimento foggiano, “non so cosa accadrà – afferma – ma io spero solo che la pallavolo foggiana continui ad andare avanti. Sempre”.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI