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Con Shakespeare partita la stagione concertistica della Beethoven

Un inizio di Stagione Concertistica, all’insegna della grande professionalità e raffinatezza, è stata quella con la quale la Società Beethoven ha dato il via Domenica 6 ottobre, nella storica chiesa dlell’Immacolata, alla II Edizione dell’ “Hera della Magna Grecia” , nella sede di Crotone.

Un tema, quello della rievocazione degli splendori delle antiche colonie greche e culturali di una terra ricca di storia e cultura che a dire il vero, la Beethoven porta avanti ormai da tempo nei centri più belli della Calabria.

La chiesa dell’Immacolata è una delle più antiche e ricche di architettura della Magna Grecia all’interno del quale Domenica 6 ottobre, sono risuonate le melodie più belle dell’Inghilterra del periodo elisabettiano.

Ospite d’eccezione, per inaugurare un nuovo anno artistico a Crotone, Basilio Timpanaro, celebre clavicembalista, la figlia Irene Timpanaro - voce recitante e la voce di Picci Ferrari che ha interpretato mirabilmente i songs shakespeariani proposti.

Il tema ricco di grande spessore artistico: “Amore e Musica nella Cultura dell'Età Elisabettiana”. Poemi di William Shakespeare, Songs di John Dowland, Thomas Morley, Thomas Campion, Robert Johnson .  Musica di William Byrd . Il concerto  si articolava in tre parti: I Parte: “If music be the food of love” ,  II Parte: “Lachrimae” , III Parte: Sigh no more…! 

La Irene Timpanaro è stata veramente superba, sia per chiarezza timbrica, sia per la facilità con cui ha letto ed interpretato le opere di Shakespeare.

Una voce calda e ricca di armonici, hanno concesso alla Picci Ferrari di dare un tocco di grande classe e scorrevolezza alle canzoni, a volte serie e a volte divertenti, di un periodo storico in cui la musica era veramente parte integrante della vita artistica e non del popolo inglese.

Basilio Timpanaro, con una tecnica superba e una conoscenza profonda dell’arte cembalistica, ha saputo calarsi nelle improvvisazioni, rendendo ricco un programma, a volte semplice e scarno nella sua struttura.

Su richiesta degli artisti, l’intera esecuzione non è stata minimamente interrotta da applausi che sono però esplosi alla fine con un colore inusitato.

Il numerosissimo pubblico, era quasi in delirio, rapito in un contesto inusitato all’interno del quale le arti più belle, musica, voce e recitazione si erano date convegno per allietare nella maniera più nobile un inizio artistico di grande ed indiscusso spessore.

Una canzone inglese, sempre del periodo elisabettiano e attribuita proprio a Shakespeare come bis ha concluso una bellissima serata di arte e cultura e dando il via ai tantissimi spettacoli che ci accompagneranno fino alla chiusura dell’anno sociale il 27 dicembre.

Prossimo appuntamento, Venerdì 11 ottobre, presso il teatro Apollo con le poesie di Alda Merini interpretate da Alessio Boni e Marcello Prayer in “Canto degli esclusi” .

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