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Da Ruby al processo di Napol: Berlusconi rischia addirittura il carcere

Lo arresteranno e lo metteranno in carcere. Non per fargli espiare la condanna dei diritti tv, e nemmeno - quando dovesse diventare definitiva - quella per il caso Ruby. In veste di condannato, paradossalmente, Silvio Berlusconi ha più vie di fuga che da semplice cittadino: arresti domiciliari, affidamento ai servizi sociali, grazia, eccetera

Ma il giorno stesso della sua decadenza dal Senato il Cavaliere si ritroverebbe come una tartaruga senza carapace, alla mercé del primo ordine di custodia chiesto da un pubblico ministero.

Se vengono interpretati alla luce di questo esito, gli incastri del calendario di questo inizio d'autunno hanno una sorta di perfezione geometrica. Certo, possono essere letti come l'affollarsi casuale di scadenze inevitabili, il rendiconto di una carriera imprenditoriale e politica che per i giudici è anche una carriera criminale. Ma è certo che se il piano dell'attacco al Cavaliere fosse stato pianificato, non sarebbe potuto venire meglio. In fondo potrebbe farne anche parte la sentenza di ieri della Cassazione, che colpisce Berlusconi sul fronte delle tenuta economica. Ma il vero gancio al fegato è previsto per la fine di questa settimana: quando il tribunale di Milano che ha processato e condannato Berlusconi per concussione e prostituzione minorile depositerà - a meno che i giudici non chiedano una proroga - le motivazioni della sentenza Ruby. Sentenza che si annuncia densa di giudizi pesanti sulle abitudini pubbliche e private di Berlusconi....intanto tutto dipende da stasera che si riunirà alle 20.30  la Giunta delle immunità del Senato per concludere i lavori con la votazione sulla relazione Augello sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Ogni gruppo parlamentare avrà 10 minuti a disposizione nei quali "per impegno procedurale ci si esprimerà sulle questioni preliminari", ha spiegato il presidente della Giunta Dario Stefano. Secondo il presidente, se lo si riterrà necessario, al termine delle dichiarazioni di voto si potrà anche verificare il parere della maggioranza dei membri sulle due questioni preliminari, oltre che sulla relazione Augello. Quest'ultimo, tuttavia, ha spiegato che, perché si verifichi una tale eventualità, basta che sia un qualunque senatore a chiederlo. I lavori dovrebbero quindi terminare alle 22.30.

"Purtroppo - dice il relatore Andrea Augello (Pdl)  sull'esito della votazione - non gliene importerà niente a nessuno" delle questioni poste nella relazione. "Importerà - prosegue - soprattutto il clima generale in cui si è svolta questa battaglia, che si concluderà con un voto che boccerà il relatore, fatto infausto per il Paese ma fausto per la qualità di vita del relatore. Se emerge - spiega poi - una chiara maggioranza dalle dichiarazioni di voto e nessuno chiede una verifica sulle questioni preliminari, il voto sarà uno, ma se qualunque senatore la chiede, si vota anche sulle due questioni preliminari. Ed è possibile che un senatore la chieda".

Per Carlo Giovanardi, membro del Pdl della giunta per le elezione del Senato,  "Oggi contro Berlusconi, dopo otto forzature delle norme e della Costituzione, sarà fatta una mascalzonata. Comunque in aula al Senato con il voto segreto ne vedremo di tutti i colori. Io ero deputato nel 1993 quando Lega e Msi urlavano in aula contro Bettino Craxi il giorno dell'autorizzazione a procedere e poi nel segreto dell'urna votavano contro. Mi aspetto sorprese, sempre che non venga fatta l'ennesima mascalzonata contro Berlusconi, cancellando dal regolamento il voto segreto". Il senatore Pdl conclude ricordando Andreotti: "Ieri il presidente del Senato non si è presentato in aula per la commemorazione, vogliono far passare l'idea che tutti i leader non di sinistra, da Andreotti a Forlani, da Craxi a Berlusconi, sono stati dei criminali. E invece si sono solo battuti per la libertà".

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