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Matteo Salvini propone l'eliminazione di una parte delle accise sulla benzina. "L'anno scorso - spiega a Radio 24 - hanno fruttato 27 miliardi e altri 12 l'Iva sulle accise, che sono la tassa sulla tassa. Io non dico leviamo tutto, ma abbiamo una accisa ancora per il finanziamento della Guerra in Etiopia, che credo sia finita da un bel pezzo". "Le accise pesano sui carburanti per 72 centesimi al litro. Per una questione di buon senso e per aiutare tutti bisogna eliminare le accise più antiche: non salva la vita a nessuno ma è immorale che chi fa benzina paga ancora la guerra in Etiopia". "Meno tasse e meno burocrazia", ha detto successivamente il leader della Lega, "è il primo impegno che manterrò. Partirò subito abbassando il prezzo della benzina che oggi per gli italiani è la più cara d'Europa per colpa di tasse e accise ormai senza senso" e lo farò "durante il primo consiglio dei ministri".

Cappucci alzati a coprire il volto e bastoni alla mano. Il militante è stato sorpreso sotto casa insieme alla moglie incinta, anche lei in auto. Il racconto della violenza lo fa la donna agli altri militanti livornesi. Sono le 4 di notte. Il giovane parcheggia l'auto vicino alle plance dei manifesti elettorali e ne vede alcuni di Casa Pound strappati. Appena scende, il raid. Gli aggressori al grido "fasci di merda" lo circondano e lo colpiscono a bastonate, poi si accaniscono sulla compagna rimasta in auto. L'uomo sanguinante a terra prova a difenderla: "Lasciatela stare, è incinta". I violenti rispondono: "Tanto verrà un figlio fascista" e spaccano i finestrini dell'auto con le mazze.

La donna è illesa, ma ancora sotto choc. In questo momento sta descrivendo ai carabinieri i particolari dell'accaduto. Il militante invece è stato condotto all'ospedale in codice rosso e rischierebbe di perdere un occhio. Secondo CasaPound "non ci sono dubbi" che si tratti di una aggressione "antifascista".

In fondo sembra una vicenda fotocopia a quella registrata oltre una settimana fa a Palermo, quando il segretario regionale di Forza Nuova Massimo Ursino è stato legato e picchiato da membri di un centro sociale della zona. Eugenio Palazzini, responsabile regionale di CasaPound in Toscana, contattato telefonicamente da IlGiornale.it conferma gli avvenimenti. "Il ragazzo è stato aggredito ieri notte in viale Garibaldi a Livorno. Stava tornando a casa quando ha notato dei cartelloni elettorali staccati. È sceso dal veicolo, lasciando la compagna incinta in auto, ed è stato pestato da 4 persone incappucciate e armate di bastone". Palazzini spiega che "È stata sporta denuncia e sul luogo sono presenti le forze dell'ordine".

"Al nostro militante gravemente ferito, va la più totale solidarietà e vicinanza del movimento", ha scritto il candidato premier per CasaPound, Simone Di Stefano, che parla di "gesti viliacchi". Poi l'affondo contro il ministro Minniti: "È incredibile quello che sta accadendo in Italia. Mentre le più alte cariche dello Stato vanno manifestando e lanciano allarmi sul sedicente pericolo fascista, gli antifascisti lanciano caccie all’uomo, rivendicano con orgoglio brutali pestaggi, aggrediscono e insultano le forze dell’ordine nella totale impunità".

Se il centrodestra non avesse la maggioranza "andremo votare il prima possibile con questa legge elettorale sperando che gli italiani avranno capito come votare per avere un governo per cambiare l'Italia in meglio". Lo ha detto ad Agorà il leader di FI Silvio Berlusconi escludendo "in modo assoluto qualunque governo di scopo o di unità nazionale: ci siamo impegnati a non farlo" e "la prima moralità in politica è mantenere gli impegni". 

"Non c'è alcuna possibilità di cambiare la legge elettorale, che è stata il punto di incontro unico tra le varie componenti del Parlamento", ha proseguito Berlusconi, secondo il quale quindi in caso di nuovo voto "si andrebbe a rivotare con questa legge che è ottima. Nè c'è possibilità di accordo con la pazza setta di Grillo che ha saputo mettere insieme gli italiani scontenti contro tutti e tutto ma non può dare nulla di positivo solo disgrazie". 

Il ministro del Tesoro che il M5S propone è Andrea Roventini, professore alla Scuola superiore di Sant'Anna: l'annuncio arriva dal capo politico M5S Luigi Di Maio a Unomattina. "Roventini ha l'età di Macron ma già scrive con un premio Nobel che è Stiglitz, con lui torneremo a fare politica espansiva", ha spiegato Di Maio. "Roventini ha già portato avanti tre progetti con la commissione Ue per rivedere i parametri economici e quelli deficit/Pil", ha detto Di Maio che sottolinea: "In Italia servono risorse fresche, con basta austerity e politiche espansive, su cui io e Roventini siamo in perfetta sintonia". La notizia di Roventini come ministro del futuro governo M5S è stata anticipata, tra l'altro, dal Sole 24 Ore questa mattina. Docente presso la Scuola superiore di S. Anna, 40 anni, Roventini fu tra i partecipanti del convegno organizzato dal M5S "Lo Stato innovatore". Su twitter si descrive, nel suo profilo, come "keynesiano eretico", pubblica lavori sul Journal of Evolutionary Economics e, recentemente è tra i co-autori, assieme a Joseph Stiglitz di un lavoro dal titolo "Rational Heuristics? Expetations and Behaviors od evolving economies with Heteregeneous interacting agent".

Salvatore Giuliano e Armando Bertolazzi sono stati scelti dal M5S per il ministero dell'Istruzione e per quello della Sanità. Giuliano, soprannominato il "preside 2.0", ha incontrato, accogliendolo nella scuola da lui diretta, Luigi Di Maio il 9 febbraio scorso, è dirigente scolastico dell'istituto Majorana ed è stato per un periodo nello staff dell'allora ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. Bertolazzi è un medico.

I ministri M5s li "ho scelti come patrimonio per l'Italia - ha detto Luigi Di Maio a L'Aria che Tira su La7 -, non sono personalità legate al M5s in senso stretto. La loro personalità rappresenta un modo diverso di fare politica". "I nostri non sono tecnici sono ministri con testa e cuore". Una cosa diversa, ad esempio, dall'ex Ministro Fornero: "Se lei sta dicendo che Fornero ha messo umanità nella sua legge perché ha pianto la pensiamo diversamente: le sue erano lacrime di coccodrillo".

"Ho un enorme stima di lui, come amico e come collega. Il mio giudizio su di lui è incondizionatamente positivo, è un'ottima scelta", ha detto l'economista Giovanni Dosi, fino a poche settimane fa direttore della Scuola Superiore di S. Anna e vincitore del cosiddetto "nobel del management", commentando la scelta, da parte del M5S, di Andrea Roventini al Tesoro. "Il suo è un approccio keynesiano espansivo, è un amico dell'innovazione", spiega Dosi che è stato uno dei mentori accademici di Roventini.

E' l'ex nuotatore Domenico Fioravanti, già arruolato da Luigi Di Maio per i collegi uninominali, il nome annunciato ieri dal M5S per la sua squadra di governo.

"Lei sta parlando con chi da Presidente del Consiglio ha cancellato Imu e Tasi sulla prima casa, anche ricevendo insulti dalla propria parte. Questa cosa non esiste, non sta né in cielo né in terra": così Matteo Renzi, intervistato a Mattino Cinque, ha risposto ad una domanda sulla proposta di Emma Bonino di reitrodurre l'Imu.

"Se il Pd dovesse andare al governo la prima legge che varerebbe sarebbe un pacchetto di misure per le famiglie, costituito da sostegno ai figli minori, alle madri per conciliare la cura familiare con il lavoro, e agli anziani specie quelli con malattie quali Alzheimer o Parkinson".

"Gentiloni non solo è un ottimo premier ma anche un amico, e son contento che tutti ne parlino bene - ha detto ancora Matteo Renzi a Mattino Cinque rispondendo se non sarebbe stato meglio per il successo del Pd indicare Paolo Gentiloni come candidato premier -. Il candidato lo sceglie il Presidente della Repubblica. Noi siamo una squadra e non litighiamo. Quello che deciderà Mattarella avrà il nostro sostegno. I 5 Stelle possono mandare tutte le mail che vogliono, ma se guardiamo la squadra gli italiani sapranno scegliere".

"Io credo che il Pd sarà il primo gruppo parlamentare, spero anche il primo partito - così il segretario Pd, Matteo Renzi, in un'intervista al Messaggero -. Lancio un appello al voto utile: in corsa per essere il primo partito ci siamo solo noi e M5S. Chi non vota per noi, paradossalmente, aiuta l'ascesa dei grillini. Anzi, di un governo M5S-Lega: il rischio è concreto. Noi? Per me è fondamentale ci sia il Pd davanti. Se non sarà così, il Pd è pronto ad andare all'opposizione: non ce l'ha detto il dottore di andare al governo". Parlando della lista dei ministri inviata da Di Maio al Colle, Renzi osserva che "la politica non è il fantacalcio. 

Tutti sanno che nessuno di quei nomi ha chances di fare il ministro. Ma è una straordinaria arma di distrazione: i 5Stelle erano in un angolo con la storia di Rimborsopoli" e "grazie a questo escamotage nessuno parla più di Cecconi a Pesaro, della Sarti a Rimini, di Dessì in Lazio". Gentiloni può essere la carta vincente? "La carta vincente - risponde - è una squadra di persone per bene e preparate. Gentiloni sta facendo bene il premier e dunque è uno dei nostri assi. Il suo contributo sarà decisivo per vincere il collegio Roma1, la sfida nella Regione Lazio, la partita nazionale". E il rapporto con Emma Bonino? "Non ho niente contro Bonino - afferma -. Siamo alleati, come pure con Lorenzin e la lista Insieme. Certo ci sono elementi di divisione programmatica. Sui migranti la mia linea è quella di Minniti, non della Bonino". Quanto a un possibile governo di unità nazionale, con anche l'M5S, Renzi ritiene "non ci sia spazio per un governo con gli estremisti. E io considero i grillini particolarmente estremisti. Trovo surreale peraltro che desiderino i nostri voti per fare un governo dopo averci insultato per anni".

"Noi siamo fermi nel dire no a qualsiasi governo con la destra, con Salvini e Berlusconi", ha detto il leader di Leu Pietro Grasso ad Agorà volendo chiarire una sua dichiarazione a Porta a Porta in cui ha parlato di governo di scopo. "Il governo di scopo" di cui ha parlato a Porta a Porta, ha chiarito Grasso, comprendeva anche il Pd" ma non le destre.

Prova a difendersi così Lavinia Flavia Cassaro, la maestra di scuol elementare al centro della polemica per le parole urlate ai poliziotti a Torino, nel corteo che giovedì è sceso in strada contro CasaPound.

Un tentativo di giustificarsi,quello dell'insegnante, che arriva nel giorno in cui il fascicolo sui fatti passi al pm Antonio Rinaudo. Ai poliziotti ha augurato di morire, ma ora sostene che non parlasse ai singoli agenti, "ma all'apparato che difende il fascismo".

Oltre all'inchiesta giudiziaria c'è anche un caso disciplinare aperto contro la Cassaro, che in un'intervista al Corriere della Sera sostiene di avere "provato più volte l'abuso di potere del sistema fascista".

L’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte ha notificato oggi il procedimento disciplinare nei confronti della docente che, durante la manifestazione tenutasi a Torino la settimana scorsa, ha usato espressioni violente nei confronti delle forze dell’ordine. La sanzione prospettata è quella del licenziamento.

Dal giorno degli scontri la maestra non è più tornata in classe. "Il mio licenziamento è una certezza. Così voi tutti vi sentirete più sicuri senza la maestra cattiva e loro avranno una scusa per cacciarmi dal sistema scolastico. Avrete la mia testa e sarete tutti felici e contenti". Ma non si pente: "Per l'antifascimo questo e altro".

A partire da domani, per cinque ore al giorno, dalle 9 alle 14, saranno osservate delle "pause umanitarie" per consentire ai civili di abbandonare la zona di Ghuta est, sotto il fuoco delle forze di Damasco: lo ha annunciato il ministro della Difesa russo Serghiei Shoigu, citato dall'agenzia Ria Novosti, precisando che la decisione è stata presa su ordine di Putin.

Intanto la scorsa settimana è rimbalzata sul web la notizia – da fonti non ufficiali – che la Russia ha schierato in Siria presso la base aerea di Khmeimim i nuovi caccia di quinta generazione dalle caratteristiche stealth Sukhoi Su-57.

La testimonianza video è stata divulgata su Facebook dal gruppo “Syrian Military Capabilities” poi ripresa dal media russo RT-Russia – strettamente legato a Putin – ed in seguito rilanciata dalle agenzie stampa internazionali.

Fonti ufficiali israeliane hanno confermato la presenza di 4 Su-57 attraverso la ricognizione satellitare ed anche il presidente del comitato per l’Industria Militare del parlamento di Mosca, Vladimir Gutenov, ha dovuto ammettere che la presenza dei caccia è un deterrente “per le aviazioni degli Stati vicini, che periodicamente entrano non invitati nello spazio aereo siriano”.

­Ai margini della Siria sono infatti presenti numerosi e diversi sistemi radar occidentali: oltre a quelli collegati all’Iron Dome israeliano – il sistema multistrato di difesa aerea e antimissile di Tel Aviv – è presente, sempre in Israele e anche in Turchia, il radar AN/TPY-2 da scoperta aerea, lo stesso che fa parte del sistema THAAD che tanto infastidisce la Cina essendo dispiegato in Corea del Sud. 

Inoltre non bisogna dimenticare che sempre nel sud della Turchia sono presenti i sistemi franco-italiani SAMP/T ed i “Patriot”: una batteria del sistema italiano è stata inviata da Roma ed è dislocata a Kahramanmaras mentre una batteria di “Patriot” spagnoli è nei dintorni di Adana, località entrambe vicine al confine siriano, nel quadro degli aiuti Nato alla difesa dello spazio aereo turco post abbattimento del Su-24 russo avvenuto a novembre del 2015.

­Nel quadro dello sviluppo di un velivolo stealth risulta infatti fondamentale testare le sue capacità con radar che lavorano su frequenze e lunghezze d’onda diverse rispetto a quelli “casalinghi”, pertanto storicamente è sempre successo – sin dai tempi del F-117 – che macchine di tal tipo venissero dispiegate in gran segreto in ambienti possibilmente “ostili”. E’ ragionevole quindi supporre che i 4 velivoli visti in Siria siano “imbottiti” di strumentazioni elettroniche sia per registrare l’attività radar occidentale sia per determinare con efficacia le reali capacità stealth della nuova creazione del bureau Sukhoi.

­Il Su-57 è l’ultimo ritrovato della tecnologia aeronautica russa. Dotato di capacità stealth – sebbene non così spinte come nei suoi rivali occidentali F-22 ed F-35 quindi più simile al Chengdu J-20 cinese –recentemente e stato ordinato nel numero di 12 esemplari di presepie dal governo russo dopo aver concluso la prima lunga serie di test che hanno condotto all’adozione della motorizzazione definitiva come già abbiamo avuto modo di evidenziare.

Da più parti ci si è chiesta la motivazione di questa mossa del Cremlino, effettuata un po’ in sordina rispetto alle potenti campagne pubblicitarie che hanno caratterizzato il dispiegamento dei nuovi sistemi d’arma russi che si sono visti in azione durante la campagna siriana (ad es. il missile Kalibr, il sistema S-400 e non ultima la portaerei Kuznetsov).

­La motivazione ufficiale di Mosca, data da Gutenov, sembra essere meramente propagandistica: 4 caccia ancora non certificati IOC (Initial Operational Capability) di certo non rappresentano un deterrente contro una possibile intrusione nello spazio aereo siriano, anche in considerazione del dispiegamento aeronautico molto più efficace all’uopo già presente in Siria: i Su-35, sebbene di generazione 4++ , rappresentano uno strumento di deterrenza quanto mai efficace da questo punto di vista.

Le forze speciali della polizia e della gendarmeria turca sono entrate stamani nell'enclave curda di Afrin, nel nord-ovest della Siria, sotto attacco di Ankara da oltre un mese. Il loro compito principale, secondo i media locali, sarà quello di contrastare possibili infiltrazioni di miliziani curdi dell'Ypg nei villaggi già passati sotto il controllo turco e di partecipare all'assedio del centro urbano di Afrin. Con le forze speciali, saranno schierati da oggi nell'area anche circa 600 membri curdi e arabi della 'Brigata dei falchi curdi' dell'Esercito siriano libero.

Intanto l'Osservatorio nazionale siriano avanza anche il sospetto che i governativi siriani abbiano lanciato un attacco chimico con cloro su Al-Shifuniyah, nella Ghuta orientale. "Diversi civili hanno avuto sintomi di soffocamento, un bimbo è morto", afferma l'Ong, precisando di non avere ancora informazioni dettagliate sull'episodio e sulla natura delle armi usate nel raid.

Le notizie sull'uso di armi chimiche a Ghuta est da parte delle truppe di Assad sono "una provocazione" mirata a sabotare la tregua: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov.

La Ghuta orientale non può più aspettare e la risoluzione del Consiglio di Sicurezza sulla Siria deve essere attuata "immediatamente". Lo ha dichiarato oggi a Ginevra il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.

Almeno 25 civili, di cui 7 bambini, sono stati uccisi in un raid compiuto da aerei della Coalizione internazionale a guida Usa contro una sacca di territorio ancora controllato dall'Isis nell'est della Siria. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). Gli attacchi sono stati effettuati sul villaggio di Al Shaafah, a nord dell'ex bastione dello Stato islamico di Abu Kamal, verso il confine con l'Iraq.


 

 

 

 

La marina militare turca ha esteso fino al 10 marzo l'avviso relativo alle sue attività militari (Navtex) al largo di Cipro nel Mediterraneo orientale, che da 10 giorni impediscono di fatto alla nave da perforazione noleggiata dall'Eni, Saipem 12000, di raggiungere l'area prevista per le sue esplorazioni dei giacimenti offshore di gas, su licenza di Nicosia. Il precedente avviso sarebbe scaduto dopodomani. Lo riportano media ciprioti.

Nicosia ha denunciato come una violazione del diritto internazionale la presenza nella sua 'Zona economica esclusiva' della marina militare di Ankara, che invece non riconosce la sovranità esclusiva di Cipro e insiste sul diritto della comunità turco-cipriota alla condivisione delle risorse naturali dell'isola.

Il presidente Anastasiades ha convocato per stasera alle 19,:5 ora locale una riunione di emergenza del governo per discutere sulle “prossime mosse” da intraprendere. Lo ha scritto l’agenzia di stampa cipriota Cna, che ha anche riferito che Anastasiades ha discusso della questione con il premier greco Alexis Tsipras durante un colloquio telefonico.

I media ciprioti hanno riferito la notizia sottolineando che il prolungamento delle esercitazioni che dovevano avere termine il 22 febbraio, possa implicare un’automatica estensione del blocco della Saipem 12000. 

Evidentemente, in questo caso, la scelta del prolungamento delle esercitazioni diventa una scusa per mostrare di non avere ancora raggiunto un accordo soddisfacente per la parte turca nella querelle internazionale con Eni e Cipro. Il governo cipriota, alcuni giorni fa, aveva definito (non a torto) un “pretesto” il blocco della nave per via delle esercitazioni, e aveva denunciato la violazione del diritto internazionale da parte della Turchia, che avrebbe infranto, a detta di Nicosia, i diritti sovrani di Cipro nelle sua Zona economica esclusiva. La Zee cipriota, va ricordato, non è proprio riconosciuta dalla Turchia.

­Anche la Russia, gigante energetico interessato all’esplorazione dei giacimenti di gas nel Mediterraneo orientale segue con “estrema preoccupazione” il blocco della nave Saipem 12000 nelle acque della Zee di Cirpo. Il governo di Nicosia ha ottimi rapporti con quello di Mosca e spera nell’intercessione del Cremlino per far desistere Erdogan dal proseguire in una provocazione che rischia di minare il già fragile equilibrio del Levante. Per la Russia è fondamentale avere l’area in una situazione stabile, dal momento che gli interessi sono enormi e i giacimenti di gas di tutto il bacino hanno un valore economico, politico e strategico che incide sensibilmente sugli equilibri geopolitici del Mediterraneo

Elizabeth Spehar, Rappresentante speciale del Segretario generale dell’Onu per Cipro, ha incontrato a Nicosia Anastasiades. “Sono state intraprese azioni molto mirate, che non possono essere rese pubbliche per non minare tali sforzi”, ha detto il portavoce del governo di Cipro, Nikos Christodoulides. “Le iniziative sono portate avanti a vari livelli, non solo a livello diplomatico”, ha aggiunto, “credo che le prossime 24 ore saranno decisive”. Una preoccupazione confermata anche da Jean-Claude Juncker.

Cipro intende continuare le previste trivellazioni in mare alla ricerca di idrocarburi nella sua Zona economica esclusiva, nonostante la dura opposizione della Turchia e della comunità turco-cipriota. Lo ha ribadito il presidente Nikos Anastasiadis, in una nota diffusa dopo che ieri le autorità di Ankara hanno deciso di prolungare fino al prossimo 10 marzo il divieto di navigazione nell'area marittima a largo della costa sudorientale di Cipro, designata da Nicosia per le attività di trivellazione della nave Saipem 12000 noleggiata dall'Eni.

Nel messaggio, Anastasiadis invita però la Turchia e la comunità turco-cipriota a un ritorno al tavolo negoziale per risolvere i contrasti.

Nei giorni scorsi, fonti del governo di Nicosia avevano sostenuto che la Saipem 12000 non sarebbe potuta restare in attesa nell'area in caso di estensione del blocco navale turco, perché tra l'altro impegnata in ulteriori attività programmate al largo del Marocco nel mese di marzo.

In base a stime degli operatori del settore, inoltre, i costi di noleggio della nave possono arrivare a mezzo milione di euro al giorno. Le previste perforazioni esplorative della Saipem 12000 nel sito di Cuttlefish nel blocco 3 della 'Zona economica esclusiva' di Cipro hanno una durata stimata in 20-25 giorni. La nave è bloccata dal 9 febbraio a circa 50 km dalla sua destinazione.

Allarme Ue in vista del voto del 4 marzo. "C'è un inizio di marzo - ha detto Commissione Ue Jean Claude Juncker - molto importante per l'Ue. C'è il referendum Spd in Germania e le elezioni italiane, e sono più preoccupato per l'esito delle elezioni italiane che per il risultato del referendum dell'Spd".

Per Juncker "dobbiamo prepararci allo scenario peggiore, cioè un Governo non operativo in Italia". Assieme all'incertezza in Spagna, é possibile "una forte reazione dei mercati nella seconda metà di marzo, ci prepariamo a questo scenario".

 Il presidente della Commissione Ue non usa giri di parole e lancia un allarma sul nostro Paese: "C'è un inizio di marzo molto importante per l'Ue. C'è il referendum Spd in Germania e le elezioni italiane, e sono più preoccupato per l'esito delle elezioni italiane che per il risultato del referendum dell'Spd. Dobbiamo prepararci allo scenario peggiore, cioè un Governo non operativo in Italia". Di fatto Juncker lega gli scenari del voto anche agli equilibri sui mercati internazionali: "È possibile una forte reazione dei mercati nella seconda metà di mazro, ci prepariamo a questo scenario".

Le parole di Juncker arrivano poco prima della conferenza sul Sahel che si terrà domani a Bruxelles. Al centro del vertice i rapporti tra Ue e Africa: "Siamo il primo partner del Sahel e dell'Africa in generale. Vogliamoi aiutare questa Regione a essere più sicura e più forte e offrire opportunità per il futuro dei suoi abitanti, in particolare i giovani". L'Ue dunque guarda all'Africa ma si preoccupa anche degli scenari elettorali in casa propria. In cima alla lista, appunto, c'è l'Italia che andrà alle che andra alle urne il prossimo 4 marzo. Un appuntamento che quasi certamente avrà ripercussioni anche in sede europea.

Puntuale come un orologio suona l'allarme: c'è un pericolo all'orizzonte che si chiama ingovernabilità. Da Juncker arriva la sentenza sulle elezioni italiane. Invece di parlare a ruota libera sarebbe bene che il presidente della Commissione Ue si occupasse dei disastri combinati anche sotto il suo mandato". Lo afferma Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali. "Vorremmo sentire dall'Europa qualche parola - prosegue il leader di SI - e vedere qualche atto che dia risposte ai lavoratori e alle lavoratrici di Embraco, vorremo risposte sulla necessità di una Europa solidale e responsabile sul grande tema dell'immigrazione. Vorremmo risposte e iniziative sul clima e sui diritti sociali che nel vecchio Continente hanno conosciuto in questi anni solo arretramenti". "Invece - osserva Fratoianni - la preoccupazione di Juncker si rivolge ai mercati, quelli su cui nessun controllo in materia fiscale e contro la speculazione è stato messo in atto. Ci faccia il piacere - conclude - di tacere".

"A Juncker diciamo che non si deve mai avere paura del voto dei cittadini. La sovranità appartiene al popolo, come recita la nostra Costituzione. Visto il ruolo che ricopre, consigliamo al Presidente della Commissione di evitare dichiarazioni che appaiano come vere e proprie ingerenze nella vita politica di uno dei Paesi fondatori dell'Unioni europea. Meritiamo rispetto. La politica dei moniti e dei diktat di Bruxelles è morta e sepolta". Così l'europarlamentare del M5s Fabio Massimo Castaldo commenta le dichiarazioni di Juncker su una possibile reazione dei mercati al voto italiano.

"Juncker dice quello che dicono tutti i commentatori. Del resto, è intervenuto anche su Brexit e sulla Catalogna. Non è che stiamo facendo una grande figura di serietà...". Lo afferma Emma Bonino di +Europa a CorriereTv commentando e affermazioni del presidente della Commissione Ue. "Se riusciamo - sostiene - a convincere una parte consistente del mare di astensionisti il 5 marzo può esserci una sorpresa nonostante una legge elettorale fatta perchè nessuno avesse una maggioranza". 

Juncker ha parlato delle prospettive sulle prossime settimane dell'Europa ad un evento organizzato dal think tank Ceps, rispondendo a una domanda dell'ex commissario alla concorrenza Joaquin Almunia.

Almunia gli chiedeva quanto fosse ottimista sulle riforme dell'Ue in vista del 4 marzo, appuntamento con le elezioni italiane e con il referendum Spd.

"Quando si tratta di Europa mi impedisco di avere illusioni - ha detto Juncker - perché tutte le volte che ce le ho le perdo subito, quindi non c'è da essere troppo ottimisti", ha detto il presidente.

Juncker ha poi sottolineato come l'inizio di marzo sarà molto importante per l'Ue, e ha citato tra i fattori di instabilità anche il Governo di minoranza in Spagna, con i socialisti "sempre più deboli.

Punto a vincere seguendo il programma del centrodestra, senza raccattare i transfughi e profughi politici dei Cinque Stelle": così Matteo Salvini, in una conferenza stampa al Senato, commenta l'apertura di Berlusconi ai fuoriusciti pentastellati. "I 5 stelle - aggiunge - potevano selezionare meglio prima i loro candidati, è il primo caso della storia dove se ne vanno prima di essere eletti". Salvini è convinto che governerà il centrodestra e sottolinea: "No ai minestroni fuori stagione". 

"Ci presentiamo con il simbolo Lega con Salvini. L'obiettivo è portare il primo leghista al governo del paese, altri nomi non ci interessano", ha aggiunto Salvini commentando l'ipotesi di Tajani premier.

Silvio Berlusconi chiude oggi la due giorni a Bruxelles. Annunciando la volontà di 'rispettare la regola del 3% del deficit'. Stamane alla conferenza stampa nella sede del Ppe a Bruxelles ribadisce "Escludo la possibilità di una grande coalizione, non c'è nessuna possibilità che accada,avremo la maggioranza alla Camera e al Senato". Secondo Berlusconi "i moderati, i liberali e i cattolici in Europa non hanno più come avversario diretto la sinistra ma i partiti populisti: in Italia c'è una situazione uguale, la sinistra si è tolta dalla sfida che oggi è tra Cinque Stelle e coalizione di centrodestra". 

I leader di Fi torna ad attaccare i M5S e paragona gli 'ordini di scuderia' di Grillo e Casaleggio al proverbiale 'contrordine compagni' raccontato da Giovannino Guareschi. "Oggi la sinistra è una scatola vuota di idee di progetti, i temi che ricorrono sono lo statalismo e l'assistenzailismo - dice Berlusconi - la sfida è tra noi e i Cinque Stelle, che non è un partito democratico ma una setta che riceve ordini dall'alto, da Grillo o dal figlio dell'altro socio di Grillo e c'è un preoccupante atteggiamento dei parlamentari del M5S a cambiare parere secondo convenienza". Berlusconi ribadisce che la flat tax proposta dal programma elettorale del centrodestra "ha una certa progressività". "Della Corte Costituzionale nessuno può essere sicuro in partenza, ma la Costituzione parla di progressività. 

E la flat tax ha una certa progressivita'". Salvini,se danneggia Italia 3% per noi non esiste Sui parametri Ue è scontro nel centrodestra: Salvini afferma ad Agorà su Rai3 "Su 3 per cento Berlusconi sbaglia? "Lui dice che è discutibile. Io sono più diretto" e poi precisa "Il numerino 3, se danneggia le imprese e le famiglie italiane, per noi non esiste". "Se ci sono regolamenti Ue che danneggiano le famiglie italiane quei regolamenti per il governo Salvini non esistono:come la Bolkestein, la direttiva Banche", citando il "punto tre" del programma del centrodestra. 

"Voglio riportare in Italia tranquillità, rispetto delle regole e dignità del lavoro. Nessuna violenza, nessuna xenofobia, nessun razzismo. Un'immigrazione limitata e controllata garantirà una conviveva serena e pacifica. Per questo ho chiesto un incontro ai rappresentanti di Amnesty International per spiegar loro quel che la Lega è e fa dove governa per garantire diritti di tutti. Spero di poter avere quest'incontro già nelle prossime ore", ha detto il segretario della Lega e candidato premier Matteo Salvini.

A scattare la foto di un'Italia cupa è Amnesty International, in occasione della presentazione a Roma del suo Rapporto 2017-2018 sulla situazione dei diritti umani di 159 Stati del mondo. Se nel 2014 l'Italia era "orgogliosa di salvare le vite dei rifugiati e considerava l'accoglienza un valore importante", oggi "è intrisa di ostilità, razzismo, xenofobia, di paura ingiustificata dell'altro", ha sottolineato Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia. Secondo l'organizzazione, questa ostilità "non riguarda solo i migranti, ma anche i rom, le persone Lgbt, le donne" e anche "i poveri".

C'è una parte di Paese che si ritiene "bella, pura, italiana, mentre il resto non merita di condividere il territorio", denuncia Rufini. Un fatto che "sta rendendo il clima impossibile in questo Paese, uccidendo ogni possibilità di confronto". In occasione della presentazione del rapporto, Amnesty ha riferito i primi risultati del 'Barometro dell'odio', iniziativa dell'organizzazione che prevede il monitoraggio delle dichiarazioni sui social di 1.425 tra candidati ai collegi per le elezioni di Camera e Senato, 17 leader politici in corsa alle elezioni e i candidati a presidenti delle regioni Lazio e Lombardia. Da un primo monitoraggio, la quasi totalità delle oltre 500 dichiarazioni discriminatorie o che incitano all'odio segnalate di 117 candidati, sono da attribuire a Lega Nord, Fratelli d'Italia e Forza Italia. Dal rapporto annuale dell'organizzazione emerge che l'Italia nel 2017 "si è messa alla guida della politica europea di contenimento dell'immigrazione a tutti i costi, e il costo pagato dai migranti in carcere in Libia è terrificante", ha spiegato all'ANSA Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.

Questa politica di "contrasto all'immigrazione" è il dato che maggiormente "preoccupa" l'organizzazione. Infine, Amnesty continua a esprimere insoddisfazione per il caso di Giulio Regeni: la collaborazione con le autorità per ottenere la verità sul ragazzo ucciso in Egitto più di 2 anni fa, "a circa sei mesi dalla decisione di rimandare il nostro ambasciatore al Cairo, è ancora del tutto insufficiente", ha sottolineato Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia.

I servizi segreti non hanno dubbi: la minaccia terroristica resta "attuale e concreta per l'Italia, non solo in ragione del ruolo di rilievo che il nostro Paese da sempre occupa nell'immaginario e nella narrativa jihadista, ma anche per la presenza sul territorio nazionale di soggetti radicalizzati o comunque esposti a processi di radicalizzazione".

Il 2017 ha segnato il ridimensionamento territoriale del Califfato, che però "potrebbe essere ancora in grado di colpire l'Occidente, ed in particolare l'Europa, con attacchi complessi ad opera di cellule ben addestrate". E' quanto emerge dalla relazione annuale dell'intelligence presentata oggi a Palazzo Chigi.

"Quale effetto delle perdite subìte nella roccaforte siro-irachena - evidenzia la relazione - Daesh ha potenziato la propria azione di propaganda a sostegno del jihad individuale, invitando i sostenitori a intensificare ulteriormente gli attacchi sia in Syrak che in altre aree geografiche. Questi appelli hanno provocato iniziative che hanno interessato in modo rilevante anche l'Europa e, più in generale,obiettivi occidentali". I servizi segnalano inoltre la pericolosità di al Qaeda, determinata a riappropriarsi del ruolo di protagonista sulla scena jihadista e ricordano che nel 2017 ci sono stati 18 attacchi terroristici in Europa, la maggioranza in Francia (7) e Regno Unito (5).

Il Paese è infatti "oggetto dell'attività propagandistica ostile di Daesh e continuano ad essere presenti nel suo territorio soggetti radicalizzati - tra i quali 'islamonauti' italofoni - o comunque esposti a processi di radicalizzazione". Lo rileva la relazione annuale dell'intelligence presentata oggi. In particolare, viene segnalato "il pericolo rappresentato dagli estremisti homegrown, mossi da motivazioni e spinte autonome o pilotati da 'registi del terrore'". 

Si legge nella relazione sulla politica dell'informazione per la sicurezza 2017 dei Servizi di sicurezza italiani. "Particolare attenzione" è stata riservata "al fenomeno dei foreign fighters (specie occidentali, europei inclusi) che negli anni scorsi hanno aderito al jihad raggiungendo i teatri di conflitto, in relazione al concreto rischio di un ''effetto blowback'', ovvero alla possibilità che, una volta rientrati nei Paesi d'origine, essi decidano di passare all'azione".

Più in generale, sottolineano gli 007, "permane alto il livello della minaccia diffusa e puntiforme, e per ciò stesso tanto più imprevedibile". In particolare si fa riferimento "al pericolo rappresentato dagli estremisti homegrown, mossi da motiva
zioni e spinte autonome o pilotati da 'registi del terrore'". Quanto ai foreign fighters, "si è assistito, più che ad un loro ritorno di massa nei Paesi di provenienza, al loro ridispiegamento in altri teatri. È, tuttavia, possibile - viene rilevato - che aliquote di mujahidin ''europei'' cerchino di rientrare illegalmente nel Continente, servendosi per lo più di documenti falsi e sfruttando filiere parentali e reti logistiche".

Il calo di sbarchi dalla Libia, proseguono i Servizi, "ha visto determinarsi, in parallelo, nuove dinamiche, fra cui il rinnovato utilizzo della direttrice del Mediterraneo occidentale". Il nuovo scenario vede "un aumento sia degli approdi sulle sponde meridionali della Spagna di flussi provenienti dal Marocco, sia dei tentativi di sfondamento delle barriere terrestri a Ceuta e Melilla; l’arrivo in Sicilia, prevalentemente nell’Agrigentino e nel Trapanese, di un cospicuo numero di migranti nordafricani, per lo più tunisini, trasferiti in piccoli gruppi a bordo di barchini in legno; una crescita del flusso migratorio dall’Algeria in direzione delle coste sud-occidentali della Sardegna". "Rispetto agli arrivi dalla Libia - avvertono pero gli 007 - quelli originati dalla Tunisia e dall’Algeria sono entrambi essenzialmente autoctoni e prevedono sbarchi 'occulti', effettuati sottocosta per eludere la sorveglianza marittima aumentando con ciò, di fatto, la possibilità di infiltrazione di elementi criminali e terroristici".

Oltre alle presenza di radicalizzati sul territorio, i servizi ricordano anche il "ruolo di rilievo che il nostro Paese da sempre occupa nell'immaginario e nella narrativa jihadista". La relazione cita poi due casi "emblematici della forza persuasiva della propaganda jihadista, in grado di innescare derive violente in persone apparentemente integrate ma in realtà preda di instabilità emotiva e dissociazione identitaria o religiosa": quello dell'italo-marocchino membro del commando responsabile degli attacchi di Londra del 3 giugno e quello dell'italo-tunisino che il 18 maggio a Milano ha aggredito un poliziotto nella stazione centrale. 

Attenzione particolare viene riservata al fenomeno dei foreign fighters (la stima indica in 129 il numero di quelle che hanno avuto a che fare con l'Italia). Nel 2017 non si sono tuttavia registrate nuove partenze dal territorio nazionale verso i teatri di guerra. Gli 007 segnalano poi la propaganda ostile di Daesh che pubblica messaggi ostili anche in italiano e parla di "pressione di natura istigatoria", che ha "continuato a coniugarsi con l'attivismo di 'islamonauti' italofoni e di italiani radicalizzati impegnati a diversi livelli: dal proselitismo di base a più significativi contatti con omologhi e militanti attivi all'estero, compresi foreign fighters e soggetti espulsi dall'Italia per motivi di sicurezza". L'intelligence rileva infine che i processi di radicalizzazione, oltre che sul web avvengono in circuiti familiari di difficile penetrazione, in centri di aggregazione e nelle carceri, "fertile terreno di coltura per il virus jihadista, diffuso da estremisti in stato di detenzione".

La destra radicale dimostra "un dinamismo crescente - rilevano gli 007 - con la nascita di nuove sigle cui aderiscono soprattutto fasce giovanili". Dinamiche "il cui potenziale impatto sulla coesione sociale non deve essere sottovalutato: le tensioni legate alla gestione dei flussi migratori e ai pro cessi di integrazione rappresentano una piattaforma che la destra oltranzista può strumentalizzare anche per propagare messaggi che, rivolti specialmente agli attivisti di nuova generazione, tendono ad accentuare la diffidenza e l’intolleranza nei confronti del ’diversò, con il rischio di derive xenofobe". 

"Queste formazioni - si legge nel documento dei Servizi - per accrescere il proprio seguito, cavalcano situazioni di disagio sociale legate soprattutto alle problematiche abitative e occupazionali, promuovendo iniziative propagandistiche, provocatorie (anche all’insegna del nostalgismo fascista) e di contestazione. Nonostante la frammentazione cronica dell’area, derivante da personalismi e competizioni interne, si sono tuttavia verificati momenti di convergenza tra componenti diverse: in particolare in occasione delle tradizionali celebrazioni in onore di militanti deceduti e, in alcuni contesti territoriali, nelle prese di posizione comuni per contrastare le politiche governative in tema di immigrazione, ritenute responsabili di una progressiva ’sostituzione etnicà e causa di un aumento della delinquenza, specie nelle periferie metropolitane".

Nel 2017 in una Italia si segnala "la maggiore permeabilità di alcune aziende nazionali, di rilevanza strategica o ad elevato contenuto tecnologico, rispetto a manovre esterne indirizzate ad acquisirne il controllo". Sono andate infatti "intensificandosi le manovre di attori esteri - sospettati di operare in raccordo con i rispettivi apparati intelligence - attivi nel perseguimento di strategie finalizzate ad occupare spazi crescenti di mercato anche attraverso pratiche scorrette, rapporti lobbistici, esautoramento o avvicendamento preordinato di manager e tecnici italiani, nonché ingerenze di carattere spionistico per l'acquisizione indebita di dati sensibili. E' stata riservata un'attenzione specifica al presidio dei settori strategici delle telecomunicazioni, dei servizi informatici e della difesa, tutelati dalla normativa in materia di golden power cui il Governo, nel 2017, ha più volte fatto ricorso, estendendone, altresì, il perimetro di applicazione".

 

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