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Pd, è pressing su Alfano: 'Dovrebbe dimettersi'

Un funzionario diplomatico ell' Ambasciata d'Italia ad Astana si sta recando a Almaty, dove si trova la signora Shalabayeva, per incontrarla nuovamente, verificare le sue condizioni e notificarle personalmente la revoca del provvedimento di espulsione. Lo riferisce la Farnesina. Emma Bonino ha espresso all'incaricato d'affari kazako forte sorpresa e disappunto per le irrituali modalità di azione presso le autorità italiane dell'amb. Yelemessov sul caso Shalabayeva. Il ministro ha in particolare stigmatizzato la circostanza che i rappresentanti kazaki non abbiano mai interessato la Farnesina. Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha sottolineato all'incaricato d'affari kazako, Zhanybek Manaliyev, che il coinvolgimento di una minore (la figlia di 6 anni della signora Shalabayeva) rende la vicenda ancora più grave sul piano della tutela dei diritti umani. Lo riferisce la Farnesina. Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha ribadito all'incaricato d'affari del Kazakistan Zhanybek Manaliyevla - convocato urgentemente alla Farnesina in assenza dell'Ambasciatore Adrian Yelemessov - la richiesta del governo italiano che alla signora Shalabayeva e alla piccola Alua  siano garantiti tutti i diritti da parte delle autorità kazake. A seguito della revoca del provvedimento di espulsione, da parte italiana ci si attende che alle due cittadine kazake possa essere quanto prima restituita la piena libertà di movimento. Il Ministro degli Esteri Emma Bonino ha sensibilizzato sulla vicenda Ablyazov il ministro degli Esteri della Lituania, Linas Linkevicius, nella sua qualità di presidente di turno dell'Unione europea.Intanto di nuovo si prepara dai Democratici nuova crisi del Governo sul argomento:
Pd in fibrilzione sul caso Shalabayeva. "La posizione del ministro Alfano è oggettivamente indifendibile. Chiederemo al Pd, nella riunione dei gruppi domani, di sostenere la richiesta di dimissioni del ministro", affermano, in una nota, il vicecapogruppo del Pd a Palazzo Madama Stefano Lepri e 12 senatori renziani.

"Penso che potrebbe essere un atto di grande sensibilità istituzionale e politica e di grande responsabilità se, a fronte degli eventi di questi giorni, il ministro Alfano rimettesse le sue deleghe il suo mandato nelle mani del Presidente del Consiglio". Così il candidato alla segreteria del Pd, Gianni Cuperlo, ad Agorà Estate su Rai Tre.

Immediata la replica del deputato Pdl, Giancarlo Galan, presente in trasmissione: "Se Alfano va a casa, 10 minuti dopo va a casa anche il governo".

Slitta a data da destinarsi (probabilmente domani) la riunione fissata tra i senatori e il segretario del partito, Guglielmo Epifani. La riunione era stata convocata per decidere il da farsi sulla mozione di sfiducia nei confronti di Alfano

Nessuna contraddizione con il ministro Alfano. Mi riconosco nella sua veritiera ricostruzione". Lo afferma Giuseppe Procaccini, capo di Gabinetto dimissionario del ministro dell'Interno.

"Nessuna contraddizione con il ministro Alfano. Mi riconosco nella sua veritiera ricostruzione". Lo afferma Giuseppe Procaccini, capo di Gabinetto dimissionario del ministro dell'Interno. "Leggo su alcuni giornali, ai quali ho rilasciato interviste - afferma Procaccini - una ricostruzione sostanzialmente corretta delle mie parole, laddove racconto i fatti. Mi spiace che alcune ricostruzioni tendano a mettermi in contraddizione con quanto sempre detto dal ministro Alfano, con il quale non c'é alcuna differenza di visione, in quanto mi riconosco nella veritiera ricostruzione dallo stesso resa in tutte le sedi; ricostruzione, peraltro, coincidente con la mia". "Tra l'altro - continua Procaccini - preciso che i miei colloqui con i giornalisti, nonché le mie dimissioni, sono antecedenti alle comunicazioni rese, sulla relazione, dal ministro in Parlamento; relazione che è coerente con quanto da me affermato".

Intanto, la Lega Nord rende noto che "non voterà la mozione di sfiducia ad Alfano anche se l'intervento del ministro dell'Interno alle Camere contiene ancora alcuni punti da chiarire". Lo dichiarano i capigruppo della Lega Nord di Senato e Camera, Massimo Bitonci e Giancarlo Giorgetti, per i quali la responsabilità è di Letta che deve riferire alle Camere. "Nel complesso - proseguono i capigruppo della Lega - ci ha convinto che le responsabilità politiche dell'affare Kazako siano non di un singolo ministro ma collettive, dell'intero Governo. Per questo chiediamo in maniera ufficiale che sia il capo dell'Esecutivo Enrico Letta a riferire in Parlamento sull'intera vicenda. Letta non può continuare a nascondersi dietro il ministro Alfano o, peggio, dietro alcuni funzionari del Viminale. E' giunta l'ora per lui - concludono - di assumersi le sue responsabilità e affrontare le Aule di Camera e Senato".

 

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