"Se arrivasse da Strasburgo una sentenza che cassi la decisione del Senato non potrei tirarmi indietro e andrei a palazzo Chigi - ha detto Silvio Berlusconi a L'aria che tira su La7 -. E' poco probabile però perché conosco i tempi di Strasburgo".
"Se io andassi a palazzo Chigi - ha detto ancora Berlusconi - penso che Salvini possa scegliere e lui essendo un centravanti di sfondamento potrebbe andare al ministero dell'Interno".
L'ex premier ha anche spiegato il suo piano per il ruolo di premier: "Se non sarò nel Governo ci sarà un autorevolissimo premier che saprà dirimere i contrasti che sorgeranno. Ho un nome nel cassetto".Poi spiega il suo piano per la rivoluzione fiscale: "Parto dal 23% con un percorso di discesa che arriverà dove potrà arrivare attraverso le nostre riforme.
Ci saranno molti tagli, si taglieranno le 'tax expenditur', poi ci sono i cattivi trasferimenti alle imprese, 30 mld, e poi ci sarà un alto recupero dell'evasione fiscale. Essendo una tassa di applicazione semplicissima e con una riduzione per tutti i cittadini rende sconveniente l'elusione". Infine una battuta sulle dichiarazioni di De Bendetti che dalla Gruber ha messo nel mirino Scalfari: "Con me non è stato sprezzante. Direi che 'De minimis non curat praetor'... C'è gente che si diverte a fare battute su Scalfari e gente come me che si rimbocca le maniche e si occupa del Paese".
"Non interveniamo nella politica dei Paesi membri e quindi sulle elezioni in Italia sta agli italiani decidere". Così il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla prossima tornata elettorale, dopo i timori sollevati nei giorni scorsi dal commissario Pierre Moscovici.
"Giulia Bongiorno si candida come capolista della Lega in diversi territori del Paese". Lo annuncia Matteo Salvini presentandosi in una conferenza stampa a Montecitorio con l'avvocato penalista che difese Giulio Andreotti e che è stata presidente della commissione Giustizia della Camera. "E' - spiega Salvini - il segno di una Lega che cresce, coinvolge, punta su professionalità della realtà civile soprattutto nel campo della difesa della sicurezza, dei diritti delle donne, della riforma della Giustizia".
Sono stati 10 mila gli aspiranti parlamentari che si sono autocandidati alla selezione del M5s. Il dato definitivo lo fornisce Luigi Di Maio a Radio 24 dove ha fatto il punto sulle parlamentarie. Di Maio nega che il sistema di voto sia andato in tilt: "Non è vero! Ogni volta che facciamo le parlamentarie leggo sui giornali di caos ma non leggo mai delle tessere comprate dai partiti". "Noi stiamo facendo una selezione ferrea - assicura - c'erano persone che non avevano i requisiti e li abbiamo scartati perché noi non siamo una navicella per andare in Parlamento".
"Per il M5s ci si può candidare solo dove si è residenti, quindi chi vuole venire a sfidarmi può venire nel collegio Di Pomigliano D'Arco dove correrò ", ha proseguito Di Maio.
"L'attacco di De Benedetti io lo metto nel curriculum. Un imprenditore che si è arricchito grazie ad una telefonata con Renzi si permette di dire che il M5s rovina l'Italia. In altri paesi un caso come questo avrebbe provocato l'uscita di scena del candidato premier", ha aggiunto il leader del M5S commentando il caso della telefonata tra l'ex premier e l'imprenditore: "Qui in Italia si parla di più di un albero di Natale che di un episodio gravissimo come questo". Di Maio parla poi della necessità di una regolamentazione per i lobbisti in Parlamento: "Io non ho nessun pregiudizio contro i portatori di interesse ma ci vuole trasparenza. L'Italia è l'ultimo paese in Europa nella classifica sulla trasparenza. Se non creiamo norme sul conflitto di interesse e sulla trasparenza non ne usciremo mai perché questi casi di interferenza determinano la scrittura di pessime leggi come è il caso del codice degli appalti".
"In Europa possiamo non andare allo scontro: gli altri paesi in questo momento sono più deboli, noi possiamo incidere di più", ha detto Di Maio a Radio 24 dove, tornando a replicare al commissario UE Moscovici:" se leggesse i programmi di tutte le forze politiche italiane scoprirebbe che tutte hanno in programma di fare deficit" per fare investimenti.
I conti pubblici "sono non in ordine ma molto in ordine" la crescita è tornata ed è "stabile" e "dobbiamo partire dalla consapevolezza che questi risultati che sono costati sacrifici" alle famiglie e alle imprese "non possono essere dilapidati, disperderli o dilapidarli sarebbe assolutamente irresponsabile": lo ha detto il premier, Paolo Gentiloni, alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico della Luiss sottolineando che "non è il tempo delle cicale".
Per Gentiloni "non è il tempo di scardinare pilastri del nostro sistema pensionistico e fiscale, non è il tempo delle cicale, ma è il tempo della competenza, della serietà e dell'investimento sul futuro".
"L'Italia attraversa una fase dove è più che mai necessario coraggio e fiducia. Fuori dalla più grande crisi dal dopoguerra, con una crescita stabile", ha anche detto il premier.
"Quando si parla della prossima fase politica - ha proseguito - guai a dimenticare che uno degli obiettivi" deve essere "passare dalla stabilizzazione e leggerissima" discesa del debito "a una fase di riduzione graduale, sostenibile e significativa del nostro debito pubblico, se ne parla un po' poco" ma "deve essere uno degli obiettivi fondamentali del nostro paese".
"Siamo sempre stati attenti ai bisogni dell'Italia perché sappiamo che è un grande Paese, un Paese al cuore della zona Euro. Il solo auspicio che ho, sul piano politico, è che il prossimo governo italiano, qualsiasi esso sia, perché sono gli italiani che votano, sia un governo pro-europeo". Così il commissario europeo Pierre Moscovici rispondendo ad una domanda.
Sono irrazionali e abbastanza irritanti i legami fra il regime di Putin e l'establishment italiano. Quelli con i partiti di estrema destra sono incomprensibili, come nel caso della Lega Nord, che ama molto Putin e Putin ama molto loro. Ma le loro ideologie sono opposte. Mi rincresce molto che il Movimento 5 Stelle abbia una posizione favorevole nei confronti di Putin perché, sulla base di tutto quello che loro dicono, lo dovrebbero odiare". Lo afferma l'oppositore russo Alexei Navalni in un'intervista esclusiva all'Ansa
Secondo Nalvalni,sempre al Ansa "tra l'Italia e la Russia esiste un rapporto solido e i russi considerano gli italiani un popolo speciale. Io vorrei vedere da parte dell'Italia una posizione più attiva sulle sanzioni individuali perché il vostro Paese è meta massiccia dei soldi sporchi degli oligarchi, che rubano qui e poi vanno a divertirsi nei vostri resort: vorrei che fosse più amica del popolo russo e meno degli oligarchi di Putin".
"Per sei anni non ho potuto lasciare la Russia poiché non mi è stato rilasciato il passaporto per l'estero - ha aggiunto Navalni -. Lo hanno fatto solo quando mi sono dovuto recare a Barcellona per operarmi ad un occhio (dopo essere stato colpito al volto da una sostanza acida e aver riportato danni gravi, ndr). E mentre mi trovavo a Barcellona un'idea mi torturava: ma è possibile che io non potrò mai visitare Roma? Se non mi tolgono il passaporto proverò ad andarci".