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Un docente ragusano: la statua di san Rocco negli ospedali

Il docente ragusano Paolo Antoci ha inoltrato un messaggio a don Giorgio Occhipinti, direttore dell'ufficio diocesano per la Pastorale della salute e cappellano dell’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa, affinché, a emergenza rientrata, si possa onorare san Rocco, protettore contro la peste e le malattie infettive, negli ospedali della diocesi di Ragusa. Nella missiva, tra l’altro, il prof. Antoci chiede di valutare la possibilità di collocare nei nosocomi iblei un’immagine di san Rocco, possibilmente realizzata da artisti locali, con queste finalità: per ringraziare Dio per intercessione del santo protettore; per ricordare tutte le persone che, come san Rocco, hanno dato la loro vita per assistere i malati di Covid-19; per richiamare i fedeli a invocare Dio per intercessione del santo nei momenti di malattia infettiva (per tale motivo è stato suggerito che l'immagine sia esposta nel reparto malattie infettive del nosocomio). “Aggiungerei, inoltre – continua il messaggio del prof. Antoci – una messa votiva di ringraziamento al santo nelle chiese in cui è venerato; a Ragusa, per esempio, nella chiesa di san Rocco oppure nelle chiese Anime Sante del Purgatorio e Ss. Ecce Homo. Anche a Comiso, Monterosso Almo e altrove ci sono chiese con l’effigie del santo taumaturgo. L’invito lo rivolgo a tutti i cappellani ospedalieri. Credo che quest'anno il 16 agosto, memoria liturgica di san Rocco, sarà una festività tutta particolare, doverosa celebrarla, per essere riconoscenti verso il santo di Montpellier e verso i medici, infermieri e volontari sanitari che sono stati vicini agli infermi a causa del Covid-19 fino al sacrificio della propria vita”. “E’ una proposta – sottolinea don Occhipinti – che accolgo con estrema attenzione e valuteremo, conclusa l’emergenza sanitaria, se ci saranno le condizioni per poterla attuare in maniera articolata così come la stessa è stata lanciata”.

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