Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato all’unanimità un ordine del giorno sul rilancio degli aeroporti di Crotone e Lamezia - di cui è prima firmataria la presidente di Calabria in rete Flora Sculco - condiviso da tutti i capigruppo consiliari.
Nel documento, il Consiglio regionale “ribadisce il proprio deciso e forte convincimento sull’importanza delle due infrastrutture aeroportuali, fondamentali per perseguire e realizzare qualunque ipotesi di crescita e di sviluppo, e l’irrinunciabilità non solo del mantenimento ma anche e soprattutto del potenziamento e del rilancio dei due aeroporti di Crotone e di Reggio Calabria”.
L’ordine del giorno “impegna la Giunta regionale ad attivare urgentemente ogni azione utile e necessaria a scongiurare lo smantellamento dei due scali calabresi ed a respingere, in ogni sede istituzionale, ogni intenzione che, remando contro la stessa volontà del Governo Renzi, mira a realizzare la definitiva spoliazione e desertificazione economica e sociale di quest’area del Paese, piuttosto che dare alla Calabria, com’è invece necessario, l’opportunità di inserirsi dignitosamente nei processi di sviluppo in corso”.
“Tutto questo anche alla luce del ‘Rapporto Svimez’ che ha evidenziato condizioni di grave dislivello del Paese con un Mezzogiorno che arranca e presenta gravi criticità strutturali. Analisi allarmanti condivise dal Capo del Governo Matteo Renzi, leader del Pd, il quale si è impegnato a presentare un Masterplan per l’abbattimento del ‘gap’ Nord Sud attraverso politiche di investimento per il rilancio del Mezzogiorno e della Calabria”.
“A fronte del manifestato impegno del Governo a favore del Mezzogiorno, si registrano, in questi giorni e incredibilmente, dichiarazioni estemporanee ed improvvisate, rilasciate nei talk-show e in alcune manifestazioni di partito, da parte di parlamentari ed esponenti del Governo, con cui si mette in discussione la sopravvivenza di tali infrastrutture strategiche per la crescita della Calabria, inneggiando addirittura alla chiusura. Esternazioni che contraddicono, da un lato, la reale necessità del territorio di puntare sulle infrastrutture per rompere l’isolamento della Calabria e per riagganciarla non solo e riduttivamente sotto il profilo fisico, ma anche in termini di sviluppo complessivo, al resto del Paese e dell’Europa e, dall’altro, suscitano tensione sociale, allarme e forte preoccupazione”.