Una incontenibile esplosione di gioia. Trasformatasi in una pioggia colorata di “nzaiareddi”, i festoni variopinti che animano momenti più unici che rari. E un grido che esce dal cuore sovrastando ogni altra voce: “Patronu”. Tutto avviene nel momento in cui un’onda umana si muove come una persona sola. Soprattutto nel discendere le ripide scalinate della basilica. E’ stata, quella di domenica, una memorabile edizione della “Sciuta” di San Bartolomeo apostolo, consumatasi, come sempre, subito dopo mezzogiorno, tra una folla di fedeli. Quest’anno, però, rispetto alla recenti edizioni, è stato raggiunto il record in termini di presenze, favoriti anche dal fatto che la solennità del patrono principale è caduta nella giornata di domenica. Giarratana si è riscoperta animata di visitatori e di devoti come non mai negli ultimi anni. I momenti suggestivi, emozionanti, carichi di fede e allo stesso tempo di grande impatto dal punto di vista del folklore hanno fatto il resto. Tutti hanno così avuto modo di applaudire l’evento più atteso, di certo tra i riti più caratteristici tra quelli che si tengono nell’area iblea e nel resto della Sicilia.
Il simulacro del Patrono, spinto da una selva di mani, è venuto giù, è proprio il caso di dirlo, dopo l’uscita dalla chiesa di San Bartolomeo con un fragore di mortaretti e un diluvio di “nzaiareddi”, con il colore rosso, naturalmente, a predominare. Poi, più volte, lo stesso simulacro ha reso onore all’edificio religioso che lo ospita tutto l’anno con la movenza caratteristica, avanti e indietro, che ne determina l’andatura prima di dare il via alla processione. Per qualche minuto tutta Giarratana si è fermata e ha assistito, animando uno speciale tripudio, a questa spettacolare celebrazione. La “Sciuta” è la tradizione religiosa che meglio raffigura il carattere forte e determinato dei giarratanesi. Ad anticipare il momento dell’uscita, il rullare dei tamburi di Giarratana. Poi, annunciata dalla campanella di San Bartolomeo, l’apoteosi. La tradizionale “Sciuta” è stata salutata da manifestazioni di giubilo. Quindi, la processione ha preso il via seguendo il tradizionale percorso cittadino caratterizzato, tra l’altro, dalla visita della chiesa di Sant’Antonio Abate. La seconda processione si terrà stasera.
La solenne concelebrazione di ieri mattina è stata presieduta, alla presenza, naturalmente, del parroco, don Gino Ravalli, dal parroco di San Nicolò e di San Paolo a Palazzolo Acreide don Gianni Tabacco che ha tratteggiato, nell’omelia, il senso che ha voluto dare alla propria vita l’apostolo Bartolomeo scegliendo, dopo avere seguito le orme del Signore, di evangelizzare alcune terre del mondo di allora che non avevano mai avuto modo di ascoltare in precedenza la parola di Gesù. “Lo stesso – ha chiarito don Tabacco rivolgendosi ai fedeli che hanno gremito la chiesa stamani durante la messa solenne – possiate fare voi. Che lo stile di vita adottato da San Bartolomeo possa fungere da esempio per noi tutti”. Alla cerimonia religiosa di questa mattina erano presenti le massime autorità civili, tra cui il sindaco Lino Giaquinta, i componenti della Giunta municipale, il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Busso, i consiglieri comunali, il sindaco di Monterosso Almo, Paolo Buscema, e il sindaco di Chiaramonte Gulfi, Vito Fornaro. Durante la processione, numerose le attestazioni di fede da parte dei giarratanesi che hanno voluto tributare così un segno della propria devozione nei confronti del Patrono principale. I solenni festeggiamenti proseguiranno, per i fedeli, con il solenne ottavario che si terrà dal 25 al 31 agosto. Due gli appuntamenti giornalieri. Alle 18 la recita del Rosario e alle 18,30 la celebrazione eucaristica.