Sconcertante sorpresa nel provvedimento sui cosiddetti “affitti d’oro”. Il decreto legge pubblicato ieri sera in Gazzetta interviene infatti sulla legge n. 137/’13 senza recare alla stessa alcuna modifica, come lasciava invece intendere il comunicato della Presidenza del Consiglio del 27 scorso che conteneva l’espressione di riferimento “affitti d’oro”. Sulla base del testo approvato dal Governo le amministrazioni dello Stato, le regioni e gli enti locali nonché gli organi costituzionali nell’àmbito della propria autonomia potranno recedere da tutti i contratti di locazione in corso in Italia e non solamente da quelli particolarmente onerosi. Il recesso – sempre secondo il testo varato dal Governo – potrà infatti essere esercitato senza alcuna motivazione, purché entro il 30.6.’14 e a valere per 180 giorni dopo l’invio del preavviso relativo.
“Si tratta – ha dichiarato il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani – di un intervento autoritativo di una gravità estrema. Un conto è infatti recedere da locazioni gravemente onerose e un altro è varare un recesso generalizzato e indiscriminato, rimesso alla discrezionalità di politici e burocrati così costituendo eventualmente anche un invito ad atti di corruttela. Siamo in presenza di uno sconvolgimento di princìpi fondamentali dello Stato di diritto che neanche lo Stato autoritario aveva mai tentato di porre in essere. Abbiamo fiducia che il Parlamento interverrà per riportare la facoltà di recesso dai contratti delle P.A. ai casi ed ai motivi ai quali si è sempre fatto riferimento e coi quali la si è giustificata. In mancanza, sarà necessario ricorrere ad uno scrutinio di legittimità costituzionale, che appare nell’esito scontato”.