Ieri, 1° luglio Antonio Cassiano storico dell’arte e intellettuale di grande spessore è morto. E’ stato direttore del Museo Provinciale "Sigismondo Castromediano" di Lecce dal 1994 al 2012 nonché direttore del Museo della Civiltà Bizantina di Santa Maria di Cerrate nella sua qualità di dirigente del Servizio Attività Culturali e Sistemi Museali della Provincia di Lecce. Citiamo tra l’altro la carica di Presidente a lungo ricoperta del Centro Studi Salentino e del Centro Studi sul Barocco.
Dal 1995 è stato docente di Museologia presso la Scuola di Specializzazione in Archeologia Classica e Medievale "Dinu Adamesteanu" dell’Università degli Studi del Salento, mentre dal 1995 al 2012 ha tenuto corsi di Storia dell’Arte Medievale in Puglia presso la Facoltà di Beni Culturali. Nel 2008 è stato eletto Presidente del Centro di Studi Salentini. Uno dei pilastri più importanti, un vero e proprio punto di riferimento per la cultura salentina in genere. Particolarmente attento e attivo nell’ organizzazione di convegni, allestimenti museali, mostre. E’ stato, inoltre, autore di numerose e apprezzate pubblicazioni.
Sensibile e collaborativo con le associazioni culturali spesso da lui spronate a realizzare percorsi formativi che coinvolgessero e indirizzassero i propri soci ad un approccio sempre più concreto per una migliore e più approfondita conoscenza dello straordinario patrimonio artistico e culturale del Salento.
Uno studioso apprezzato e stimato per la sua instancabile presenza in tutte le iniziative culturali organizzate nel Salento. Dire che oggi la cultura ha perduto un suo importante punto di riferimento, a mio avviso, potrebbe risultare riduttivo.