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Manfredonia - Assemblea sul parco eolico offshore ovvero la democrazia a senso unico

Non vi è dubbio che l’assemblea pubblica del 19 ottobre 2013, svolta a Manfredonia per dibattere sull’insediamento di un parco eolico nelle acque del Golfo, abbia rappresentato una positiva occasione di partecipazione da parte dei cittadini, giustamente interessati alle problematiche che riguardano la tutela ambientale.

Non altrettanto, purtroppo, può dirsi delle modalità con cui tale assemblea è stata preparata poiché i promotori non soltanto non hanno ritenuto di organizzarla insieme con i rappresentanti delle istituzioni locali (gli specchi di mare interessati sono antistanti i Comuni di Mattinata, Monte Sant’Angelo, Manfredonia, Zapponeta, Margherita di Savoia) ma non hanno neppure proposto una data da concordare per consentire di partecipare anche a coloro che avevano assunto precedenti impegni. Nella propria autoesaltazione non ammettono giustificazioni. Hanno spedito gli inviti e tanto basta!

“Considerato che rispetto ai cinque Comuni lo specchio acqueo antistante la costa di Manfredonia - esordisce il Sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi - è solo marginalmente interessato dai progetti d’istallazione degli impianti eolici, perché il Coordinamento delle Associazioni di Capitanata rivolge la propria offensiva nei confronti del sottoscritto? L’Amministrazione Comunale di Manfredonia non ha alcuna competenza in merito all’autorizzazione all’istallazione degli impianti eolici offshore.

In riferimento all’impianto di Trevi, l’unico per il quale si è avuta l’opportunità di esprimere un parere in una sede opportuna, si evidenzia quanto segue.

La “Trevienergy S.p.a. a S.U.” in data 24 gennaio 2008 in ottemperanza del D.Lgs 387 del 29 dicembre, richiedeva rilascio dell’autorizzazione per l’installazione e l’esercizio di un impianto eolico off-shore per una potenza elettrica pari a 300 MW da realizzarsi nello specchio di mare antistante la costa dei Comuni di Zapponeta e Margherita di Savoia, nonché per le opere di connessione e le infrastrutture indispensabili all’esercizio dello stesso. Tale autorizzazione è rilasciata dal Ministero dei Trasporti e della Navigazione - Direzione Generale dei Porti. In contemporanea veniva avviato il procedimento di VIA ai sensi del D.Lgs. 3 aprile 2006 n.152.

Si evidenzia che con la legge n. 244 del 24 dicembre 2007 la competenza della VIA sui parchi off-shore passa allo Stato e quindi alla competenza del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali, restando di competenza regionale unicamente i parchi eolici a terra.

Successivamente, in data 15 aprile 2011 la Trevi presentava una variante volontaria con l’eliminazione di 35 aerogeneratori sui 100 previsti. Si riattivavano, pertanto, le procedure di cui sopra (richiesta di autorizzazione, procedura VIA).

La Regione Puglia, in attuazione dell’art. 20 comma 3 della L.R. 11 del 2001, promuoveva una consultazione con le Amministrazioni, le associazioni e i soggetti interessati al fine di esprimere un proprio parere. A tal proposito richiamiamo la sent. N. 171/2010 della Corte Costituzionale sul conflitto d’attribuzione tra enti Regione Puglia e Presidenza del Consiglio dei Ministri, riguardo alla V.I.A. su alcuni parchi eolici proposti dalla Trevi Energy in mare davanti alla costa Pugliese (Brindisi - Lecce): la Corte Costituzionale dichiara che, per la Valutazione di Impatto Ambientale di progetti di impianti eolici off-shore presentati prima dell’entrata in vigore del D.Lgs 4 del 13/02/2008, non spettava alla Regione Puglia indire una conferenza di servizi e annulla la nota n. 13.442 del 25 settembre 2008 della Regione stessa.

L’iniziativa regionale, che vedeva invitato il Comune di Manfredonia ad esprimere parere consultivo di competenza, non aveva, dunque, niente a che vedere con le procedure di VIA che restano di competenza del Governo nazionale.

Ma su cosa il Comune di Manfredonia doveva esprimersi? “Come si evince dalle numerose documentazioni ed istanze prodotte sul progetto, per le opere a mare - aggiunge Angelo Riccardi - sono interessati i Comuni di Zapponeta e Margherita di Savoia con le rispettive province di Foggia e BAT, mentre il Comune di Manfredonia è interessato per le sole opere a terra e quindi per la realizzazione di un cavidotto e le opere ad esso connesse, che si attesterà ad una Stazione per la connessione alla rete nazionale”.

Il parere espresso in conferenza di servizi del 27 ottobre 2011 è relativa, pertanto, a quanto di competenza di questa Amministrazione esclusivamente per le opere a terra. A tal proposito si evidenzia che la stazione a cui si attesterà il cavidotto, che è in costruzione a cura di Terna, gode di autorizzazione unica rilasciata con determinazione n. 75 del 2 marzo 2011 del Dirigente del “Servizio Energia, Reti e infrastrutture e Materiali per lo Sviluppo della Regione Puglia” ai sensi del 387/2003 previa conferenza di servizi svolta in ottemperanza della L.241/90 alla quale partecipano ben 32 Enti ad esprimere parere.

Circa il cavidotto si fa presente che lo stesso è perfettamente analogo, da un punto di vista tipologico ma di capacità 5 volte più piccolo di quello della “Biopower Green Energy SHPK”, sempre AUTORIZZATO dalla Regione Puglia con Delibera di G.R. n.139 del 3/02/2011, che insiste nella stessa area a terra e che si attesta alla stessa sotto stazione di Terna in località Macchia Rotonda.

In perfetta coerenza, pertanto, questa Amministrazione ha espresso il proprio parere anche per quanto di competenza sul progetto proposto dalla Trevi Energy. Sempre nell’ottica di coerenza e di trasparenza, è appena il caso di ricordare che le richieste compensazioni e ristori ambientali riportati nel parere di Trevi, trovano evidenza concreta in quelli ottenuti per la costruenda sottostazione 150/38 di Terna in Località Macchia Rotonda.

Quale sarebbe la mia colpa? Forse quella - dice ancora il primo cittadino manfredoniano - di aver affermato che, riguardo ai tre progetti presentati, potrebbe essere presa in considerazione l’installazione di un solo impianto se la valutazione di impatto ambientale sarà favorevole e se vi saranno benefici occupazionali per la nostra comunità? È questo il mio torto?”.

“Nella logica del "tutti convocati" i coordinatori delle Associazioni ora ci additano come assenteisti, incapaci di rappresentare le legittime esigenze dei cittadini. Calma. Non esageriamo. Capisco che i rappresentanti delle "Associazioni di Capitanata" - aggiunge Riccardi - vogliano affermare con forza le proprie convinzioni ma occorre chiedersi se, per rispetto del basilare principio democratico, un’assemblea di 150 persone, per quanto degna di rispetto, in cui non vi è stata nemmeno una votazione, può rappresentare la volontà di circa 100 mila cittadini di cinque Comuni?.

Ma i cittadini come sono informati? Con le opinioni di una parte oppure anche con quelle di scienziati e ambientalisti convinti che l’eolico offshore, che concorre a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, molto inquinanti, a determinate condizioni va preso in considerazione anche nel mare del Gargano?

“Perché, almeno una volta, invece di far prevalere un’informazione di propaganda non proviamo a far emergere un’informazione di crescita? Perché non avviare un confronto vero, autentico? Un dibattito sereno e meno emotivo sulle scelte da compiere, informando adeguatamente i cittadini, ci porrebbe nella condizione di valutare in modo più oggettivo costi e benefici e permetterebbe il libero formarsi delle convinzioni, frutto di conoscenza, di cui abbiamo un grande e urgente bisogno. Per assumere decisioni ragionevoli e di buon senso”, conclude il Sindaco Riccardi.

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