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Venerdì, 18 Aprile 2025

Vance critica l'attacco in Yemen e le politiche europee

Il vero pericolo per l'Europa non proviene né dalla Cina né dalla Russia, ma risiede al suo interno, tra quei governi che ignorano la volontà dei loro cittadini e reprimono il dissenso, favorendo una progressiva erosione della libertà di espressione. Questa tendenza, evidente tanto nell'Unione Europea quanto nel Regno Unito, è stata al centro dell'intervento del vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.

Chi si aspettava una critica mirata all'insufficiente spesa militare dei Paesi europei è rimasto sorpreso dal tono provocatorio del suo discorso. Vance ha infatti denunciato quello che considera un tradimento dei valori fondamentali condivisi con gli Stati Uniti, accusando l'Europa di aver intrapreso una deriva autoritaria che la rende sempre più simile all'Unione Sovietica, il nemico che per decenni americani ed europei hanno combattuto insieme durante la Guerra Fredda.

Il vicepresidente Usa esprime la sua scarsa simpatia per l'Europa in una chat riservata, criticando l'imminente attacco in Yemen e le politiche europee
Intanto nella conversazione sull'imminente attacco in Yemen, cui era stato aggiunto per errore il direttore di The Atlantic, Jeffrey Goldberg, il vicepresidente americano è particolarmente duro: "Da fastidio salvare di nuovo l'Europa", dice nello scambio con il segretario alla Difesa, Pete Hegseth. Il riferimento è all'imminente raid americano in Yemen, per spingere gli Houthi a mettere fine agli attacchi contro le navi commerciali in transito nel Mar Rosso. 

Vance esprime chiaramente dubbi sull'operazione che servirebbe più gli interessi europei, visto che dal Mar Rosso, dallo stretto di Bab-el-Mandeb e dal Golfo di Aden passa il 40% del traffico commerciale europeo contro solo il 3% di quello americano.

"Penso che stiamo commettendo un errore", dice il vicepresidente, esprimendo dubbi sul fatto che Trump ne sia consapevole, secondo la ricostruzione di Goldberg che, davanti al regalo di uno scoop inatteso, ha pubblicato foto delle schermate degli scambi tra Vance, Hegseth e il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, che lo aveva aggiunto alla chat per errore. 

Vance teme che l'attacco sia "in contraddizione" con le bacchettate di Trump all'Europa. Nonostante questo, "se pensi che dobbiamo farlo, andiamo. Odio solo salvare di nuovo l'Europa", chiarisce Vance a Hegseth che si affretta a dirsi sulla stessa linea. "Condivido pienamente il tuo disgusto per un'Europa scroccona", scrive il capo del Pentagono, secondo cui, arrivati a quel punto, bisogna almeno controllare la narrativa. Dunque, bisogna dare la colpa all'ex presidente Joe Biden per avere fallito con gli Houthi e all'Iran per il loro sostegno ai ribelli. 

"La scarsa simpatia di Vance" verso l'Europa non è una novità. Pochi giorni dopo l'insediamento, dal palco della conferenza di Monaco, non lesinò critiche al vecchio continente: "La minaccia che mi preoccupa di più per l'Europa non è la Russia. Non è la Cina. Non è nessun altro attore esterno. Quello che mi preoccupa è la minaccia interna - il ritiro dell'Europa da alcuni dei suoi valori più fondamentali, valori che sono condivisi con gli Stati Uniti d'America", aveva detto. E sulla stessa linea una recente intervista a Fox News: "L'Europa rischia di arrivare a un suicidio della sua civiltà".

 

 

 

 

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