Come si presentavano un tempo i mascheroni
Il presidente dell’associazione “Ragusa in Movimento”, Mario Chiavola, rivolge un invito al sindaco Federico Piccitto che riguarda il recupero dei quattro mascheroni di piazza Fonti, uno dei siti più emblematici e, allo stesso tempo, ricchi di fascino del centro storico superiore. Una piazza che, negli ultimi anni, è stata purtroppo abbandonata al proprio destino e che non ha retto l’urto del restauro dei mascheroni effettuato con la massima attenzione e che, però, non aveva previsto l’accanimento dei soliti incivili che hanno fatto di tutto per rubarli. “Il furto compiutosi nel gennaio di quest’anno – spiega Chiavola – ha purtroppo segnato l’inizio della fine per la fontana e per le sue particolari decorazioni. Le quali, così come avevano fatto più volte rilevare i residenti, erano state collocate con delle semplici viti ai quattro prospetti della fontana senza che, come invece era stato fatto una volta, ci si preoccupasse di impiantarli nel cemento. Per i malintenzionati, ovviamente, è stato uno scherzo toglierli dalla loro base e portarli via. Dispiace, però, che a distanza di quasi un anno, nulla si sia fatto per cercare di risolvere la questione. Intanto bisognerebbe valutare quanti sono i mascheroni che mancano (dalle mie informazioni dovrebbero essere due mentre gli altri due sono in mano al Comune) e poi decidere di farli realizzare ex novo per avviare, finalmente, la messa a dimora nella maniera più opportuna, così da evitare che i ladri possano di nuovo asportarli. Capisco che in città ci sono cose molto più importanti da fare ma rimediare a questo sfregio fatto a suo tempo in uno dei luoghi simbolo del centro storico superiore, vorrebbe dire fornire un segnale alla città circa l’interesse che si ha per quest’area oltre alla volontà di avviare un recupero che possa essere il più possibile a trecentosessanta gradi. Siamo speranzosi sul fatto che l’Amministrazione comunale possa rispondere presente alle sollecitazioni che arrivano in questo senso dalla nostra associazione”.
I mascheroni dopo il primo furto