“La Natuzzi, ancora una volta, non si smentisce. Mentre a Bari ha manifestato, appena pochi giorni fa, amore incondizionato nei confronti dei propri lavoratori degli stabilimenti italiani, definendoli componenti fondamentali della famiglia aziendale, a Roma fa marcia indietro, presentando uno sciagurato piano industriale e dimostrando di appartenere alla peggior razza padrona del territorio”.
Il Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese ed il Segretario Generale regionale della Feneal UIL, Salvatore Bevilacqua, definiscono “gravissima” la decisione della Natuzzi di chiudere gli stabilimenti di Ginosa e Matera, riducendo di circa 1.726 unità i lavoratori in Puglia e Basilicata, “soprattutto in considerazione del fatto che da undici anni ormai 1900 lavoratori convivono con la cassa integrazione e che, nel frattempo, l’azienda ha delocalizzato il 70% della propria produzione all’estero, nello specifico in Romania, in Cina e in Brasile”.
“Dopo aver sfruttato fino all’osso – continuano i due segretari – i nostri lavoratori e dopo aver messo a soqquadro la Regione per ottenere l’accordo di programma per la Murgia da 101 milioni di euro, Natuzzi, mettendo in mostra peraltro poco coraggio, si rifugia a Roma per presentare una bozza di piano industriale dettata, a suo dire, da una profonda crisi del settore, in cui migliaia di lavoratori, senza neanche passare dal purgatorio della cassa integrazione, dovranno fare i conti con lo spettro del licenziamento e, di conseguenza, con un futuro economico a tinte fosche per le proprie famiglie. Piano industriale che si prende gioco dei fitti colloqui tenutisi finora con le forze sociali e con le istituzioni, sotto il quale, ovviamente, cova la solita speranza, neanche tanto velata, di poter accedere ad ulteriori fondi pubblici”.
“La cinica spregiudicatezza della Natuzzi – chiosano Pugliese e Bevilacqua – non può essere accettata passivamente. Siamo pronti a schierarci fino in fondo con i lavoratori per la difesa e la continuità occupazionale, sostenendo qualsiasi iniziativa che vada in tale direzione, a cominciare dalle assemblee che avranno luogo domani in tutti gli stabilimenti pugliesi e lucani e dal presidio dinanzi alla sede centrale della Natuzzi a Santeramo”.