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Montepaone - Un nuovo successo per Genti di Calabria a Bologna

Alla presenza dei due autori è stata proiettata, in Aula, la foto-visione dell’atlante di geografia umana e a seguire il docu-film Pino Bertelli- I colori del cielo, che hanno da subito catturato l’interesse dei presenti. Molti sono stati gli interventi degli studenti del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali e delle persone esterne all’ambiente universitario che hanno deciso di prendere parte all’evento. A colpire favorevolmente gli autori è stata la qualità delle riflessioni che il progetto ha generato e che vertevano prevalentemente sulla necessità culturale di scardinare i pregiudizi, aprirsi all’accoglienza, rispettare il diverso e ritrovare i valori tradizionali della famiglia, dell’amicizia e dell’amore. Due in particolare le testimonianze che più di ogni altra hanno emozionato e fatto pensare; la prima di uno studente pugliese sceso a trovare i sui genitori in un periodo di particolare siccità.  Quando la pioggia tornò a fare visita, il ragazzo si stupì di vedere suo padre ancora preoccupato per le sorti del raccolto. Il padre lo invitò, quindi, a scavare in un punto qualsiasi del terreno: dopo già pochi centimetri la terra era ancora asciutta e arida. Quest’episodio divenne per il giovane, di fondamentale importanza per comprendere quanto poco si è abituati ad andare in profondità, accontentandosi sempre della superficie, delle apparenze.

Il secondo racconto è stato donato alla platea da un illustre professionista calabrese, residente a Bologna da molto tempo. L’uomo, un commercialista originario di Catanzaro, ha spiegato come un controllo fiscale a un suo cliente abbia subìto un particolare cambiamento di sviluppo allorché, consegnando i propri documenti, sono emerse le sue origini calabre. Il dibattito, durato un’ora in più oltre le due previste dalla lezione, è stato arricchito dagli interventi di Francesco Mazza, soffermatosi sul concetto di bellezza che ha voluto rappresentare attraverso i volti e le parole dei calabresi senza utilizzare immagini-cartolina. Il regista si è soffermato inoltre sul ruolo di alcune figure emblematiche presenti nel suo lavoro, esempi illustri di come la Calabria non può essere davvero quella che i media raccontano, una terra “dominata solo dal malaffare”. Il fotografo Pino Bertelli, invece, dopo aver ribadito che le “foto vanno ascoltate e non viste” e che anche se tecnicamente imperfette rappresentano la bellezza se fatte con il cuore, ha lasciato l’uditorio con una provocazione citando Roberto Rossellini ed Eugene Smith, i quali pur lasciando un incredibile tesoro di cinema e fotografia all’umanità intera, sono morti senza un soldo. La giornata si è conclusa con il riconoscimento dell’importanza del progetto da parte dell’ospite Pina Lalli, la quale si è detta intenzionata a diffondere nella sua Emilia Romagna e oltre, la grandiosità di Genti di Calabria.

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