Giorgia Meloni arriva ad Algeri e lancia la visione di un’Italia hub euromediterraneo del gas a pochi giorni di distanza dalla fine della triplice puntata di Antonio Tajani tra Turchia, Tunisia (in questo caso con Matteo Piantedosi) e Egitto che ha visto il Ministro degli Esteri italiano dialogare a tutto campo coi partner dell’Italia.
A ottobre Meloni nel suo discorso di insediamento aveva fatto riferimento a Enrico Mattei e a una visione prospettica su Mediterraneo, Africa e interesse nazionale. Ora è compito del governo costruirla contribuendo a un Mediterraneo libero, sicuro e in cui il ruolo dell’Italia possa essere di equilibrio tra le parti e, al contempo, garante securitario contro i rivali dell’Europa. Riscoprendo la lezione strategica dell’Italia della Ricostruzione, che seppe avere nell’agenda mediterranea, nelle sue varie declinazioni, la priorità della politica estera.
Per Amintore Fanfani e Aldo Moro il Mediterraneo era il terreno d’azione dell’originalità di politica estera della visione neoatlantista; per Giorgio La Pira il “Grande Lago di Tiberiade” in cui creare un dialogo modello per l’epoca della Guerra Fredda; per Giulio Andreotti e Bettino Craxi una linea di faglia del mondo bipolare dove far coesistere la natura decisiva del Paese e la sua natura di mediatore; per i comunisti il ponte tra Europa e Terzo Mondo, per i cattolici un laboratorio di ecumenismo.
L’Eni “africana” di Descalzi si muove tra Algeria, Libia, Congo, Mozambico, Angola. E si proietta, assieme all’industria energetica italiana, nel cuore del continente oltre il Grande Mare.
È con la tappa simbolica al Giardino Mattei e iniziata la seconda giornata della visita ufficiale della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Algeria.
Nel giardino nel cuore di Algeri, dedicato al fondatore dell'Eni e inaugurato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel novembre 2021, la premier è stata accompagnata dal ministro algerino dell'Energia e delle Miniere, Mohamed Arkab, e dall'ambasciatore italiano ad Algeri, Giovanni Pugliese.
"La visita di Giorgia Meloni riveste importanza particolare, a 20 anni dalla firma del trattato di cooperazione, e desidero esprimere la mia soddisfazione per il livello delle relazioni strategiche tra i due paesi amici". Lo afferma il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune nel corso della conferenza stampa. Tebboune ha ricordato la crescita degli interscambi tra Roma e Algeri a 16 miliardi di dollari nel 2022. "A questo riguardo, abbiamo ribadito di rafforzare la collaborazione nel settore energetico e per gli investimenti italiani", ha detto. Il presidente algerino ha quindi sottolineato l'identità di vedute con l'Italia su diversi temi. "Concordiamo sul sostegno alla missione Onu per risolvere la questione del Sahara occidentale". Tebboune ha tra l'altro fatto riferimento allo Stato palestinese e alla necessità che abbia un suo posto nell'ambito delle nazioni unite.
Al suo arrivo, a Meloni sono stati offerti datteri e latte da tre bambini in abiti tradizionali algerini. Poi la premier si è fermata in raccoglimento davanti alla lapide su cui Enrico Mattei è definito "personalità italiana, amico della rivoluzione algerina, difensore tenace e convinto della libertà e dei valori democratici, impegnato a favore dell'indipendenza del popolo algerino e del completamento della sua sovranità".
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è giunta al palazzo presidenziale El Mouradia per l'incontro ufficiale con il presidente della Repubblica algerina democratica e popolare, Abdelmadjid Tebboune. La premier è stata accolta dal picchetto d'onore e dallo stesso Tebboune. Dopo l'incontro fra il capo di Stato algerino e la presidente del Consiglio, è prevista una cerimonia di firma degli accordi di cooperazione. Nel primo giorno della sua visita la premier ha deposto una corona di fiori al Monumento del Martire.
"Ringrazio il presidente algerino e l'intero governo per questa accoglienza, non a caso la prima missione bilaterale che il nuovo governo ha inteso fare a dimostrazione di quanto l'Algeria è partner affidabile e di assoluto rilievo strategico.La missione avviene nell'anniversario della firma di trattato di amicizia e di buon vicinato firmato nel 2003 ad Algeri. Noi celebriamo la ricorrenza firmando una dichiarazione congiunta che sottolinea l'eccellenza delle nostre relazioni, ma non ci vogliamo fermare qui" ha detto la premier. "Vogliamo sperimentare nuovi campi di questa collaborazione, rafforzarla nel campo energetico, politico e culturale. Puntiamo a un partenariato per aumentare prospettive di crescita, in ottica di costruire ponti tra sponde del Mediterraneo e stabilizzare la regione, che per l'Italia e l'Europa è strategica. Serve un piano Mattei per l'Africa, su base paritaria con i paesi della sponda sud del Mediterraneo per trasformare le crisi in occasioni" ha aggiunto la premier Meloni.
"Le previsioni per azzerare le forniture di gas russo all'Italia? Sono positivo, nell'inverno 2024/2025, direi che continuando così le cose vadano nel verso giusto".
Lo ha detto l'ad di Eni, Claudio Descalzi, a margine della visita della premier Giorgia Meloni al Giardino Mattei ad Algeri.
"Aggiorniamo gli accordi annualmente sulle quantità che sono state rispettate: sono stati dati più di 3 miliardi di metri cubi e altri 3 miliardi nel 2023 e poi altri ancora".
"L'italia da un punto di vista geografico, logistico, infrastrutturale, ha molte connessioni non solo con l'Africa ma anche al Nord", ha proseguito l'Ad di Eni. "Soprattutto, con l'Africa siamo gli unici ad avere una connessione via pipe con l'Algeria, che ha una capacità di circa 36 miliardi di metri cubi, ancora sottoutilizzata: sono ancora circa più di 10 miliardi che possono arrivare in Italia. Abbiamo - ha continuato - una connessione via pipe con la Libia che vale adesso circa 12-14 miliardi di metri cubi in termini di capacità che, con adeguate aggiunte di compressione, può salire di parecchi miliardi. Poi abbiamo l'Egitto e tutta l'Africa, con Nigeria, Angola, Congo, Mozambico, che può portare energia".
"Da un punto di vista potenziale - ha continuato - già adesso siamo riusciti a recuperare quasi più del 50% del gas russo e soprattutto attraverso l'Africa. Abbiamo anche dei pipe al nord che non sono solo quelli da Tarvisio che vengono attraverso l'Ucraina dalla Russia, ma anche del gas che viene attraversando Francia, Germania e Svizzera, dalla Norvegia. Poi abbiamo il Tap che sta portando 7-8 miliardi di metri cubi e l'Azerbaigian in qualche anno pensa di poter ampliare". "Abbiamo - ha detto ancora - tantissimi punti di connessione, 5 o 4 se non contiamo Tarvisio in modo conservativo, e in più 3 rigassificatori di gas naturale liquido, che spero presto possano diventare 4 con Piombino, 5 con il Ravennate. Si parla di due più due".
Confindustria firma oggi un protocollo di partenariato con il Consiglio per il rinnovamento economico algerino (Crea), una delle maggiori organizzazioni datoriali dell'Algeria. Lo rende noto lo stesso Crea sulla propria pagina Facebook. Il consiglio ha tenuto una seduta di lavoro con una delegazione di Confindustria, guidata dal suo presidente, Carlo Bonomi. Nella sessione è stata elaborata "una tabella di marcia comune tra le due organizzazioni per la rapida attuazione del protocollo di partenariato, che firmeremo oggi, alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri (algerino) e della Presidente del Consiglio dei ministri italiano. La cooperazione italo-algerina è una reale opportunità per raggiungere lo sviluppo economico auspicato", conclude il post.
La cooperazione spaziale tra Italia e Algeria è al centro di un Memorandum di intesa fra le agenzie spaziali dei due Paesi, firmato in occasione della visita ufficiale ad Algeri della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il Memorandum d'intesa viene concluso nel quadro del Trattato sui principi che governano le attività degli Stati in materia di esplorazione ed utilizzazione dello spazio extra-atmosferico compresa la Luna e gli altri corpi celesti. Le aree di cooperazione includono: le scienze dello spazio e l'esplorazione spaziale; la tecnologia applicata allo spazio; l'osservazione della Terra e la formazione. La cooperazione troverà attuazione attraverso lo scambio di conoscenza nella materia, l'organizzazione di seminari e workshop, lo sviluppo di progetti di interesse reciproco e l'organizzazione di attività di formazione. L'intesa è stata firmata dal presidente dell'Asi Giorgio Saccoccia e dal direttore generale dell'Asal Azzedine Oussedik.
Ridurre le emissioni di gas serra in Algeria e incrementare le esportazioni di energia verso l'Italia, anche attraverso un nuovo gasdotto per l'idrogeno: sono gli obiettivi dei due memorandum di intesa firmati da Eni e Sonatrach in occasione della visita ufficiale ad Algeri della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Il primo dei due memorandum, firmati dall'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi e dal presidente e direttore generale di Sonatrach Toufik Hakkar, punta a individuare congiuntamente le possibili attività per ridurre le emissioni di gas a effetto serra in Algeria, e le migliori tecnologie da utilizzare. L'Intesa prevede inoltre progetti congiunti sulla riduzione delle emissioni di Co2 nelle strutture produttive di idrocarburi in Algeria.
Il secondo memorandum, per la valorizzazione della rete di interconnessione energetica tra i due Paese per una transizione energetica sostenibile, mira a individuare le migliori opportunità per incrementare le esportazioni di energia dall'Algeria verso l'Italia, attraverso lo studio congiunto sull'incremento della capacità di trasporto del gas esistente, la realizzazione di un nuovo gasdotto anche per il trasporto di idrogeno, la posa di un cavo elettrico sottomarino e l'aumento della capacità di produrre gas liquefatto.
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