Questa mattina, l'Agenzia nazionale dei beni confiscati e sequestrati alla mafia e il Comune di Palermo hanno sottoscritto una convenzione per "l'efficiente amministrazione e riutilizzo per finalità istituzionali e sociali dei beni confiscati" nel capoluogo siciliano. Il Protocollo d'intesa, siglato presso la sede di Palermo dell'Agenzia, è stato firmato dal prefetto Umberto Postiglione e dal sindaco Leoluca Orlando, alla presenza dell'assessore comunale al Bilancio, Luciano Abbonato. Contestualmente alla firma della convenzione, l'Agenzia ha consegnato al Comune un bene sequestrato a Cosa nostra, la villa di via Bernini, confiscata ai Sansone, che sarà destinata come casa comune e luogo d'incontro per le associazioni.
"Il protocollo d'intesa - ha affermato l'assessore Abbonato - mira a consolidare la collaborazione tra l'amministrazione comunale e l'Agenzia, rendendo stabile e continuo lo scambio di informazioni circa i beni a disposizione di quest'ultima, che si potrà adesso avvalere anche di personale comunale per effettuare sopralluoghi e valutazioni sullo stato giuridico e manutentivo degli immobili e per accelerare le procedure di assegnazione, anche in via provvisoria, al Comune di Palermo. Al contempo tale stabile collaborazione consentirà di identificare gli immobili a disposizione dell'agenzia da recuperare, con l'utilizzo dei fondi europei e di quelli nazionali, 18 milioni di euro, messi a disposizione dal recente decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti".
"L'aspetto più importante di questo decreto - ha spiegato il sindaco Orlando - non è solo lo stanziamento di risorse, ma il fatto che si stabilisce che c'è una finalità sociale all'utilizzo di questi beni, che coincide con l'emergenza abitativa, cosa che non era mai accaduta prima. La cosa più rilevante, quindi, è che si definisce questo nuovo orientamento: la priorità dell'emergenza abitativa nell'assegnazione dei beni confiscati. Già abbiamo consegnato 15 alloggi nei giorni scorsi, altri sono in assegnazione e - ha concluso Orlando - ed oggi prendiamo in consegna un altro bene, in via Bernini, e parliamo di una villa accanto a quella in cui risiedeva, prima di essere arrestato, il boss Riina".