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Matteo Salvini e Luigi Di Maio pronti entrambi a un 'passo di lato' per agevolare la nascita di un nuovo governo

Matteo Salvini e Luigi Di Maio pronti entrambi a un 'passo di lato' per agevolare la nascita di un nuovo governo. Mentre continua la trattativa sul programma entrambi i leader si dicono disponibili a una rinuncia in prima persona. "Io mi auguro - ha detto Di Maio - che si possa far parte del governo per mettersi alla prova in prima persona, ma se serve per farlo partire io e Salvini siamo pronti a stare fuori".

"Entro oggi - ha detto Matteo Salvini parlando del programma - ci riaggiorniamo e vediamo se riusciamo a chiudere. Poi passeremo ai nomi. Abbiamo fatto bei passi avanti". "Non vado a fare il ministro - ha detto - per il gusto di farlo, vado al governo solo se c'è un programma firmato nero su bianco, con i tempi, fissati, pezzo per pezzo". "Matteo Salvini - ha sottolineato ancora - non sarà mai ostacolo alla nascita del governo: se devo fare un passo di lato io ci sono, lo farò". Ma puntualizza: "Nel contratto c'è la difesa dei confini e credo che un ministro della Lega farà da garante".

I timori per lo stallo politico e per il possibile governo Lega-M5 continuano a pesare su Piazza Affari anche dopo l'apertura positiva di Wall Street. Milano resta la Borsa peggiore in Europa, in calo dell'2,29%%, con Madrid (-0,93%). Rialzano invece timidamente la testa Parigi (+0,15%), Francoforte (+0,28%) e Londra (+0,15%). I timori di politiche aggressive verso l'Europa e le tensioni geopolitiche mondiali pesano sull'euro (a 1,1795 sul dollaro). Migliora lievemente lo spread-bund, a 147,6 punti. 

A Piazza Affari continua a soffrire Mediaset (-5,22%), nel giorno della stretta sul governo giallo-verde e del rinvio a giudizio di Berlusconi per corruzione a Roma nel procedimento Ruby Ter. Giù anche le banche. Continua il rally di Saipem (+10,7%), grazie ai giudizi positivi di Morgan Stanley e Bernstein, e Vittoria Assicurazioni (+19,7% a 13,96 euro) in allineamento all'opa di Acutis.

Salvini risponde sulla questione spread riferendosi a un titolo di ieri di Ft. "Il Ft dice che siamo barbari: io dico meglio barbari che servi. Stanno usando i soliti trucchetti, lo spread...Ma noi andiamo avanti. Non son nato per tirare a campare".  "Lo spread sale? I soliti giochini della finanza, vuol dire che stiamo facendo bene...".

È ripreso - intanto - a Montecitorio il lavoro del tavolo per mettere a punto il contratto di governo tra M5S e Lega. L'obiettivo è quello di chiudere il tavolo tecnico in giornata, come si è augurato arrivando alla Camera il capo della comunicazione M5S Rocco Casalino, che partecipa ai lavori. Possibile in giornata anche un nuovo incontro tra i due leader, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, cui spetterà il compito, tra l'altro, di trovare una sintesi sui nodi più delicati. 

"Mi dicono dal tavolo del contratto che sono quasi arrivati alla fine. Ovviamente dobbiamo sistemare delle questioni dirimenti, ma ci stiamo lavorando". Cosi' Luigi Di Maio entrando alla Camera. La staffetta con Matteo Salvini? "Sulle soluzioni dei nomi stiamo ancora discutendo", risponde. Preoccupato dallo spread? "No, non sono preoccupato". E il referendum sull'euro? "Quando vedrete il contratto capirete la sintesi politica", risponde Di Maio.

In mattinata Beppe Grillo ha messo sui suoi profili social una sua intervista nella quale parlava della nascita di un governo M5s dicendo: Ci vuole un po di tempo ma accadra ...Se puntiamo a ridurre le imposte per le piccole e medie imprese, se puntiamo a un reddito di cittadinanza, se vogliamo migliorare la vita delle persone, allora possiamo trovare un accordo". Lo dice il cofondatore del MoVimento 5 Stelle, Beppe Grillo, in un'intervista a Manfred Manera su Newsweek che lo stesso Grillo rilancia sul suo blog.

Intanto vola il prezzo della benzina, spinto dai rialzi delle quotazioni del petrolio. Il prezzo medio praticato sulla rete italiana, secondo quanto emerge dalle tabelle del Mise aggiornate al 14 maggio, è tornato sopra quota 1,6 euro, portandosi a 1,606, ai massimi dal luglio 2015. Quotidiano energia, che spacchetta i vari dati su cui viene calcolata la media, indica che oggi in modalità self la benzina costa in media 1,615, mentre in modalità servito la media è pari a 1,739 euro al litro.

Stando alla tabella del Mise, il gasolio ha toccato quota 1,483 euro al litro nel prezzo medio, ai massimi, in questo caso, dal giugno 2015. Per quanto riguarda i movimenti specifici registrati oggi da Quotidiano Energia, ad aumentare i prezzi raccomandati di benzina e diesel sono IP, Italiana Petroli e Q8 (+1 cent su entrambi i carburanti), mentre Tamoil è salita nuovamente di 1 centesimo sul diesel. 

Sul territorio, quindi, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è pari a 1,615 euro, con i diversi marchi che vanno da 1,615 a 1,629 euro (no-logo a 1,592). Il prezzo medio praticato del diesel è a 1,487 euro, con le compagnie che passano da 1,486 a 1,509 euro (no-logo a 1,466). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato è di 1,739 euro al litro, con gli impianti colorati che vanno da 1,716 a 1,801 euro (no-logo a 1,632), mentre per il diesel la media è a 1,614 euro, con i punti vendita delle compagnie da 1,599 a 1,673 euro (no-logo a 1,507). Il Gpl, infine, va da 0,631 a 0,657 euro (no-logo a 0,623). 

Prezzi alle stelle e necessità che intervengano i Nas per indagare sui recenti rincari dei listini. Lo chiede il Codacons, commentando l'aumento del prezzo della benzina ai massimi dal luglio 2015. "Nelle ultime ore - si legge nella nota - i listini di benzina e gasolio sono sensibilmente aumentati, al punto che per un litro di diesel si spende oggi il 3,3% in più rispetto al mese scorso. Rincari anche per la benzina, che aumenta alla pompa del +2,8% al punto che per un pieno di carburante si spendono oggi 2,3 euro in più rispetto al mese scorso. 

Sulle quotazioni pesa la tensione tra Iran e Stati Uniti, ma gli effetti sui listini alla pompa sono troppo veloci e danneggiano le tasche dei consumatori. Una speculazione che potrebbe configurare una forma di aggiotaggio, e per tale motivo chiediamo ai Nas di attivarsi per verificare come sia possibile che il prezzo alla pompa aumenti al solo annuncio di tensioni in Medio Oriente, nonostante il petrolio venduto oggi sia stato acquistato nei mesi scorsi, quando le quotazioni erano decisamente inferiori ai prezzi odierni".

La popolazione totale diminuisce per il terzo anno consecutivo di quasi 100mila persone rispetto al precedente: al 1° gennaio 2018 si stima che la popolazione ammonti a 60,5 milioni, con 5,6 milioni di stranieri (8,4%). Così il rapporto Istat secondo cui l'Italia è il secondo paese più vecchio del mondo: 168,7 anziani ogni 100 giovani. Il Paese appare anche più fragile rispetto all'Ue: il 17,2% si sente privo o quasi di sostegno sociale. Gli anziani che vivono soli passano oltre 10 ore senza interazioni con altri.

Nel tradizionale rapporto annuale, l'Istat ha messo a confronto la struttura delle disuguaglianze urbane in tre delle principali città italiane, Milano, Roma e Napoli, evidenziando come ci sia comunque quasi sempre un netto distacco tra il centro e la periferia. Il capoluogo lombardo ha una struttura radiale, a cerchi concentrici. Le aree più benestanti coincidono con quelle con i più alti valori immobiliari e si addensano soprattutto nelle zone centrali della città mentre le zone ad alta vulnerabilità si trovano tutte in periferia. 

Più complessa, invece, la situazione nella Capitale, dove emergono sia gli sviluppi borghesi di 'Roma Nord', sia i più recenti cambiamenti socio-economici di alcuni quartieri popolari dovuti al trasferimento di segmenti della popolazione benestante. Le zone più vulnerabili sono presenti anche in alcune aree centrali, anche se la loro concentrazione massima si registra nelle zone a ridosso del Raccordo Anulare, a Nord-ovest come ad est. Napoli, infine, presenta un evidente contrasto da Ovest, dove si trovano le zone più benestanti e meno vulnerabili, a Est (e all'estremo Nord) dove accade il contrario.

 

 

 

 

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