Gli allestimenti temporanei progettati in occasione di eventi sono un tema di architettura particolarmente significativo; l’effimero cerca di suscitare meraviglia, interesse, curiosità, in un pubblico sempre più vasto alla ricerca di emozioni. Questo il senso di “Ri.u.s.iAmo il Ponte di Nuovo”, uno spazio pubblico riconsegnato alla città, l’installazione promossa dall’Ordine degli architetti e dalla Fondazione Arch nell’ambito della kermesse “Architettura Oggi_Realizzazioni e progetti”. A tagliare il nastro, sul ponte di via Roma, il prefetto di Ragusa, Maria Carmela Librizzi, alla presenza del sindaco, Federico Piccitto, e di numerosi rappresentanti istituzionali. Parecchie le persone che si sono soffermate ad ammirare la realizzazione temporanea. Il progetto e l’organizzazione dell’installazione è stata curata dal gruppo di lavoro della Fondazione Arch: Gaetano Manganello, presidente, Laura Baragiola, vicepresidente, Anna Fidelio, tesoriere, Vittorio Battaglia, Pinella Guastella e Daniele Marotta consiglieri. A fare gli onori di casa il presidente dell’Ordine, Giuseppe Cucuzzella. “Il progetto – è stato spiegato dalla Fondazione Arch – attraverso una costante ricerca di invenzioni raggiunge un risultato che, nella temporaneità, diviene realmente opera di architettura compiuta. La modellazione dello spazio e l’uso dei materiali assumono un valore narrativo ed espressivo particolarmente coinvolgente. Così le due strutture parallele posizionate lungo i lati del ponte danno vita ad un allestimento che vuole sensibilizzare il pubblico sul tema della qualità dell’architettura e di conseguenza sulla qualità della vita all’interno di strutture sicure e sostenibili. La successione di portali, da un lato, con la sua regolarità e il costante ritmo, rappresenta l’architettura stabile, sicura e vivibile; in contrapposizione, la struttura ondulata e deformata, lato opposto, sottolineata attraverso un diagramma sismico a pavimento, rappresenta gli effetti che un terremoto produce, con la sua terribile e devastante forza. Il legno usato per le strutture unifica ed astrae il linguaggio architettonico emanando, con la sua schietta semplicità, naturale certezza”. Ieri sera, inoltre, sono state inaugurate le mostre che sarà possibile ammirare sino al 10 luglio. La prima riguarda le opere e i progetti degli architetti iblei con l’esposizione di opere di architettura realizzate e pensate nel territorio ibleo dal 2010 a oggi. La seconda, dal titolo “Forms in architecture”, riguarda il fotografo Moreno Maggi che presenta una selezione di opere di architetti di fama nazionale ed internazionale attraverso una sua personale interpretazione. La terza, dal titolo “Terremoto Italia dal Belice all’Emilia”, è una mostra fotografica documentale e di rigore statistico sui principali terremoti verificatisi in Italia. Scopo della mostra è di sensibilizzare tutti sulla necessità di attuare politiche di intervento più dirette e mirate, allo scopo di attenuare le conseguenze legate all’elevato rischio sismico del nostro territorio. Subito dopo si è tenuta la tavola rotonda, a cui hanno partecipato il presidente Cucuzzella, il presidente dell’Ordine degli ingegneri, Vincenzo Dimartino, il direttore del dipartimento regionale della Protezione civile di Ragusa, Nello Lo Monaco, e Giorgio Battaglia, direttore della sezione per i beni paesaggistici della Soprintendenza di Ragusa. Oggetto del confronto il recupero e il riuso delle città con particolare riferimento all’architettura di qualità e al rischio sismico. Sono numerosi gli altri eventi che caratterizzeranno l’iniziativa. La prossima è in programma lunedì 4 luglio, alle 21, quando l’architetto Vincenzo Latina, medaglia d’oro alla Triennale di Milano e premio architetto dell’anno 2015, terra una conferenza sul tema “Il contemporaneo rigenera l’antico”. Martedì 5 luglio, sempre a partire dalle 21, ci sarà la proiezione del docufilm “My architect” sull’opera di Louis Kahn. “Architettura oggi” è patrocinata dal Comune di Ragusa, dalla Consulta regionale degli architetti, dal Consiglio nazionale degli architetti, dalla Protezione civile, dalla Soprintendenza di Ragusa, da Ance, da Confcommercio, da Inarch e da Aica.