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La relazione per l'apertura dell'anno giudiziario pone l'attenzione sul terrorismo islamico

"Merita di essere presa in seria considerazione la proposta di aprire talune, significative finestre di controllo giurisdizionale nelle indagini, piuttosto che prevedere interventi di tipo gerarchico o disciplinare". Questo uno dei passaggi salienti della relazione per l'apertura dell'anno giudiziario del Primo presidente della Cassazione Giovanni Canzio che critica anche le indagini "già di per sè troppo lunghe" e le "distorsioni del processo mediatico" favorite anche dalla "spiccata autoreferenzialità" di taluni pm.

Nell'aula magna del "Palazzaccio" sono presenti, come sempre, le massime cariche dello Stato, primo tra tutti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, il procuratore generale della Suprema Corte Pasquale Ciccolo e il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini. Assenti, per protesta, i vertici dell’Anm (Associazione nazionale magistrati): il sindacato delle toghe manifesta in questo modo il proprio malcontento per il mancato rispetto del govero di alcuni impegni su pensioni e trasferimenti dei magistrati.

"L'azione di riforma proseguirà, ma si è già sensibilmente ridotto il peso di quelle patologie, cronicizzatesi nel corso di troppi anni". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, all'inaugurazione dell'anno giudiziario in Cassazione. "Dovevamo misurarci con tre emergenze - ha sottolineato -: il sovraffollamento carcerario, le carenze di personale, la mole dell'arretrato e i tempi della giustizia. Le abbiamo affrontate".

"Superare le difficoltà del rapporto tra l'Anm e il governo", attingere "al proprio senso di responsabilità, alimentando la cultura del dialogo": è l'appello che il vice presidente del Csm Giovanni Legnini rivolge nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'Anno giudiziario. Una scelta non causale, visto che per la prima volta oggi l'Anm diserta la cerimonia in polemica con il governo.

Contro la "terribile minaccia" del terrorismo internazionale occorrono "adeguate misure di polizia e prevenzione", un maggior coordinamento delle indagini anche con l'istituzione della Procura europea, e un "efficace sistema repressivo, fino a configurare gli atti di violenza terroristica come crimini contro l'umanità". Sempre in tema terrorismo, in particolar modo riferito a quello di matrice islamica, Canzio sottolinea che "l'ambiente carcerario favorisce la radicalizzazione e l'indottrinamento dei giovani". E poi osserva: "Solo attraverso un trattamento carcerario umano e finalizzato all'integrazione può attenuarsi, almeno in parte, il rischio di pericolosi integralismi".

In Cassazione il numero delle prescrizioni è "irrisorio" - ha riguardato circa 767 processi nell'ultimo anno, pari all'1,3% del totale - ma appare "comunque irragionevole che la prescrizione continui a proiettare gli effetti estintivi del reato nel corso del processo, pur dopo la condanna di primo grado, mentre sarebbe più corretto intervenire con misure acceleratorie sulla durata dei giudizi di impugnazione".

La Cassazione "non può e non intende sottrarsi al dovere di apprestare tutela ai diritti fondamentali della persona", seguendo il "criterio guida dell'interesse preminente del minore", ma "demandare il via esclusiva alla giurisdizione" la soluzione di questioni su scelte etico-sociali "non è la via preferibile", sarebbe "da privilegiare il percorso ermeneutico disegnato sulla base di una chiara ed esplicita volontà legislativa". Canzio chiede una legge per le adozioni e i figli di coppie 'same sex'.

La Corte di Cassazione si sofferma anche sulle adozioni da parte delle coppie gay, dopo le diverse sentenze pronunciarte di recente."La Corte non può e non intende sottrarsi al dovere di apprestare tutela ai diritti fondamentali della persona". E arriva la strigliata al parlamento: "Ma domandare in via esclusiva alla giurisprudenza la soluzione di questioni che involgono scelte impegnative dal punto di vista etico-sociale non è la via preferibile, mentre sarebbe da privilegiare il percorso ermeneutico disegnato sulla base di una chiara ed esplicita volontà legislativa". In altre parole, osserva Canzio, noi facciamo la nostra parte ma voi (legislatori) dovete fare la vostra. Nel frattempo, su questo tema, si accende subito la polemica politica

Al contempo mostra, a parlamento e governo, la strada da seguire. C'è spazio anche per una dura strigliata ai pm, in merito alla fuga di notizie sulle indagini in corso e il mancato riserbo: "Fenomeno grave perché rischia di ledere il principio costituzionale di non colpevolezza, più volte viene invocato l’intervento del mio ufficio, che risulta quasi sempre sterile per la obiettiva difficoltà di individuare le singole responsabilità". Altro tema "delicato" sollevato da Canzio "è quello del riserbo, sul quale già l’anno scorso mi sono soffermato ricordando che la stessa Corte di Strasburgo ha ribadito che ai magistrati è imposta la massima discrezione anche là dove si sia trattato di sostenere pubblicamente le ragioni e la bontà dell’attività giudiziaria svolta". 

Il reato di immigrazione clandestina - osserva il presidente Canzio - si ribadisce l’inefficacia della risposta penale, mentre la configurazione di un illecito e di sanzioni amministrative, fino all’espulsione, darebbe risultati più concreti. Le Corti d’Appello - ricorda il primo presidente - denunciano un incremento esponenziale dei procedimenti legati all’ingresso di migranti, molti dei quali richiedenti protezione internazionale, insieme con la presenza di migliaia di minori non accompagnati. Il fenomeno nella sua complessità pone problemi di natura umanitaria, culturale, economica e sociale ma ha anche ripercussioni considerevoli a carico dell’amministrazione della giustizia, sia per la gravosa gestione dei procedimenti sia per gli alti costi che comporta. Da qui «l’esigenza di un’urgente ridefinizione legislativa delle relative procedure in termini di semplificazione e accelerazione".

Canzio snocciola anche un dato molto interessante, che si riferisce alle prescrizioni: "Il numero è irrisorio (767, pari all’1,3% delle definizioni), apparendo comunque irragionevole che la prescrizione continui a proiettare gli effetti estintivi del reato nel corso del processo, pur dopo la condanna di primo grado, mentre sarebbe più corretto intervenire con misure acceleratorie sulla durata dei giudizi di impugnazione".

Quanto alla corruzione per il presidente Canzio è molto diffusa la percezione che sia molto diffusa sia nella Pubblica amministrazione che tra i privati. Per il presidente però tale percezione è errata: "Non trova riscontro nelle rilevazioni delle statistiche giudiziarie. Il dato nazionale registra, infatti, un numero esiguo di giudizi penali per siffatti gravi delitti, con appena 273 procedimenti definiti nel 2016 in Cassazione, pari allo 0,5%". Per Canzio "occorre pertanto avviare un’approfondita riflessione sull’efficacia delle attuali misure, preventive e repressive, di contrasto del fenomeno, perché nei sia consentita l’emersione nelle sue reali dimensioni".

"Il governo pensa di poter decidere chi deve fare il giudice e chi no. E questo non è consentito dalla Costituzioni e dalle convenzioni internazionali". Lo dice il presidente dell'Anm, Piercamillo Davigo, nel corso di un'affollata conferenza stampa, per spiegare le ragioni per le quali il sindacato delle toghe ha disertato la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. Davigo parla di vulnus all'indipendenza "che non ha precedenti nella storia italiana".

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