Scatta la corsa ai cesti enogastronomici ‘fai da te’ componibili a seconda dei gusti dei consumatori nell’ultima settimana prima di Natale con i pugliesi a caccia del dono da mettere sotto l’albero nelle prime feste al tempo del Covid. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixe’ divulgata in occasione dell’ultimo week end prenatalizio con iniziative nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica a Foggia e a Brindisi con degustazioni, show cooking e la possibilità scegliere di preparare i tradizionali cesti enogastronomiche diventati un vero e proprio oggetto del desiderio per gli italiani.
Tra i prodotti più presenti nei cesti ci sono – sottolinea la Coldiretti Puglia – lo spumante, il panettone agricolo all’olio extravergine di oliva, con gli agrumi canditi fino alle melegrane, ma sono tornati prepotentemente il cotechino foggiano, le lenticchie di Altamura, la pasta con grano 100% made in Puglia trafilata al bronzo e in generale tutti i prodotti tipici locali, cosiddetti a chilometro zero, dai salumi ai formaggi, dall’extravergine al vino, dal miele alle conserve, preparati direttamente nelle aziende agricole. I prezzi – precisa la Coldiretti – variano notevolmente, ma normalmente oscillano dal cesto minimal low cost a 20 euro sino a 100 euro per quello con specialità più ricercate.
Con la chiusura di ristoranti e trattorie per tutto il periodo delle festività la tendenza 2020 è – sottolinea la Coldiretti - quella di indirizzarsi verso regali utili con una decisa preferenza verso il cibo. Non a caso oltre un italiano su tre (34%) ha scelto quest’anno di regalare per le festività confezioni di prodotti alimentari tipici per imbandire le tavole di Natale e Capodanno e allietare le serate in casa dove sono gli italiani sono costretti a rimanere durante le feste per misure di prevenzione contro il Covid disposte per le zone rosse.
I pugliesi blindati in casa nei giorni clou delle festività – continua la Coldiretti Puglia - trovano consolazione nella tavola e il maggior tempo disponibile si traduce, soprattutto, nella tendenza a cucinare di più per sé e per i propri familiari. Una svolta che spiega quest’anno il boom dei cesti enogastronomici personalizzati secondo le diverse preferenze, a chilometro zero, tradizionale, vegano, salutista o green con le specialità salvate dall’estinzione.
Una scelta – sottolinea la Coldiretti – sostenuta dalla preferenza accordata dall’82% degli italiani all’acquisto di prodotti locali e Made in Italy anche per aiutare l’economia nazionale e garantire maggiori opportunità di lavoro a sostegno della ripresa in un momento di grande difficoltà, sostenuta dalla campagna #mangiaitaliano della Coldiretti.
Tra le novità c’è la presenza nei cesti dei “Sigilli” di Campagna Amica che sono i prodotti della biodiversità agricola pugliese che nel corso dei decenni sono stati strappati all’estinzione o indissolubilmente legati a territori specifici ai quali si aggiunge la lista delle razze animali che gli imprenditori agricoli di Campagna Amica allevano con passione, come caciocavallo podolico del Gargano, formaggi pecorino e caprino, capocollo di Martina Franca, fiocco di prosciutto di Faeto, fegatata e lonzini della Capitanata, caciocavallo della Valle d’Itria, salame di cinghiale, carciofo brindisino IGP sottolio, fino ai biscotti biscotto cegliesi.
Ma nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica e negli agriturismi sarà possibile quest’anno anche regalare solidarietà, contribuendo alla “Spesa sospesa del contadino”, l’iniziativa di solidarietà promossa da Coldiretti, in cui sono impegnati attivamente i giovani agricoltori, per aiutare a combattere le nuove povertà e offrire ai più bisognosi un Natale sereno.
Tutti i cittadini che fanno la spesa nei mercati e nelle fattorie di Campagna Amica possono decidere di donare cibo e bevande alle famiglie più bisognose sul modello dell’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo.
L’obiettivo per Natale è raccogliere 5 milioni di chili di prodotti tipici da donare soprattutto quei nuclei di nuovi poveri “invisibili” che, proprio a causa del repentino peggioramento della propria condizione economica, non sono stati ancora integrati nei circuiti “ufficiali” dell’assistenza. Con la spesa sospesa Coldiretti ha voluto dare un segno tangibile della solidarietà degli agricoltori verso le fasce più deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche, con l’obiettivo di far sì che questa esperienza non resti limitata a questa occasione ma diventi un fenomeno strutturale.