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Il Sud tra diseguaglianze, abbandoni e promesse politiche

A nostro modesto avviso, non sorprende il fatto che il Mezzogiorno sia precipitato in una crisi economica, della quale, è difficile individuare una via d’uscita, in tempi, relativamente, brevi. Peraltro, va detto, anche, senza mezzi termini, che il Sud vede la sua condizione economica peggiorare, ulteriormente, proprio a ragione della crescita delle disuguaglianze con il Centro-Nord del Paese. Ancora, in questi ultimi anni di crisi il divario economico e sociale tra il Nord e il Sud del Paese è aumentato. Lo ha affermato l’Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha messo a confronto i risultati registrati da quattro indicatori statistici: 1) il Pil pro-capite; 2) il tasso di occupazione; 3) il tasso di disoccupazione; 4) il rischio povertà o esclusione sociale. In particolare, sul fronte del mercato del lavoro se nel 2007  il divario relativo al tasso di occupazione era di 20,1 punti percentuali, a vantaggio del Nord, nel 2016 la forbice si è allargata, registrando un differenziale di 22,5 punti percentuali (variazione +2,4%). Forte è la preoccupazione per gli effetti che questa situazione di difficoltà economiche e sociali sta creando nelle regioni del Mezzogiorno: dalla riduzione della natalità, all’intensificarsi degli abbandoni, ovvero, dell’emigrazione, soprattutto, dei giovani, ad elevata qualifica professionale. A questo punto, per dovere di cronaca diciamo pure che, in risposta a questa crisi occupazionale meridionale, ci sono delle promesse politiche: il 21 giugno, scorso, è stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale, il Decreto legge contenente misure per favorire l‘imprenditoria giovanile, nelle regioni del Mezzogiorno, il quale, definisce, anche, il percorso per arrivare alla istituzione delle Zes(Zone economiche speciali). Le regioni nelle quali ha valore il Decreto legge sono: Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Abruzzo, Molise, Sicilia e Sardegna.  In conclusione, diciamo, ben venga la realizzazione di questa promessa politica per l’impreditoria dei giovani residenti nel Sud, ma è necessario, anche, sviluppare progetti per far rientrare i giovani emigrati del Sud.

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