E’ in distribuzione il volume Quante Calabrie Fra Pasolini e Steven Tyler, libro di Amedeo Furfaro edito dal Centro Jazz Calabria di Cosenza. La pubblicazione è una sorta di giro narrativo della Calabria in un viaggio che parte da lontano, dalle scorribande di Pasolini attorno al ’60 al recente ritorno di Steven Tyler nella terra dei suoi avi; nel mezzo si annota di feste (la volata di S. Lucido) e spettacoli popolari (Giangurgolo che intona xacarre), arti (la liuteria di Bisignano) e mestieri (i fornaciari a Ioggi), usi (la grappa silana paisanella) e luoghi (il museo Leoncavallo di MontaltoUffugo), voci (l’inno di Modugno a Reggio) e storie (i valdesi di Guardia) e via narrando attraverso le Calabrie dei tanti campanili; sono pagine scritte anche con attenzione letterario-musicale da parte dell’autore, giornalista musicale, con interessanti contributi su Torrefranca, Oswaldo Minervini, Dalida, Connie Francis, Rino Gaetano.
La regione appare una lunga striscia di terra dalle mille anime, in cui il legame cultura-territorio ancora avvolge idealmente coste e monti, città e paesi, ambiente e paesaggi naturali e antropici, individui e comunità. Ed è raccontata senza lamentazioni nostalgiche, grazie a esperienze dirette o maturate su originali fonti bibliografiche, in una osservazione che ne delinea alcuni tratti salienti, passati e dell’attualità, in ciò contribuendo all’affermazione di una Idea positiva di questa regione nell’immaginario collettivo.
Il volume chiude la trilogia 2013 dell’autore sulla Calabria della collana tascabile gLocale del Centro Jazz Calabria inaugurata dalle riedizioni di I teatri di Cosenza e da A. Muti. Tradizioni popolari nel Cosentino.