Un libro con due compact allegati, per il lavoro di un poeta calabrese messo in musica. La Nuova Santelli ha sfoggiato un'edizione di pregio per dare adeguata cornice alla nuova fatica di Gregorio Viglialoro, poeta, antropologo, critico d'arte, artista di estrema sensibilità: un FolkBook relativo al periodo 1958-1990. Dimostrando, in tal modo, come l'anima popolare non sia anticaglia culturale che per vivere anzi rivivere deve essere trapiantata su corpi nuovi od anche estranei dando luogo a coacervi non sempre riusciti. Certo la contaminazione non la si può evitare perché fa parte del nostro vivere quotidiano. Ed in tal senso recita il sottotitolo del volume, Dalla tradizione alla contaminazione. Ma è possibile ancora oggi che l'espressione poetica, in uno con quella musicale, venga fuori in modo naturale e naturalmente trasmetta il proprio messaggio senza necessariamente indulgere in nostalgie o attardarsi in vagheggiamenti di un passato bucolico ormai scomparso.
Viglialoro ha questa dote, conservativa e innovativa, di riprendere la tradizione e di ritrasmettere, con voce propria, in versi, storie usi idee impressioni attinenti aspetti sociali, familiari, socio politici, affettivi, domestici. Poetici, in una parola. Che con la collaborazione di musicisti accreditati fra cui il pianista Francesco Perri e la Serrensemble, divengono canti popolari, con tanto di partitura, da servire anche all'ascolto in una forma classicheggiante che nulla ha a che vedere con certe esecuzioni grezzamente rese che in molti casi banalizzano i contenuti, testuali e musicali, folkloristici. Il tutto è nobilmente adattato si' da dare il giusto risalto ai vari componimenti che, pur rifacendosi alla invenzione collettiva o anonima del popolo, vanno ascritti ad un Autore che vi ha trasfuso in pieno il proprio spirito poetico e la propria anima musicale. Con un'inflessione reggina che, fra Laureana e le terre grecaniche, ha un sapore d'antico.