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Xi Jinping vola a Mosca

La Cina "ha sempre svolto una normale cooperazione economica e commerciale con i Paesi di tutto il mondo, inclusa la Russia, sulla base dell'uguaglianza e del vantaggio reciproco.

La cooperazione tra Cina e Russia è leale e schietta, punta ad avvantaggiare i popoli dei due Paesi e a promuovere lo sviluppo del mondo, libero da interferenze e coercizioni da parte di terzi".

Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, ha commentato così i report dei media sugli aiuti militari e articoli a duplice uso dalla Cina alla Russia. Pechino, ha aggiunto, "ha sempre adottato un atteggiamento prudente e responsabile nei confronti delle esportazioni militari".

Parlando poi della visita del presidente Xi Jinping in Russia, ha assicurato che  "è per la pace" in Ucraina. "Mantenere la pace nel mondo e promuovere lo sviluppo comune sono gli scopi della politica estera cinese", ha aggiunto Wang, per il quale "sulla questione ucraina, la Cina si è sempre schierata dalla parte della pace, del dialogo e della correttezza storica". Il gigante asiatico punta a sostituire nel ruolo di mediatore la Turchia, altro Paese rimasto in buoni rapporti con il Cremlino: dopo il viaggio in Russia, il leader cinese – secondo quanto anticipato dal Wall Street Journal – dovrebbe avere un colloquio a distanza anche con Zelensky, per la prima volta dall’inizio della guerra. Ieri sera il ministro degli Esteri cinese Qin Gang ha parlato con il suo omologo ucraino Kuleba, forse per preparare il terreno in vista del colloquio. Anche il Cremlino in una nota ha commentato il viaggio di Xi in Russia dal 20 al 22 marzo prossimi. La visita servirà a discutere "la cooperazione strategica" tra i due Paesi, ha sottolineato la nota.

Secondo quanto riferito dall'agenzia AFP, il presidente russo Vladimir Putin ha espresso il desiderio di discutere con il suo omologo cinese per uno scambio di punti di vista approfondito sulle relazioni bilaterali tra i due Paesi, e sulle grandi questioni internazionali e regionali di interesse comune. La stessa agenzia sottolinea però come l'annuncio della riunione arrivi all'indomani di una telefonata tra i ministri cinese e ucraino degli Affari esteri. Pechino avrebbe espresso al governo di Kiev i propri timori circa un possibile, ulteriore aggravarsi del conflitto, con il rischio che esso diventi "incontrollabile".


La visita di Xi - la prima all'estero da quando ha iniziato il terzo mandato presidenziale - "sarà un viaggio di amicizia, cooperazione e pace", per Pechino. Xi ha mantenuto "stretti contatti" con Putin, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, e durante la visita, il presidente cinese "scambierà opinioni approfondite sulle relazioni bilaterali e sulle principali questioni internazionali e regionali di interesse comune" per dare "nuovo slancio" alle relazioni bilaterali.

La Cina difende i rapporti con la Russia, osservati da vicino dall'Occidente soprattutto per i sospetti riguardanti la vendita di armi - nuovamente emersi nelle scorse ore - e per la possibilità che Pechino aiuti Mosca a eludere le sanzioni.

Quella con Mosca è una cooperazione "leale e schietta", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, che punta ad "avvantaggiare i due popoli, promuovere lo sviluppo del mondo, libera da interferenze e coercizioni da parte di terzi".

L'annuncio della visita giunge a poche ore dagli ultimi segnali di forniture di armi alla Russia, riferiti da Politico: sulla base di dati forniti dall'aggregatore di dati doganali Import Genius, nella seconda metà del 2022 la Cina avrebbe fornito alla Russia circa mille fucili d'assalto CQ-A, sul modello degli M-16, e attrezzature che possono essere usate a scopo militare, tra cui parti di droni e giubbotti anti-proiettili.

Per Pechino, la Cina ha sempre avuto un atteggiamento "prudente e responsabile" sull'export di armi, ha detto Wang, e "ha sempre controllato l'export di beni dual use nel rispetto di leggi e regolamenti". La Cina si oppone, invece, alle "sanzioni unilaterali e alle giurisdizioni dal braccio lungo", ha proseguito il portavoce, con un riferimento implicito agli Stati Uniti. Sulla guerra in Ucraina, per cui la Cina non ha mai condannato la Russia, il portavoce del ministero degli Esteri cinese ha poi sottolineato che "la Cina si è sempre schierata dalla parte della pace e del dialogo".

Nessun cenno è stato fatto alla possibilità che Xi  possa avere un colloquio con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che sarebbe il primo dall'inizio della guerra. La visita di Xi a Mosca - la prima dal 2019 - giunge a pochi giorni dalla mediazione di Pechino per la normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra Arabia Saudita e Iran, un colpo diplomatico riconosciuto come "una buona cosa" anche dal segretario di Stato Usa, Antony Blinken.

Una mediazione nella risoluzione della guerra in Ucraina appare, però, più complicata: l'accordo in dodici punti presentato da Pechino per la soluzione politica della crisi ucraina è stato accolto con freddezza in Occidente, che accusa la Cina di non fare differenze, nella proposta di pace, tra l'aggressore e l'aggredito.

E qualche incomprensione è sembrata affiorare anche nelle ultime ore, quando si è registrato il primo contatto tra il nuovo ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, con il suo omologo ucraino, Dmytro Kuleba. La Cina, ha ribadito Qin, auspica calma e razionalità e che Russia e Ucraina "non chiudano la porta a una soluzione politica". Su Twitter, Kuleba ha, però, voluto aggiungere che nel colloquio si è discusso anche del "significato del principio di integrità territoriale".

 

Fonte Ansa e Agi e altre agenzie

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