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Grecia in fiamme

Il fuoco mette in ginocchio la Grecia. Continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime: gli incendi potrebbero aver causato "più di 100 morti", come ha detto all’emittente televisiva Skai il sindaco di Rafina Evangelos Bournous, aggiungendo che 1.500 case sono state distrutte dalle fiamme.

Il governo greco ha chiesto l'aiuto degli altri Paesi dell'Unione Europea per contrastare gli incendi. "Faremo tutto quello che è umanamente possibile per domarli", ha detto il premier Alexis Tispras, che ha dichiarato lo stato di emergenza nell'area metropolitana di Atene, dopo essere rientrato in anticipo da una visita di Bosnia-Herzegovina. Tsipras ha anche avanzato l'ipotesi che gli incendi siano di natura dolosa.

Cinque persone che si erano gettate in mare per sfuggire agli incendi, a Rafina, sono state salvate da una nave traghetto. Alcune navi militari sono state dislocate lungo le coste delle zone colpite da incendi, per evacuare via mare la gente intrappolata dai roghi.

Queste sono le dichiarazioni del primo ministro greco A.Tsipras e le dichiarazioni del portavoce del governo greco D. Tzanakopoulos, relativamente ai disastrosi incendi nella regione dell'Attica : 

Non ci sono parole per descrivere i sentimenti di tutti noi in questi momenti. Il nostro paese sta vivendo una tragedia indicibile, con decine di vite umane perse.


E questo è un dolore intollerabile per tutti, e innanzitutto per le famiglie che hanno perso i loro cari. Ma anche per quelli di noi che sono in posti di responsabilità. Per tutti coloro che capiscono che non c'è niente di più prezioso della vita umana.

Oggi la Grecia è in lutto.

E per commemorare le vittime, proclamiamo un lutto nazionale di tre giorni.

Ma non dobbiamo arrenderci allo sconforto del lutto.

Perché queste ore sono ore di battaglia, di unità, di coraggio e soprattutto di solidarietà.

Perché solo così, insieme, possiamo resistere alla tragedia. La Grecia sta affrontando una grande prova. In tempi come questi, non esistono le differenze. Il loro momento verrà quando guarderemo, spero con rispetto per le vittime, il come e il perché.

Ora è il momento per mobilitarsi e lottare.Per salvare ciò che può essere salvato.

Per sconfiggere gli incendi.Per trovare i dispersi.

Per non piangere altre vite. E per alleviare il dolore di coloro che sono stati afflitti. Con assoluto rispetto e profondo riconoscimento:

Ai nostri Vigili del Fuoco, che stanno conducendo una battaglia incredibilmente eroica.

Ai soccorritori dei servizi di emergenza. Agli uomini e alle donne delle Forze Armate, della Guardia Costiera e della Polizia che ieri hanno salvato centinaia di vite umane.

Con immenso rispetto per le migliaia di volontari che si dichiarano presenti. Io voglio promettere questo: nessuno sarà dimenticato, nessuno sarà lasciato indifeso senza l’aiuto dello stato. Ma nessuna questione rimarrà senza risposte.

 Infine, voglio ringraziare calorosamente tutti i leader stranieri che hanno espresso solidarietà e offerto il loro aiuto. La Grecia sta attraversando uno dei momenti più difficili. Li ringraziamo per la loro vicinanza.  Con unità e fiducia alle proprie forze resteremo in piedi.

Il Ministro di Stato e Portavoce del governo, D. Tzanakopoulos, ha rilassato le seguenti dichiarazioni alla stampa:  “Continua il grande sforzo dell’intero meccanismo statale della Grecia per affrontare i disastrosi incendi e le loro conseguenze.

La situazione è ancora critica. La propagazione rapidissima dell’incendio, con 14 focolai simultanei in tre fronti diversi nell’Attica Orientale, e la velocità del vento che raggiunge fino ai 9 Beaufort, hanno creato delle condizioni operative estremamente difficili per le forze dei Vigili del Fuoco, per terra e per aria.

La portavoce dei Vigili ha poco fa dato gli aggiornamenti sui 10 incendi attualmente in corso, nonché sulle forze che stanno cercando di spegnerli.

Inoltre, è attualmente in pieno svolgimento un piano di emergenza che vede mobilitati il Ministero dell’Interno, la Polizia, e i Ministeri della Salute, dei Trasporti, della Difesa, della Marina, dell’Ambiente e la Regione dell'Attica.

Da ieri, tutte le unità disponibili del Ministero della Salute in Attica sono state mobilitate. Più precisamente, sono rese costantemente disponibili 38 ambulanze, 4 unità mobili e 2 unità speciali. Fino ad ora, 156 adulti sono stati ricoverati in ospedale in Attica, di cui 11 sono in condizioni gravi, ma anche 16 bambini che sono fuori pericolo.

Al momento, purtroppo il numero dei morti è di 50 persone. I Vigili del Fuoco in cooperazione con la Polizia continuano il difficile compito di individuare le vittime e gli aggiornamenti saranno continui.

Inoltre, motovedette della Guardia Costiera, incluse unità subacquee, stanno controllando le coste in ricerca di persone eventualmente bloccate sulle spiagge. Finora, hanno messo in salvo 715 persone, per la maggior parte nella zona di Mati. In totale 12 navi della Guardia Costiera, ma anche 30 navi private, hanno contribuito alle operazioni di ricerca, salvataggio ed evacuazione. La Guardia Costiera, in collaborazione con il Ministero per i Trasporti e la Regione dell’Attica hanno organizzato il trasporto e la sistemazione di tutte le persone che sono state evacuate.

Una fregata, due carrelli, tre elicotteri e tre motoscafi della Marina Militare stanno partecipando alle operazioni. Le forze speciali dell'Esercito, con 19 scafi e veicoli speciali, ma anche l’Aeronautica Militare, attraverso lotta aerea antincendio e aerei di soccorso e di trasporto hanno contribuito alla gestione. Sono stati resi disponibili gli ospedali militari e strutture della Forze Armate in Attica, ma anche il personale delle forze armate, in attuazione del Progetto di Protezione Civile “Deucalione”.

Inoltre, pattuglie congiunte della Polizia, dei Vigili del Fuoco e dell'esercito hanno iniziato la sorveglianza delle aree colpite.

I Ministri competenti si recano sul campo per valutare da vicino la situazione.In particolare, il Vice Ministro della Sanità è in visita all'Ospedale Evangelismos, dove sono stati ricoverati, per la maggior parte, i feriti. Il Ministro dei Trasporti C. Spirtzis e il Vice Ministro dell’Interno K. Toscas e il Capo dei Vigili del Fuoco si sono recati a Rafina, Mati e Maratona, località dove si registrano al momento le maggiori criticità in  Attica. Sono accompagnati da una squadra di 150 ingegneri che lavoreranno dalla sede del Comune di Rafina per registrare i danni nelle aree colpite. Il Ministro dell'Interno P. Skourletis, insieme al Vice Ministro dell'Ambiente, S.Famellos si recano alla zona di Kineta.

In seguito al monitoraggio, i Ministri parteciperanno ad una riunione sotto la guida del Primo Ministro Alexis Tsipras, che coinvolgerà tutti i Ministeri competenti e i Vigili del Fuoco, per fare il punto della situazione e decidere su ulteriori iniziative.

Il Primo Ministro ha avuto una colloquio telefonico con il Presidente della Commissione Europea Juncker, il quale ha espresso la solidarietà della Commissione e l’intenzione dell’Ue di disporre dei mezzi e delle risorse necessarie per affrontare le emergenze, ed è stato informato dal Premier sull’attuale stato delle operazioni. Il Premier Tsipras ha avuto colloqui telefonici anche con il Presidente della Repubblica di Cipro N. Anastasiadis, il Primo Ministro bulgaro C. Borisov, mentre sono previsti colloqui telefonici con il Presidente turco T.Erdogan e il Presidente francese Em. Macron.

Almeno 60 morti, ma le autorità locali "ne temono oltre 100", oltre 550 feriti, migliaia di persone costrette alla fuga: è il bilancio di 24 ore di fiamme in due grandi foreste che lambiscono Atene e che centinaia di vigili del fuoco non riescono a domare, anche a causa del forte vento. Il premier Tsipras ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale, lo stato di emergenza e chiesto l'aiuto dell'Unione Europea. Il sindaco di Rafina, Evangelos Bournous, ha annunciato che il numero delle vittime

La maggioranza delle vittime è stata ritrovata senza vita in casa o nell'auto, nel resort marino di Mati, una località turistica costiera nella regione di Rafina, a circa 40 km a nordest di Atene. Nella stessa località 26 corpi carbonizzati sono stati rinvenuti nel giardino di una villa. Altre vittime sono state trovate abbracciate l'una all'altra sulla spiaggia di Argyri, sempre a Mati: i corpi, tra i quali quelli di bambini, giacevano a una trentina di metri dal mare, nelle vicinanze di un ristorante molto frequentato. Nello stesso punto sono state trovate decine di automobili carbonizzate.  Sono almeno 556 le persone rimaste ferite negli incendi in Grecia, almeno 16 i bambini in gravi condizioni, ha riferito la Croce Rossa.

A migliaia, con i corpi neri dalla fuliggine, si sono riversati sulle spiagge o sono saliti su imbarcazioni per sfuggire alle fiamme. Navi militari sono state dislocate lungo le coste delle zone colpite da incendi, per evacuare via mare la gente intrappolata dai roghi. Cinque persone che si erano gettate in mare per sfuggire agli incendi che li avevano circondati nei pressi di Rafina, a nord di Atene, sono state salvate da una nave traghetto

Altri cinque, invece, non ce l'hanno fatta. L'ultimo corpo recuperato è quello di un uomo, che si presume sia affogato tentando di scampare alle fiamme. Gli altri cadaveri sono di tre donne e un bimbo. E si teme per la sorte di due turisti danesi, che con altre persone - tutte messe in salvo - hanno utilizzato un gommone per sfuggire ai roghi. L'Unità di crisi della Farnesina sta verificando l'eventuale coinvolgimento di cittadini italiani. Sono circa 700 le persone salvate fino ad ora dalla Guardia Costiera.

"Per fortuna c'è il mare, siamo scappati in mare, perché le fiamme ci stavano inseguendo fino in acqua". Lo ha detto un testimone, Kostas Laganos, scampato alle fiamme in Grecia, citato dalla Bbc online. Il fuoco "ci ha bruciato la schiena e ci siamo tuffati in acqua. Ho detto 'mio Dio, dobbiamo correre a salvarci'

Un secondo rogo sta devastando le pinete in una zona a 50 chilometri a ovest di Atene. Il fumo denso, arrivato fin sulla capitale, ha costretto alla chiusura della principale autostrada di collegamento con il Peloponneso.

Al momento, hanno riferito i pompieri, ci sono ancora tre incendi in corso nella regione dell'Attica, ma altri roghi minacciano anche altre zone del Paese, in particolare a Corinto, nel Peloponneso e nell'isola di Creta. A rendere difficile il lavoro dei vigili del fuoco è il forte vento. Il portavoce del governo, Dimitris Tzanakopulos, ha annunciato per oggi l'arrivo di Canadair dalla Spagna e di volontari da Cipro.

Ancora ignote le cause dell'incendio, ma il governo greco sospetta che siano di natura dolosa. "Nulla resterà senza risposta" ha dichiarato il premier greco Alexis Tsipras. Le fiamme sono divampate in luoghi diversi e distanti tra loro e anche per questo lo stesso Tsipras, in mattinata, aveva parlato di "incendi asimmetrici". Alcuni media greci ipotizzano, inoltre, che piromani siano entrati in azione per saccheggiare le case abbandonate dai turisti o per motivi di speculazione edilizia.

Il precedente di Olimpia. La Grecia ha vissuto altri tragici precedenti di devastanti incendi: undici anni fa, nel 2007, una serie di roghi divampati nell'ultima settimana di agosto, costarono la vita a 67 persone. Le fiamme interessarono principalmente il Peloponneso occidentale e meridionale e l'Eubea meridionale. Il fuoco minacciò anche la distruzione della città antica di Olimpia, evacuata il 26 agosto. Negli oltre 3mila incendi boschivi, di origine dolosa e favoriti dalle altissime temperature di quell'estate, sopra i 40 gradi, e dalla siccità, andarono in fumo 2.700 metri quadri (370 mila acri) di foreste, oliveti e vigne. Oltre 2.100 edifici furono distrutti dalle fiamme.

Per la "tragedia indicibile" che si sta consumando il primo ministro greco ha proclamato tre giorni di lutto nazionale. In un messaggio trasmesso dalla tv Tsipras ha assicurato che "niente e nessuno sarà dimenticato". Le ore che la Grecia sta vivendo, ha detto il premier, "sono ore di coraggio, unità e solidarietà, perché solo insieme possiamo affrontare questa tragedia". Tsipras ha anche ringraziato i tanti leader internazionali che hanno espresso la loro solidarietà alla Grecia.

 

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