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Alberto Zangrillo a Quarta Repubblica

Lo stato d'emergenza per contrastare la pandemia di Covid-19 è stato introdotto in Italia, per la prima volta, dal Consiglio dei ministri dal governo dell'allora premier Giuseppe Conte il 31 gennaio 2020. L'ultima proroga, in scadenza alla fine dell'anno, è quella contenuta nel decreto del 15 ottobre che ha imposto l'obbligo di Green pass sul posto di lavoro.

La proroga deve essere emanata entro la fine di novembre. Altra ipotesi è anche il prolungamento dell'obbligo di Green pass nei luoghi di lavoro fino alla fine di giugno. L'estensione fino all'inizio dell'estate ha l'obiettivo di sostenere la seconda fase della campagna vaccinale e raggiungere il prima possibile il 90% della popolazione vaccinata

Lo stato d'emergenza in Italia arriva fino al 31 dicembre 2021. Il Governo, però, starebbe lavorando per un'ulteriore proroga fino a marzo 2022. Il prolungamento potrebbe essere disposto con un emendamento a un altro provvedimento o con un decreto ad hoc

Il professor Alberto Zangrillo, primario di rianimazione dell'ospedale San Raffaele di Milano, fotografa così la situazione del covid in Italia intervenendo a Quarta Repubblica.

Il professor Alberto Zangrillo, primario di rianimazione dell'ospedale San Raffaele di Milano, è stato ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica. Il medico personale di Silvio Berlusconi ha detto la sua sul recente aumento di contagi e sull'ipotesi di una proroga dello stato di emergenza: “Io come noto a tutti sono sempre stato aderente alla realtà che osservo, per cui l’aumento dei contagi non mi preoccupa per nulla. Noi andiamo a rilevare nei tamponi che vengono eseguiti quotidianamente una percentuale di contagiati che fortunatamente non arrivano in ospedale. 

Ho letto prima di essere in onda un messaggio particolarmente bello di un'amica che mi ha detto: ‘Da un medico ci si aspetta sapienza e indipendenza’. Sulla base di questo noi che facciamo un lavoro appassionato e non eroico, lo facciamo perché ci piace, dobbiamo dire la verità: fa piacere che in studio ci sia l'amico chirurgo, prof. Pierpaolo Sileri, lui sa benissimo quello che sta accadendo negli ospedali: fortunatamente grazie alla vaccinazione, quindi grazie al fatto che l'Italia ha veramente fatto da capofila a livello europeo e non solo, noi possiamo andare a testa volta e questa volta porter dire di aver fatto scuola“. Zangrillo ha proseguito: “Chi arriva in ospedale oggi? In ospedale arrivano persone che hanno affezioni delle prime vie respiratorie, sono prevalentemente anziani, e dobbiamo dirlo con estrema chiarezza: nel 99% dei casi sono persone non vaccinate che manifestano una forma di malattia che fortunatamente non ha le caratteristiche dell’anno scorso, quindi in qualche modo è comunque mutata“.

"In ospedale arrivano persone che hanno affezioni delle prime vie respiratorie, sono prevalentemente anziani, nel 99% dei casi sono persone non vaccinate che manifestano una forma di malattia che fortunatamente non ha le caratteristiche dell'anno scorso, in qualche modo è comunque mutata. Finalmente possiamo dedicarci alle altre patologie: in questo momento ci preoccupano le enormi liste di attesa di malati che nulla hanno a che fare con il covid. Continuare a vedere il numero dei contagi quotidiano come prima, seconda o terza notizia ci interessa pochissimo", aggiunge.

Resta d'attualità la discussione sulle origini del coronavirus. "Un organismo istituzionale americano, il National Intelligence Council, è stato incaricato di andare a capire come, dove e quando è nato il covid. Ci sono ancora molti punti interrogativi. Un articolo online su Time Magazine dice che interrogarsi ora sull'argomento è come andare sulla scena di un crimine con 2 anni di ritardo. C'è una carenza di informazioni, non è propriamente consueto che i nostri amici cinesi dicano tutto cià che accade", afferma. "E' quasi certo che non sia stato costruito in laboratorio, ma ci sono ancora punti interrogativi" sull'ipotesi "che possa essere avvenuto un incidente. Questo ci impone un ragionamento molto serio: dobbiamo essere pronti in futuro ad affrontare situazioni analoghe in futuro, senza paura ma con organizzazione".

Zangrillo insiste sull'importanza di un'informazione equilibrata. "Arriverà l'influenza, qualche maestro virologo ha già tentato di spaventare gli italiani dicendo 'vedrete cosa succede, mi aspetto 6 milioni di contagi'. E' una supposizione completamente falsa", dice. "Noi stiamo particolarmente attenti a cosa accade nell'emisfero australe. L'influenza è un'epidemia perenne: in Australia lo scorso anno a luglio ed agosto si contavano 190 e 126 casi di influenza segnalati come episodi sentinella, quest'anno ne abbiamo 52 e 1 in tutta l'agosto. Dire che ci aspettiamo 6 milioni di casi in Italia, vuol dire che hai sbagliato mestiere e non devi fare il medico. So che dopo di me si scatenerà il dibattito, io mi assumo la responsabilità di dire quello che accade partendo da dati reali".

Zangrillo ha poi riservato una stoccata, pur senza citarlo espressamente, al virologo Fabrizio Pregliasco, che nei giorni scorsi aveva ipotizzato “dai 4 ai 6 milioni di casi di influenza vera“. Netto Zangrillo: “Arriverà l’influenza, qualche maestro virologo ha già tentato di spaventare gli italiani dicendo ‘vedrete cosa succede, mi aspetto 6 milioni di contagi‘. E’ una supposizione completamente falsa. Provo a spiegarvi perché: noi stiamo particolarmente attenti a cosa accade nell'emisfero australe. L'influenza è come se fosse un'epidemia perenne: in Australia lo scorso anno a luglio ed agosto, ovvero quando in Australia è inverno, si contavano 190 e 126 casi di influenza segnalati come episodi sentinella, quest'anno ne abbiamo 52 e 1 in tutta l’agosto. Dire che ci aspettiamo 6 milioni di casi in Italia, vuol dire che hai sbagliato mestiere e non devi fare il medico. So che dopo di me si scatenerà il dibattito, io mi assumo la responsabilità di dire quello che accade partendo da dati reali“.

"L'aumento dei contagi non mi preoccupa per nulla. In ospedale nel 99% dei casi arrivano persone non vaccinate che manifestano una forma di malattia che fortunatamente non ha le caratteristiche dell'anno scorso". Il professor Alberto Zangrillo, primario di rianimazione dell'ospedale San Raffaele di Milano, fotografa così la situazione del covid in Italia intervenendo a Quarta Repubblica. "Nei tamponi eseguiti quotidiani rileviamo una percentuale di contagiati che non arrivano in ospedale. Noi medici, che facciamo un lavoro appassiona perché ci piace, dobbiamo dire la verità. Fortunatamente, grazie alla vaccinazione, possiamo andare a testa alta e possiamo dire di aver fatto scuola e di contenere il numero delle persone che arrivano in ospedale perché hanno realmente bisogno", dice Zangrillo.

 

Fonti adnkronos e varie agenzie

 

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