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Martedì, 14 Gennaio 2025

Siria, Al-Jolani ha scelto il nuovo premier

L'opposizione armata controlla completamente la provincia di Latakia, dove si trovano le basi militari russe, per le quali Mosca negozia con i ribelli. Israele occupa la zona cuscinetto. Oggi riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza Onu.

Muhammad al-Bashir sarà incaricato di formare un nuovo governo per gestire la fase di transizione. Lo riporta Al-Jazeera, secondo cui il nome è emerso durante un incontro tra il comandante del dipartimento operativo dell'opposizione armata, Ahmed Al-Sharaa, lo stesso Al-Bashir, e l'attuale premier, Muhammad Al-Jalali. Al nuovo capo dell'esecutivo spetterà il compito di definire le modalità del trasferimento dei poteri ed evitare che la Siria precipiti nel caos.

I ribelli siriani che hanno rovesciato Bashar al-Assad con un'offensiva lampo «hanno garantito» la sicurezza delle basi militari russe in Siria. Lo riferiscono le agenzie di stampa russe Tass e Ria Novosti, citando fonti del Cremlino, dopo che Mosca ha fatto sapere di aver concesso «asilo politico per questioni umanitarie» al presidente deposto, da sempre alleato di Mosca. «I funzionari russi sono in contatto con i rappresentanti dell'opposizione armata siriana, i cui leader hanno garantito la sicurezza delle basi militari e delle istituzioni diplomatiche russe sul territorio siriano», ha dichiarato la fonte alle agenzie di stampa statali Tass e Ria Novosti. 

La Russia ha anche annunciato di aver chiesto una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu oggi per discutere della situazione in Siria, dopo che i ribelli guidati dagli islamisti radicali hanno rovesciato il regime di Bashar al-Assad. «In relazione agli ultimi eventi in Siria, la cui profondità e le cui conseguenze per il Paese e per l'intera regione non sono ancora state valutate, la Russia ha richiesto consultazioni urgenti a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite», ha dichiarato su Telegram il vice rappresentante della Russia presso le Nazioni Unite, Dmitri Polianski, precisando che la riunione si terrà oggi. La Russia «ha sempre sostenuto la ricerca di una soluzione politica per risolvere la crisi siriana» e chiede che «vengano ripresi i negoziati sotto l'egida dell'Onu».

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà una riunione d'emergenza oggi pomeriggio sulla Siria, in seguito alla caduta del presidente Bashar al-Assad, fuggito a Mosca con la famiglia, hanno dichiarato domenica diverse fonti diplomatiche all'AFP. Le consultazioni, che si svolgeranno a partire dalle 15, sono state richieste domenica dalla Russia. Una coalizione di ribelli siriani, che va dai filoturchi ai jihadisti, ha preso il potere e costretto Assad a lasciare il Paese. Il Cremlino ha confermato che il presidente russo Vladimir Putin ha concesso asilo all'ex dittatore e alla sua famiglia.

Quello che è successo in Siria, è l'ennesimo tassello di una grande guerra geopolitica, a detta di molti è la terza guerra mondiale che è gia in atto.
Partiamo dalle uniche certezze, Assad è caduto e la Siria come stato unitario, non esisterà più. La cosa da capire è perché tutto è successo così rapidamente.

Ma soprattutto tra i giocatori geopolitici chi ha vinto e chi ha perso?
Ha vinto la Turchia. Erdogan ha dimostrato di essere un grande giocatore in campo internazionale. Aveva promesso che sarebbe andato in Nagorno Karabakh e lo ha fatto, aveva promesso che avrebbe pregato nella moschea di Damasco e lo farà. Secondo la più antica tradizione turca, Erdogan ha dimostrato di non rispettare i patti, ma a piccoli tasselli sta cercando di costruire la "Grande Turchia".

Ha vinto Israele. Israele ha eliminato un governo filo iraniano. Ha inferto un colpo mortale alle mire iraniane di potenza regionale. E si mangerà un altro pezzo di Siria, dopo le alture del Golan, sempre con la scusa di creare una zona cuscinetto.

Hanno vinto gli USA. Gli Stati Uniti manterranno il controllo sul petrolio siriano e tramite i gruppi da loro controllati aumenteranno la loro influenza sulla regione. L'obiettivo statunitense era la caduta di Assad, ci sono riusciti. Un altro obiettivo era la diminuzione dell'influenza russa ed iraniana e l'hanno ottenuta. Per la politica egemonica americana è senza dubbio una grande vittoria.

Ha perso l'Iran. Per l'Iran è una grande sconfitta, il sogno del defunto generale Qassem Soleimani, del corridoio fino al mare mediterraneo è definitivamente tramontato. Un duro colpo alla politica iraniana di ergersi a prima potenza regionale, in funzione anti israeliana e anti statunitense. Le immagini del saccheggio dell'ambasciata iraniana, sono il riassunto della tragedia.

Ha perso la Russia. La Russia che aveva puntato su Assad ha sicuramente perso. Anche perché Damasco era da sempre un alleato storico di Mosca. Sono in Siria due delle pochissime basi militari russe, fuori dal proprio territorio. Anche se è necessario separare Assad e Siria come asset geopolitici.  Probabilmente la Russia ha fatto accordi con gli altri attori, interni ed esterni.

Ecco perché nessuno tocca l'ambasciata russa a Damasco in questo momento. Anche nel peggiore scenario, la Russia manterrà una base navale a Tartus e, soprattutto, una base aerea a Latakia. L'obiettivo russo di accreditarsi come potenza mondiale ne esce molto ridimensionato, ma di piu Mosca non poteva fare, essendo impegnata in un conflitto vitale in Ucraina.

Ha perso l'Europa. L'Europa a parte le briciole che gli verranno concesse dagli USA, non ha ottenuto nulla. Un Siria in mano a milizie islamiste, non è una buona notizia, soprattutto per il fatto che migliaia di profughi siriani si dirigeranno nel suolo europeo.

Intanto Dopo aver preso Damasco, l'opposizione armata siriana controlla completamente la provincia di Latakia, dove si trovano le basi militari russe, ha fatto sapere all'agenzia russa Tass una fonte nella provincia siriana. "Da ieri l'opposizione controlla completamente la provincia di Latakia, comprese le città di Tartus e Jable. Le forze armate dell'opposizione non hanno invaso e non intendono invadere il territorio delle basi militari russe, che operano normalmente", riferisce Tass. La bandiera dell'opposizione siriana con tre stelle rosse è stata issata sull'ambasciata della Siria a Mosca, gesto altamente simbolico.

I governi di Germania e Austria hanno iniziato a bloccare le procedure d'asilo per i cittadini siriani. Secondo un funzionario dell'Ufficio federale per le Migrazioni e i rifugiati tedesco, interpellato dal quotidiano Der Spiegel, "la situazione in Siria è poco chiara, e prevedere come evolverà politicamente è troppo difficile". Pertanto, "al momento non è possibile formulare valutazioni affidabili. Altrimenti, ogni decisione sarebbe 'su piedi d'argilla'", aggiunge. Il blocco interesserebbe circa 47 mila domande d'asilo. Allo stesso tempo, il quotidiano austriaco Kronen Zeitung afferma che anche in Austria tutte le procedure d'asilo in corso verso cittadini siriani dovrebbero essere interrotte, citando fonti del ministero dell'Interno.

L'Esercito Libero Siriano sostenuto dalla Turchia ha sottratto la città di Manbic al controllo dell'organizzazione separatista curda Ypg. L'operazione è stata lanciata ieri e in poche ore i ribelli sostenuti da Ankara hanno preso il controllo di gran parte della città. Tuttavia gli scontri sono andati avanti e nella notte era stata diffusa la notizia dell'uccisione di 22 miliziani curdi. A dare la notizia della sconfitta di Ypg è stato lo stesso Esercito Libero siriano.

I separatisti curdi perdono così la loro roccaforte a ovest dell'Eufrate: Manbic era sotto il controllo di Ypg dal 2016. In base a quanto riferito, la popolazione araba della città avrebbe aiutato l'Esercito libero siriano contro i curdi e liberato i detenuti dalle carceri.

La Turchia chiede che in Siria venga nominato un "governo inclusivo" che prenda in mano il Paese dopo la caduta del regime. L'appello è stato lanciato dal ministro degli Esteri Hakan Fidan. "Gli sviluppi degli ultimi giorni hanno rappresentato una luce di speranza. Invitiamo le Nazioni Unite e tutti gli attori coinvolti a sostenere la formazione di un governo inclusivo che prenda in mano il Paese in questa fase", ha detto Fidan.

 

Fonte Agi e varie Agenzie 

 

 

 

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