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Il vescovo Cuttitta ha presieduto la celebrazione eucaristica in onore di San Giorgio

La benedizione di San Giorgio martire è ricaduta, anche quest’anno, sull’intera città di Ragusa. Perché il santo cavaliere possa fungere, sempre, da supporto e da guida, così come è stato nei 376 anni in cui ha rivestito, e ancora oggi è così, il ruolo di glorioso patrono della città. Un rito tornato a perpetuarsi, ieri sera, al termine della solenne concelebrazione eucaristica tenutasi al Duomo. La funzione religiosa è stata presieduta dal vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Carmelo Cuttitta. Alla cerimonia, a cui hanno partecipato numerosi sacerdoti, con il parroco, don Pietro Floridia, a fare gli onori di casa, hanno presenziato le autorità civili e militari del territorio. C’erano, tra gli altri, il prefetto vicario Concetta Caruso, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Giorgio Salerno, il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, Federico Reginato, oltre a una rappresentante della Questura. C’erano anche l’assessore, Gianni Giuffrida, oltre al presidente del Consiglio comunale, Fabrizio Ilardo, e al consigliere comunale Mario Chiavola. Hanno ricevuto la benedizione del vescovo anche i rappresentanti dell’Ordine dei templari federiciani. Nella sua omelia, mons. Cuttitta ha fatto specifico riferimento alla testimonianza della fede fornita dal cavaliere San Giorgio. Una testimonianza che deve caratterizzare la vita di ciascun cristiano, a maggior ragione in momenti drammatici come quelli attuali in cui la fede è perseguitata in tutto il mondo. E’ stata quindi ripercorsa la vita del santo cavaliere. Il vescovo si è anche soffermato sulle numerose problematiche che attanagliano la vita della città: dal gioco d’azzardo trasformatosi in grave patologia alle difficoltà che investono i giovani, dalla necessità di curare sempre di più gli aspetti ecologici a livello urbano all’indispensabilità di aprire il cuore ai migranti che, per fuggire dalla guerra, cercano conforto in territori più sicuri. La cerimonia religiosa è stata caratterizzata anche dalla presenza del gonfalone della città, oltre ai carabinieri e ai poliziotti in alta uniforme assieme ai vigili urbani, ad evidenziare la solennità del momento. Numerosi, anche in questa occasione, i fedeli presenti al Duomo che hanno così avuto modo di onorare il santo cavaliere in attesa della festa esterna che, quest’anno, si terrà il 31 maggio, l’1 e il 2 giugno. I componenti dell’associazione San Giorgio martire e dell’associazione portatori, che hanno partecipato in maniera compatta e sentita alla messa solenne di ieri sera, hanno annunciato che renderanno noto nelle prossime ore il calendario dei festeggiamenti in linea con quello delle precedenti edizioni. I componenti delle due associazioni, inoltre, hanno voluto esprimere il proprio ringraziamento a tutti coloro che già si sono espressi a favore dell’organizzazione di iniziative in grado di rispondere alle esigenze di una manifestazione religiosa di così grande richiamo, una manifestazione che, negli ultimi anni, ha saputo attirare la massima attenzione. “Anche ieri sera – dice il parroco del Duomo, don Pietro Floridia – abbiamo preso atto dell’ennesimo attestato di devozione che questa città nutre nei confronti del santo cavaliere. Una figura emblematica per quanto riguarda la vittoria del bene sul male e che, ancora oggi, incarnando una non comune vitalità ed effervescenza, risulta essere di una attualità sorprendente”.

 

 

 

 

 

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