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Sono migliaia in piazza ad Atene a manifestare per le nuove misure di austerity

Ulteriori misure di austerità volte a sbloccare la seconda tranche del piano di aiuti internazionali per 86 miliardi di euro prima dell'incontro con l'Euro gruppo domani,e con la nuova austerita approvata in Grecia per fino il famoso caffe frappe Ellenico si aumenterebbe a 20%

La Grecia piomba nuovamente nell'incubo. Nella notte il parlamento ha approvato la riforma pensionistica e fiscale con cui il governo spera di adempiere gli impegni con i creditori internazionali.

La Grecia tiene di nuovo l'Europa e i mercati col fiato sospeso, ma passi avanti verso le richieste dei creditori sono stati realizzati in queste ultime ore. In serata il parlamento greco ha infatti approvato ulteriori misure di austerità volte a sbloccare la seconda tranche del terzo piano di aiuti internazionali per 86 miliardi di euro prima dell'Euro gruppo straordinario di oggi. Il via libera del parlamento - poche ore dopo che pesanti scontri erano scoppiati proprio in Piazza Syntagma - riguarda in particolare la stabilizzazione (e i conseguenti risparmi) del sistema pensionistico ed un aumento delle tasse per complessivi 3,6 miliardi di euro, misure che si inseriscono in un pacchetto più ampio da 5,4 miliardi di euro concordato con l'Ue e l'Fmi. Il 'sì' a queste misure è stato in bilico fino all'ultimo visto che in parlamento la coalizione di governo Syriza-Greci Indipendenti, guidata dal premier Alexis Tsipras, ha una maggioranza di appena due seggi.

Immediata la reazione dei greci che in migliaia sono scesi nelle strade di Atene per manifestare contro le ulteriori misure di austerity. Gli incidenti più pesanti si sono verificati quando un gruppo di anarchici ha lanciato molotov contro le forze dell'ordine, che hanno risposto con i lacrimogeni per disperderli. Gli anarchici si sono poi mescolati alle migliaia di persone che stavano protestando pacificamente in piazza Syntagma

Sono migliaia in piazza ad Atene a manifestare per le nuove misure di austerity che a breve il Parlamento dovrebbe votare, in primis relativamente a pensioni e fisco. Il popolo greco non ci sta, gli accordi presi con i creditori internazionali non vengono digeriti da lavoratori, insegnanti, pensionati: molte sono infatti le categorie che protestano contro le riforme che consentirebbero un risparmio di 5,4 miliardi di euro all'anno e raggiungere così gli standard previsti dal terzo programma di salvataggio.

A questo punto l'Eurogruppo di oggi potrebbe rappresentare l'ultima chance sulla Grecia per evitare di innescare una nuova, pericolosa crisi come quella dell'anno scorso che, a un mese e mezzo dal referendum sulla Brexit, non farebbe altro che aumentare ulteriormente l'incertezza sui mercati. E ancora una volta lo scontro tra i creditori di Atene si accende: l'Fmi chiede di mettere sul tavolo sin da oggi la ristrutturazione del debito greco, ritenendo per altro irrealistico il raggiungimento del target di avanzo primario del 3,5% fissato dall'Ue per il 2018. E, quindi, la mancanza di credibilità delle 'misure di contingenza' e del meccanismo per farle scattare, proposto invece da Atene con il sostegno della Commissione per aggirare e accontentare i 'falchi' che vogliono rassicurazioni guidati dalla Germania.

A gettare benzina sul fuoco, la lettera della direttrice del Fmi Christine Lagarde ai ministri dell'eurozona trapelata sul Financial Times. "Crediamo che le misure di contingenza, la ristrutturazione del debito e il rifinanziamento debbano ora essere discussi contemporaneamente". Senza contare che per l'istituzione di Washington per dare il suo sostegno "è essenziale che il finanziamento e la ristrutturazione da parte dei partner europei della Grecia siano basati su target fiscali che siano realistici perché sono sostenuti da misure credibili per raggiungerli".

L'Fmi, insomma, continua a non credere né al raggiungimento del 3,5%, né che sia adeguato per l'economia del Paese, né nelle misure di contingenza. La Commissione Ue, invece, fa sponda con Atene, ritenendo, come ha già ribadito più volte il commissario agli affari economici Pierre Moscovici, che l'obiettivo dell'avanzo strutturale sia realistico e raggiungibile, a differenza della valutazione del Fmi che lo dà all'1,5%, e che il meccanismo di contingenza, in linea con le esigenze costituzionali greche che non consentono di adottare misure in anticipo, sia una rassicurazione sufficiente. A Bruxelles dicono di sperare e credere che ci siano tutti gli elementi sul tavolo per progressi molto significativi su tutti i fronti, dalla revisione del programma alle misure di contingenza sino al debito.

All'interno del nuovo pacchetto legislativo il governo ha fatto convogliare la riforma delle pensioni e la riforma delle imposte dirette e indirette. Le nuove misure dovrebbero, inoltre, permettere di risparmiare 5,4 miliardi di euro all'anno per raggiungere nel 2018 un surplus primario pari al 3,5% del pil, come previsto dal terzo programma di salvataggio firmato da Atene in estate con i creditori internazionali. "Siamo impegnati a riformare il sistema pensionistico senza ridurre le pensioni principali - ha dichiarato il premier Alexis Tsipras parlando in parlamento - l sistema aveva bisogno di una riforma perchè è troppo complesso, socialmente ingiusto e clientelare. E non corrisponde allo Stato finanziario del Paese". Il primo ministro ha sottolineato che il sistema a partire da oggi sarà "sostenibile senza toccare le pensioni principali" e ha promesso che "a più di due milioni di pensionati non verrà tolto un solo euro dalla pensione". Il leader del Syriza al governo si è, quindi, difeso dalle accuse del principale partito di opposizione, Nuova Democrazia, che ha guidato il Paese dal 2012 al 2015, ribadendo che coloro che ora li accusano di imporre "uno tsunami di imposte", hanno approvato "tasse e tagli per un valore di 63 miliardi di euro tra 2010 e il 2013. Solo nel 2014 i tagli imposti alla popolazione furono di 10 miliardi". Il governo ha precisato che il pacchetto di riforme approvato prima dell'Eurogruppo di oggi contribuirà a completare la prima revisione del salvataggio e ad accedere ai fondi verso il pagamento del debito che il Paese dovrà affrontare nel mese di luglio. Il primo ministro ha poi espresso la sua fiducia che, "dopo sei anni di misure di austerità concordate", l'Eurogruppo inserirà in agenda "una riduzione del debito greco

Sempre clima molto nervoso in Piazza Affari (Ftse Mib -0,5%) affossata dal settore del credito mentre tutte le altre Borse europee restano ampiamente positive con Francoforte che cresce dell'1,8%. Il titolo peggiore resta quello del Banco popolare, che è rimasto lungamente in asta di liquidità per rientrare in calo dell'8% a 5,05 euro, con un minimo storico segnato a inizio aprile a quota 4,38. Domani oltre alla trimestrale il Cda decide la struttura dell'aumento di capitale. Sempre molto debole Mps (-4,7% a quota 0,61), Bper e Ubi con un calo superiore al 3%. Passata dall'asta di volatilità anche Bpm (-5%), anch'essa alla prova della trimestrale domani, al pari di Unicredit e Carige che cedono oltre il 2%. Limate meno di un punto percentuale Mediobanca e Intesa, mentre negli altri settori prosegue la corsa di Campari (+4%) dopo i conti. Bene Ferragamo (+2,2%) con Rcs sale di quasi due punti.

Prima seduta di settimana in direzioni diverse per i mercati azionari asiatici: le Borse cinesi scivolano sui dati commerciali del Paese, mentre gli altri listini sostanzialmente tengono. In chiusura l'ìndice generale di Shenzhen cede il 3,5%, quello di Shanghai quasi tre punti, portando i due listini al maggiore calo in due sedute da febbraio e ai minimi delle ultime otto settimane. A pesare, secondo gli operatori, soprattutto i dati deludenti delle importazioni cinesi - segno di un possibile rallentamento dell'economia - e in particolare quelle del rame. Debole anche Seul (-0,4%) mentre Hong Kong tiene (+0,4% in chiusura) con Tokyo che ha concluso in rialzo dello 0,6%. C'è anche qualche segnale di buona crescita, come a Mumbai, che sale di oltre un punto percentuale, mentre Sidney, dove sono quotati diversi titoli che possono anticipare l'avvio dei loro settori in Europa, è salita di mezzo punto percentuale.

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