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'Pronti a fare attentati a Roma, Bari e Londra', fermi in Puglia

Una persona è morta e altre tre sono rimaste ferite dopo essere state accoltellate da un uomo al grido di "Allahu Akbar" alla stazione di Grafing, nei pressi di Monaco di Baviera.  Subito dopo l'aggressione, l'uomo è stato arrestato: si tratta di un giovane tedesco senza precedenti penali di 27 anni. Gli investigatori ritengono che dietro l'attacco vi siano  "motivazioni politiche" e indagano sulla matrice islamica.
Intanto sette città visitate in nove giorni da due dei presunti terroristi. Dai dati passeggeri reperiti presso i diversi scali aeroportuali, gli inquirenti baresi hanno ricostruito gli spostamenti di alcuni degli indagati. In particolare Surgul Ahmadzai il 9 dicembre scorso ha viaggiato in aereo da Londra a Bari, facendo scalo a Milano. Il giorno dopo ha acquistato un biglietto per Parigi ed è partito l'11 dicembre. Il 15 è tornato in Italia, a Roma, insieme con Qari Khesta Mir Ahmadzai e qui hanno acquistato due biglietti Bari-Kabul con scalo a Istanbul. "I componenti della cellula - annota il pm Roberto Rossi nel provvedimento di fermo - viaggiano in Europa senza che abbiano apparentemente disponibilità economiche e motivi leciti per viaggiare".

Immagini di armi, di militanti talebani, file audio scaricati dal web con preghiere, proseliti e indottrinamenti di matrice islamica radicale, video con tributi ai parenti e amici detenuti nel campo di prigionia di Guantanamo sono solo alcuni dei documenti estrapolati dai telefoni degli afghani fermati. "La cellula terroristica - si legge nel provvedimento di fermo - diffondeva l'ideologia violenta della guerra santa e le tecniche di combattimento (manuali operativi, manuali di fabbricazione di esplosivi) mediante lo strumento di internet. Il cospicuo materiale informatico era in possesso dei prevenuti pronto per essere usato".

Due persone fermate e altre tre ricercate: è questo finora il bilancio dell'operazione antiterrorismo compiuta stamani a Bari dai carabinieri su disposizione dei pm della Dda, Roberto Rossi e Pasquale Drago. In manette sono finiti il 23enne afghano Hakim Nasiri, accusato di terrorismo internazionale, domiciliato presso il Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Bari-Palese, con lo status di protezione sussidiaria riconosciuto il 5 maggio 2016; e il 29enne afghano Gulistan Ahmadzai, accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, domiciliato presso Borgo Libertà a Cerignola (Foggia), con lo status di protezione umanitaria riconosciuto nel settembre 2011. Altri tre soggetti, due accusati di terrorismo e uno di immigrazione clandestina, sono attualmente ricercati.

Gli indagati nell'operazione antiterrorismo compiuta dai carabinieri di Bari "appaiono altamente pericolosi" e con "una predisposizione a delinquere inquietante". E' quanto è scritto nel decreto di fermo. "Essi appaiono - scrive il pm della Dda Roberto Rossi - come soggetti altamente pericolosi ove si tenga conto della gravità, del numero dei fatti-reato contestati, della particolare complessità del meccanismo elaborato per realizzare gli illeciti guadagni, della spregiudicatezza e determinazione manifestate nell'esecuzione dell'illecito disegno". "Sono tutti, quelli sommariamente enunciati, gravi indicatori - aggiunge il magistrato - di una predisposizione a delinquere, cospicua, inquietante e, soprattutto, non occasionale o legata alla contingenza della specifica vicenda oggetto di indagine".


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